Il Maccabi vero è quello di marzo o quello di gennaio?

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Maccabi assoluto protagonista in questo mese di marzo. Sei vittorie consecutive ed addirittura la speranza di poter agganciare Playoff diretti, cosa impensabile solo un mese fa.

La premessa è doverosa: i giocatori e lo staff del Maccabi meritano una “standing ovation” per la stagione che stanno giocando, viste le condizioni complicatissime in cui stanno svolgendo il proprio lavoro.

L’esilio serbo, la lontananza dalle famiglie, le gare a porte chiuse ed un peso psicologico notevole fanno di questa squadra una sorta di MVP stagionale in blocco. Il tutto, sia chiaro per l’ennesima volta, senza entrare in discorsi politici internazionali che non ci riguardano in questa sede. Solo sport, pallacanestro e qui i gialloblu stanno meritando molto più del nostro sincero applauso.

Applauso ancora più convinto se pensiamo che la postseason in arrivo, che si chiami Play-In o Playoff, sarà la terza consecutiva a testimonianza di un’organizzazione che sta facendo bene programmando e mantenendosi in quota di livello.

Analizzando il cammino degli uomini di Kattash emergono due recenti periodi completamente opposti, sia per risultati che per difficoltà del calendario.

Dal 29 febbraio al 27 marzo il record è 6/0, per arrivare al 19/13 di oggi che vuol dire poter pensare anche ad un posto nelle prime sei e raggiungere quindi i Playoff diretti.

35, 7, 4, 8, 15 e 15 gli scarti inflitti alle rivali segnando 106, 83, 84, 98, 89 e 95 punti per una media di 92,5 a serata.

Vista così è situazione da dominio puro ma… sì ci può essere un ma. Le avversarie battute in queste 6 gare si chiamano Alba, Zalgiris, Stella Rossa, Asvel, Bayern e Valencia: le ultime tre della classifica ed altre tre fuori attualmente dal giro della postseason.

Prima della sosta dedicata alle coppe nazionali ed alle squadre nazionali stesse, tra il 12 gennaio e l’8 febbraio era arrivata una serie da 1W e 5L superando solo il Pana ma cadendo contro Partizan, Olympiacos, Real, Baskonia ed Efes, ovvero sfide contro rivali dal valore ben più alto. E gli scarti negativi, nelle 5 L, furono 9, 17, 5, 10 e 14, a media 11.

La gara di settimana prossima col Barça sarà un passaggio chiave, anche perchè dopo la comoda vittoria contro il Bayern, gli uomini di Grimau hanno oggi un record di 21/11 a due lunghezze di vantaggio sugli israeliani. Il -2 rimediato in casa nella partita di andata obbliga i gialloblu ad un successo se si vuole provare a competere per i quartieri alti mettendo il naso davanti ai catalani, sebbene questi ultimi vadano poi a Lione nel R34, quindi possano stare comunque abbastanza tranquilli. Più vicine Fenerbahçe ed Olympiacos, oggi a 20/12: una delle due non potrà raggiungere quota 22W perchè c’è lo scontro diretto al Pireo all’ultima, tuttavia al Maccabi servirebbe solo stare davanti poichè con scontri diretti negativi.

Wade Baldwin e Josh Nebo sono attualmente le due star indiscusse della squadra.

Nei recenti 6 successi consecutivi per il centro 86 punti (14,3 a serata) con 34/46 al tiro da due oltre a 53 rimbalzi (8,8 la media) per 132 di valutazione, il che vuol dire 22 di media, nettamente superiore al 20,6 con cui Shane Larkin guida la speciale classifica di EL.

Per la guardia 108 punti (18 a serata) con 28/55 da due, 5/16 da tre, unico dato non eccellente, ma soprattutto 37/42 ai liberi, con 7 viaggi in lunetta a gara che derivano anche dai 38 falli subiti. Stratosferica la valutazione: 144 che vuol dire 24 a gara.

La certezza dei rendimento di gente come Bonzie Colson o Roman Sorkin e l’apporto crescente di “role players” come Cleveland, Webb, Rivero, Dibartolomeo e Blatt sono ulteriori garanzie.

Se vogliamo trovare qualcosa di inatteso, negativamente parlando, dobbiamo andare con grande sorpresa a Lorenzo Brown che sta viaggiando a 12,4 punti col 42,4% da due ed il 32,1% da tre. Bene i 6,2 assist ma per un profilo come il suo 11,8 di valutazione media risulta essere dato insufficiente. Che poi, a ben guardare, i dati dello scorso anno non furono così differenti, mentre nel caso del 22/23 si trattava di 16,4 punti e 16,1 di valutazione col 50% da 2, quindi valori notevolissimi.

Riguardo il nativo di Roswell va detto che da oggetto del desiderio di parecchie squadre per la prossima stagione è ovviamente sottoposto ad una valutazione anche della sua situazione fisica, dato fondamentale per un investimento così importante se dovesse lasciare Tel Aviv.

Tempo al tempo, quindi. Il Barça prima, Milano poi, ma potrebbe essere gara con poco valore, dipende da cosa succederà nel Round 33, dopodiché sarà Play-in o Playoff ed allora i valori delle avversarie ci confermeranno o meno se questo Maccabi può veramente essere la squadra del destino.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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