Eurodevotion Weekly – Prestazioni da urlo e livello assoluto. Per la questione MVP…

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Che fosse una stagione difficile per tutti a causa di un livello altissimo era facile prevederlo. Che fin dalle prime giornate, a poco meno di un quarto del cammino in stagione regolare, si vedesse ciò a cui stiamo assistendo, direi che era abbastanza imprevedibile.

Squadre già abbondantemente pronte, prove individuali di livello eccelso, ma soprattutto impatto  reale e concreto di quelle prove sul livello della squadra. Anche i “losing effort” danno tanto: non è mai scontato.

5 spunti di riflessione al termine dell’ottavo turno che presenta una classifica con ben 6 leader: bellissimo.

 

  • Via Pedoulakis  : tutto previsto ad Oaka

Mamma mia che brutta roba! Ad essere realisti, più che ironici, si potrebbe parlare di barzelletta. Limitiamoci ad un evento scontatissimo, ovvero la separazione dei “greens” da Argyris Pedoulakis.

Giannakopoulos voleva Pitino, il quale non ha dato disponibilità al rinnovo per questioni personali negli States. Ed allora ecco il “Pedoulakis 3” con già nel mirino un addio che sarebbe arrivato senza alcun dubbio: se non oggi, certamente entro l’anno. Le opinioni raccolte proprio ad Oaka durante il Pavlos Giannakopoulos Tournament erano concordi: solo questione di tempo.

Poi intendiamoci bene, è possibile nel 2019 vedere un timeout in cui un allenatore ha di fianco uno che traduce in inglese? Che idea possono avere i giocatori, anche nel vissuto quotidiano?

Ed ora? Rick Pitino è l’obiettivo numero uno della dirigenza (beh, del solo dirigente…). Accoppiata Pana-Nazionale in arrivo?

Da ieri Xavi Pascual è ad Atene, come anticipato da Eurohoops e confermato da nostra fonti, ma pare che sia in città per questioni personali.

Ci sarebbe un altro obiettivo greco sul taccuino, che verrebbe subito dopo l’opzione Pitino: stiamo alla finestra, attenti.

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  • Barcellona imbattibile? Ni. Qualcosa si muove?

Le prime giornate ci avevano detto che questo Barca era intrattabile per tutti. Le assenze tra le guardie parevano tema quasi secondario, la difesa dominava in lungo ed in largo, poi… Poi è arrivata Milano, insieme a qualche passo falso inatteso in patria, ed ecco che la sconfitta del Forum ha proposto un ragionamento differente: se le squadre giocano veramente a pallacanestro, come l’Olimpia fa, questo Barcellona deve crescere ancora molto, soprattutto sul lato offensivo.

La scelta di Pesic è stata chiara: partiamo da dietro per costruire la nostra forza. Drastica, eccessiva, imposta? Gli aggettivi si sprecano, soprattutto a livello di stampa locale, mai tenerissima col Coach serbo.

Il punto ora è molto chiaro. In mezzo a tanti campioni, importanti per ingaggi e per immagine, se qualcuno di questi sostenesse che il sistema Pesic non fosse quello ideale, il destino dell’allenatore potrebbe essere segnato. C’è chi spinge per Pascual, che tra l’altro non dispiace nemmeno a Vitoria, ma la situazione è ancora in divenire. Chiaro che i prossimi tre turni, in casa con Fenerbahçe, Maccabi e Cska, prima di volare a Mosca dal Khimki, saranno decisivi in quest’ottica. La nostra idea? Panca non saldissima, pur stimando molto il coach.

  • Prove balistiche e tecniche impensabili

Wilbekin fa 6/8 da tre, Shengelia 3/3 accoppiato a 6/9 da due, Garino 4/6, Jerebko sbaglia solo 2 tiri su 10 contro Milano, Papapetrou ne mette 39 con 6/12 dall’arco e 9/10 da due, Austin Hollins quasi guida i suoi alla rimonta miracolo al Sinan Erdem con 7 triple su 11 tentativi, Jekiri prende 19 rimbalzi a Belgrado, James e Strelnieks confezionano 54 punti in due con 10/13 dall’arco, 12/12 ai liberi e 67 di valutazione combinata.

Stiamo scherzando? No, è tutto vero ed aveva già dato segnali precisi in precedenza.

Per i soli parziali da tre, ecco alcune squadre: Barça 11/26, Baskonia 11/27, Maccabi 17/29, Cska 13/28, Khimki 12/27 e Milano 12/27. Totale 76/164, 46%. 164 tentativi vuol dire 27,33  di media per squadra. Lo scorso anno, solo Khimki (28,7) e Real (27,17) oltre le 27 triple a gara.

Sostenere che molto dei risultati provenga dall’arco è sempre più realistico.

  • Bolgia in vetta, cresce il livello

6 squadre a 6/2 e due a 5/3. La stagione scorsa erano due ad 8/0, una a 7/1, due a 6/2, due a 5/3 e l’ottava diceva 4/4.

Il grandissimo equilibrio in vetta rappresenta, seppur nella possibile occasionalità del fatto,  la dimostrazione di come le squadre si siano rinforzate tutte e soprattutto ad alto livello. Questa Turkish Airlines Euroleague ha portato l’asticella ad un livello più alto, il migliore di sempre. Non è assolutamente da escludere che anche chi si renderà protagonista di una stagione eccellente possa rimanere escluso dai PO. Senza dimenticare che là dietro c’è il Fenerbahçe, non esattamente cliente abituale del fondo classifica.

E’ ovvio che in un quadro simile una o due sconfitte possano voler dire 4-5 posizioni perse immediatamente, almeno finché l’immagine della classifica non si sarà consolidata, presumibilmente verso fine dicembre.

  • La corsa all’MVP: è presto, ma non troppo

Quasi un quarto di stagione regolare è già qualcosa per fare i primi nomi, considerando anche illustri assenti tra chi si pensava dover essere parte di questa “race”.

In ordine sparso  Sergio Rodriguez (Olimpia), Mike James (Cska), Vasilje Micic (Efes), Tornike Shengelia (Baskonia), Scottie Wilbekin (Maccabi), Shane Larkin (Efes), Omri Casspi (Maccabi) e Nikola Mirotic (Barcellona) sono i giocatori che ad oggi hanno dimostrato di aver un impatto importante sulla lega e sulle rispettive squadre.

Gli assenti? Si parte da Istanbul, sponda Fenerbahçe. Jan Vesely e Nando De Colo sono iscritti a questa gara da sempre, ma sinora non hanno avuto, per ragioni diverse, un rendimento da giustificarne la presenza nella lista dei “big”. Lo stesso Facundo Campazzo, dopo un inizio fenomenale, ha rallentato. Cory Higgins ci starebbe per alcune gare, mentre in altre è scomparso. La scarsa vena al tiro penalizza invece Alexey Shved. Will Clyburn sarebbe forse il favorito numero uno, ma un maledetto infortunio ce lo ha tolto per l’inter stagione. Greg Monroe deve dare più consistenza alla sua squadra per essere considerato, sebbene, individualmente non abbia limiti. Infine Nick Calathes (Panathinaikos): sempre eccellente, va rivalutato col nuovo allenatore. Fosse veramente Pitino ecco Nick tra i primissimi.

La sorpresa? Sicuramente Tonye Jekiri (Asvel), ma ci pare forse esagerato oggi includerlo nel ristretto club dei migliori. Certamente sinora è il centro di maggior consistenza di tutto il torneo insieme a Tarik Black (Maccabi) e Nikola Milutinov (Olympiacos).

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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