BASKONIA
Offseason non semplice per i baschi che hanno perso tanti pezzi pregiati dalla scorsa stagione e che hanno dovuto ripensare gran parte del roster.
Miller McIntyre-Howard-Mannion-Rogkavopoulos-Marinkovic-Diez-Moneke-Kotsar-Costello-Diop, con Raieste e Sedekerskis è un roster che è cambiato molto dalla passata stagione e che, per ora, ha una lacuna importante nel ruolo di ala piccola. Probabile che Penarroya proverà a giocare con tre piccoli in campo.
Paiono essere rientrate le sirene su Markus Howard: l’Olympiacos sembrava potercisi fiondare prepotentemente, ma credibilmente ha virato su altri profili.
La pallacanestro affascinante offerta nella stagione passata potrà essere estremizzata con questa nuova struttura, con equilibri però ancora tutti da trovare.
STELLA ROSSA
Mercato sontuoso e dalle dimensioni inaspettate quello condotto dalla Stella Rossa che ha creato un reparto esterni tra i più interessanti della competizione.
Napier-Nedovic-Giedraitis-Tobey-Bolomboy come primo quintetto; Teodosic-Dos Santos-Hanga-Mitrovic-Simonovic come secondo quintetto, sebbene le rotazioni dei lunghi possano portare a soluzioni differenti.
In primo luogo c’è stato il grande ritorno a casa di Milos Teodosic, poi due prese intelligenti sotto canestro come quelle di Tobey e Bolomboy, ed un ottimo acquisto come quello di Giedraitis, uno dei migliori 3 per versatilità d’Europa.
La bomba di mercato con la notizia della presa di Shabazz Napier ha scosso tutto l’ambiente biancorosso. E’ una presa di valore assoluto che certifica un backcourt di altissimo livello che può alternare nel ruolo di playmaker due giocatori come Napier e Teodosic. Accoppiarli a Hanga è idea perfetta e la presa di Dos Santos è altrettanto intrigante. Come nel caso del Monaco siamo davanti a un reparto esterni che in quanto a “creazione” non invidia nulla a nessuno.
E’ squadra che lotterà per i playoff.
OLIMPIA MILANO
Siamo davanti a uno dei roster più profondi della competizione. Soprattutto tra i lunghi l’Olimpia vanta una varietà di opzioni che forse nessun altro ha nella lega (forse il Real Madrid?). Al momento in cui si scrive non è ancora ufficiale l’arrivo di Nikola Mirotic, ma la totale concordanza delle fonti e la mancanza di reali alternative, fa pensare che Milano sia la destinazione del montenegrino. E questo rappresenterebbe un colpo che cambia, e di parecchio, le prospettive milanesi.
Pangos-Baron-Shields-Mirotic-Melli e subito dopo Lo-Hall-Ricci-Voigtmann-Kamagate con altre soluzioni di lusso come Poythress, Tonut e Hines oltre a Bortolani e Caruso. L’eventuale arrivo di un’altra ala piccola, una soluzione alternativa a Shields, pare oggi secondaria rispetto alla firma di Mirotic.
Per quanto riguarda il tanto discusso ruolo di play, a questo punto, la permanenza di Pangos sembra essere la soluzione più probabile – nonostante a inizio mercato fosse dato come partente -, con dietro di lui Maodo Lo e Diego Flaccadori (il secondo non ufficializzato, ma “done deal”).
Il pezzo mancante, ad oggi, è una PG di valore assoluto che crei vantaggi: se Pangos sarà quello vero ammirato tra Kaunas e San Pietroburgo, il problema potrà essere secondario, altrimenti la faccenda potrebbe complicarsi.
La forza di questa squadra risiede in un reparto lunghi profondissimo che vede (contando Mirotic) 6 grandi nomi per due posti. Coach Messina potrà sbizzarrirsi con le combinazioni. L’unico dubbio è sulla gestione delle gerarchie tenendo a mente che quattro (Mirotic, Melli, Voigtmann, Poythress) sono giocatori ad alto minutaggio, uno (Hines) è una leggenda della competizione e se si prende un giocatore come Kamagate è perché gli si debbono affidare minuti importanti per verificarne la crescita.
In ogni caso l’Olimpia ripartirà con le stesse, alte ambizioni della passata stagione.
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