Il miglior quintetto di Eurocup: c’è tanto materiale per l’Eurolega

Daniele Fantini
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Nonostante il ridimensionamento e la concorrenza sempre più forte della FIBA Champions League, l’Eurocup schiera ancora una batteria di squadre di alto livello. E la conferma arriva dai premi di fine anno.

Jerian Grant, DJ Stephens, Axel Bouteille, John Shurna e Ante Tomic sono stati inseriti nel miglior quintetto della stagione. Formando uno starting-five che potrebbe reggere e figurare degnamente anche al livello superiore, in Eurolega.

Grant, dopo lo scorso anno con Milano, si meriterebbe una nuova chance in un ruolo da riserva. Stephens e Shurna, rispettivamente a 32 e 33 anni, potrebbero fornire un paio di stagioni di sicura qualità ed esperienza. Bouteille, nel pieno della sua maturazione, è pronto per il grande salto.

Il miglior quintetto di Eurocup 2022-23

Playmaker – Jerian Grant, Turk Telekom Ankara

Frenato dal difficile impatto in Eurolega nella scorsa stagione con Milano, Jerian Grant ha ripreso a esprimersi a pieno regime al piano inferiore. Dove aveva già brillato due anni fa con il Promitheas. Tornato leader tecnico e ball-handler primario, l’ex-Olimpia ha condotto il Turk Telekom Ankara alla finale con ritrovata personalità e fiducia nei suoi mezzi, come recitano anche le ottime medie di 14.6 punti, 6.2 assist e 3.1 rimbalzi a gara.

Al fianco di Tony Taylor, altro giocatore molto esperto per il basket europeo, Grant ha scacciato i timori che lo hanno limitato nella sua esperienza in biancorosso, tanto da esplodere nei playoff: è stato MVP dei quarti di finale (20+7 assist contro Ulm), e ha giocato gli interi 40 minuti della semifinale vinta in volata contro il Prometey chiudendo con 19+6 assist.

Forse non avrà il livello per essere una point-guard titolare in Eurolega, ma si meriterebbe un’altra chance in un ruolo con meno responsabilità in uscita dalla panchina. E in Eurocup resta un giocatore stellare.

Jerian Grant, Turk Telekom Ankara

Guardia – DJ Stephens, Prometey

Anche se il Prometey è stato costretto a traslocare a Riga, il grande giramondo ha finalmente trovato una casa stabile con il team ucraino. Alla sua terza stagione con il Prometey (mai per così tanto tempo in una singola squadra prima d’ora), DJ Stephens ha mostrato il suo miglior basket, chiudendo con 13.2 punti (career-high) e 5.9 rimbalzi. E, nonostante i 32 anni di età, è ancora un giocatore al top della forma fisica, capace di entusiasmare i tifosi con voli acrobatici sopra il ferro.

Nonostante le difficoltà derivanti dal conflitto in patria, il Prometey ha costruito un team di assoluto livello internazionale. E, inserito in un contesto di alta qualità, l’esperienza di Stephens, unita a un mix tecnico-atletico molto intrigante, è stata determinante nella costruzione della lunghissima serie di 13 vittorie consecutive con cui la squadra ucraina ha raggiunto le semifinali, arenandosi sullo scoglio del Turk Telekom Ankara a un solo passo dal sogno.

Nonostante brevi esperienze con Efes e Zenit, Stephens non ha mai giocato in Eurolega. Che sia finalmente arrivato il momento di dargli una chance per gli ultimi due-tre anni di alto livello della sua carriera? Fisico, solidità, esperienza e conoscenza del gioco non sono in discussione. Meno la capacità di performare in sistemi di gioco altamente strutturati.

D.J. Stephens, Prometey

Ala piccola – Axel Bouteille, Turk Telekom Ankara

Un altro grande protagonista della cavalcata che ha portato il Turk Telekom Ankara a giocarsi la promozione in Eurolega con la finale-playoff. L’ala francese ha vissuto una vera e propria break-out season, che lo andrà a collocare sui radar di diverse squadre del piano superiore.

Bouteille ha chiuso la regular-season come quarto miglior marcatore del torneo (17.7 punti, career-high) ed è il giocatore che realizzato il maggior numero di canestri dall’arco (60), a conferma di una sicurezza ormai totale nelle sue capacità balistiche e di una versatilità che si adatta alla perfezione al gioco moderno.

A 28 anni, e con sette vere stagioni alle spalle tra Eurocup, FIBA Europe Cup, e FIBA Champions League, è un giocatore arrivato ormai alla piena maturazione, intelligente nelle letture offensive, e pericoloso sia in avvicinamento che come spot-up shooter. I playoff hanno confermato la sua esplosione: 21 punti negli ottavi, 18 nei quarti e 16+8 rimbalzi nella semifinale vinta con il premio di MVP contro il Prometey. È sicuramente pronto per una chiamata al piano superiore. Chi si farà avanti in estate?

Axel Bouteille, Turk Telekom Ankara

Ala grande – John Shurna, Gran Canaria

John Shurna ha sempre vissuto al piano di sotto. Sette anni in Eurocup, senza mai avere una reale chance di testarsi nell’élite dell’Eurolega. Eppure, ha seguito una traiettoria di evoluzione e miglioramento continuo, che oggi l’ha portato a essere uno dei pezzi-chiave di una squadra che ha grandi chance di tornare al livello superiore dopo quattro stagioni di Purgatorio.

Ala di grande tecnica e di QI cestistico eccezionale, suo malgrado non abbinati a un corpo dello stesso livello atletico, Shurna ha fatto registrare la sua miglior stagione in Eurocup. Sia a livello di risultati di squadra (finale raggiunta con un record complessivo di 18-3) che individuali, come recitano le sue medie di 11.1 punti (career-high) e 3.9 rimbalzi in poco più di 23 minuti di media.

Nei playoff ha avuto un impatto ancora maggiore, realizzando 17 punti nei primi due turni contro Bursa e Parigi. È il momento di dargli una chance anche in Eurolega? La carta di identità (33 anni compiuti il 30 aprile) non gioca a suo favore. Ma la parabola già disegnata da Luke Sikma, giocatore che lo ricorda per certi versi, debuttante a 30 anni e da quattro stagioni pilastro dell’Alba Berlino, sì.

John Shurna, Gran Canaria

Centro – Ante Tomic, Joventut Badalona

Gli anni passano per tutti. E, ormai, hanno raggiunto quota 36 anche per Ante Tomic. Eppure, il big-man croato continua a essere un giocatore di qualità altissima nel grande basket europeo. E pilastro inamovibile della sfortunata stagione di Badalona, beffata nel derby spagnolo con Gran Canaria a un passo dalla qualificazione alla finale che avrebbe potuto riportarla in Eurolega dopo 14 anni di assenza.

Maestro di tecnica e giocatore di intelligenza cestistica sopraffina, Tomic è stato, ancora una volta, uno dei punti cardine di Badalona con 13.2 punti, 5.3 rimbalzi e 3.4 assist di media a gara. E le sue prestazioni sono addirittura salite di livello durante le tre partite di playoff, palcoscenico per i grandi interpreti del gioco, dove ha potuto sfruttare la sua sconfinata esperienza internazionale. Con 16.7 punti, 7.0 rimbalzi e 3.3 assist di media a gara ha dimostrato di valere ancora un posto tra i migliori del torneo.

Un ritorno al piano superiore è da escludere, per sua stessa scelta, operata tre anni fa con il grande compagno Pau Ribas. Ma Tomic resta sempre un giocatore delizioso da ammirare. A qualsiasi livello.

Ante Tomic, Joventut Badalona
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