#1 – EFES ED ATAMAN PER LA DINASTIA
Il 2018/19 è stato l’antipasto, il 2019/20 un primo piatto da stelle Michelin che solo una maledetta pandemia non ci ha reso possibile gustare sino “alla scarpetta”, Colonia è stato secondo, dolce, frutta, caffè ed “ammazzacaffè”.
La tavola Efes, grazie a Chef Ataman ed a ingredienti prelibati che partono da Micic e Larkin ma non sono solo Micic e Larkin, è la migliore d’Europa ormai da quasi un triennio.
Nella nuova Eurolega, quella partita dal 2000, solo il Maccabi delle meraviglie e l’Oly “degli dèi” si sono ripetuti. Prima bisogna risalire alla Jugoplasitka del biennio 89-90, alla Milano 87-88 ed al Cibona 85-86. Curioso che il “back-to-back” accadde per ben tre volte consecutive nell’era della Coppa dei Campioni.. Non ci è riuscito, più di recente, nemmeno il dominatore assoluto Zeljko col suo Pana. In caso di conferma dell’Efes saremmo anche ben oltre quel Maccabi il cui quintetto (Jasi, Burstein, Parker, Vujcic, Baston) è una filastrocca degna di Sarti, Burgnich, Facchetti.
Si tratterebbe di un dominio protratto per oltre tre stagioni, sulla base di una pallacanestro che unisce lo spettacolo all’efficacia come poche volte si è visto prima.
La chiave sarà la fame, dettaglio da non sottovalutare, unitamente ad un anno in più per diversi protagonisti che, come detto, non sono solo contorno.
Filip Petrusev potrebbe essere un uomo fondamentale, se entrasse immediatamente nel sistema e se si adeguasse altrettanto rapidamente al mondo di Ergin Ataman, uno che vive su un pianeta di cui è l’unico abitante, laddove per unico si intende proprio che come lui non ce ne sono altri, nel bene come, per i critici, nel male.
E’ la sfida delle sfide, è il grande sentimento turco del Coach che vuole portare la sua bandiera ancora una volta sopra tutte le altre.
Come gioca l’Efes al meglio lo sanno tutti, come si ferma l’Efes al meglio è operazione ad oggi sconosciuta al resto del mondo di Eurolega.
Che arrivi questo benedetto 30 settembre…