Euroleague Power Ranking all’appuntamento stagionale numero 4. Si conclude il mese di ottobre, dopo sette gare e ben due doppi turni già “in the books”.
L’ultima edizione del nostro Euroleague Power Ranking era datata fine settembre, giusto alla vigilia del Round #1. Da allora, sebbene sia passato solo un mese, sono cambiate tantissime cose.
Gli infortuni l’hanno fatta da padrone, influenzando moltissimo il rendimento di diverse squadre. Non si può dimenticare quanto accaduto e quanto sta accadendo a squadre come il Bayern, Cska, il Real, lo Zenit, l’Alba, la Stella Rossa ed il Baskonia, certamente le più colpite. E’ impossibile non associare alcuni eventuali problemi di rendimento alle tante assenze di profili decisivi all’interno dei rispettivi roster, così come è giusto dare grande merito a chi ha saputo andare oltre queste difficoltà mantenendosi competitivo.
Prima di partire con l’appuntamento di fine ottobre del Power Ranking è necessario sottolineare come si tratti di una valutazione che tiene conto dei risultati, certamente, ma associati al potenziale delle squadre, ai problemi che abbiamo citato ed anche alle stranezze di un calendario che ha sicuramente reso la vita differente per ognuno dei club sinora. Altrimenti basterebbero le classifiche. Anche perchè non ricordiamo un Ranking così difficile da compilare: escluse le ultime 4, francamente spesso inguardabili, ed un Unics ancora incomprensibile, sia nel segmento 12-6 che in quello 5-1 si potrebbero cambiare tante, tante cose. Il rischio di figuraccia è dietro l’angolo, soprattutto se non si ragiona a lungo termine, ma se non ci pronunciassimo cosa staremmo qui a fare?
Tra parentesi indichiamo la posizione nel ranking precedente, poi il record attuale
#18 – ZALGIRIS (12) – 0 W 7 L
Disastro totale. Tecnico ma soprattutto societario.
Non è la squadra peggiore di Eurolega, o meglio non lo era. La decisione di licenziare Coach Schiller si è dimostrata un errore madornale da ogni punto di vista.
Poi, siccome quando piove spesso diluvia, sono arrivati anche diversi infortuni a rendere la situazione ulteriormente pesante.
Pare chiaro, da diverse cose che si sono lette, come i problemi con l’allenatore austriaco covassero da tempo. Iniziare una stagione in quel clima e sostituire la guida tecnica dopo sole due gare è sintomo di gestione confusionaria che stupisce ancor di più se associata ad un club dove competenza e reale autostenibilità sono sempre stati principi chiarissimi.
Emanuel Mudiay non è stato nemmeno lontanamente ciò che ci si aspettava potesse essere, mentre l’unico raggio di sole in un buio totale si chiama Josh Nebo, oggi già uno dei lunghi più forti dell’intera Eurolega. Sarà oggetto dei desideri di tantissime “big”.
Le ultime di mercato hanno portato proprio all’uscita dell’ex #7 del Draft a favore dell’arrivo di Tai Webster, nonchè della ricerca di un lungo. La conferma di una confusione totale.
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