Khimki-Baskonia è semplicemente la solita storia…

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Khimki-Baskonia è l’ennesima “non partita” che coinvolge la squadra moscovita. Come sempre quando in campo ci sono i russi la sfida praticamente non esiste.

Diventa difficile, quasi imbarazzante, analizzare le gare della squadra del malcapitato Maltsev. Ci proviamo, anche se trovare 5 spunti di analisi è veramente un’impresa…

NIENTE CENTELLO MA LA DIFESA NON ESISTE

Non arriva il settimo scollinamento oltre i 100 punti, l’ultimo col Fener, degli avversari, ma ancora una volta la difesa gialloblu non ci prova nemmeno. E’ tutto molto semplice, gli avversari fanno quello che vogliono e come vogliono.

BASKONIA, SOLO UNO SPAVENTO

Due volte i russi arrivano ad un solo possesso nella prima parte della gara e qualche pensiero di sorpresisisma pervade la mente di chi sogna “la quota”. La realtà però dice che appena si spegne la luce di Alexey Shved la squadra sparisce da un palcoscenico sul quale sembra presentarsi comunque controvoglia. Per il Baskonia è solo uno spavento di qualche minuto.

SHVED: OK I NUMERI, MA PERCHE’?

Alexey Shved è una goduria da vedere, tuttavia siamo alle solite: perchè un talento del genere non ha la minima voglia di competere realmente? 16 e 10, 16 di PIR, tutto ok, ma alla fine manca ciò che è il sale dello sport, a qualsiasi livello: proprio quella voglia di competere.

Shved, solo stats

DUSKO, GIORNATA IN UFFICIO

Minimo sforzo, massimo rendimento per i baschi. 51,2% da due, 54,2% da tre: numeri eccellenti in cui gioca un ruolo fondamentale l’assenza totale di opposizione. Ma gli uomini di Ivanovic fanno il loro con poche distrazioni e senza sprecare troppe energie.

RIMBALZI? IMBARAZZO

48 a 24. Serve altro? Francamente che a questo livello si leggano numeri di questa portata lascia molti dubbi. Ovvio che una squadra che ha perso molti dei suoi pezzi non abbia nulla da opporre a Youssoupha Fall, tuttavia quello che viene permesso, soprattutto nella prima parte di gara, al centro del Baskonia è del tutto incomprensibile. Ricorda molto quelle partite di minibasket in cui c’è il bambino 15 cm più alto degli altri e tutti che gli corrono intorno saltellando. Ok, però saremmo in Eurolega…

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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