La Virtus spazza via Tortona (+25) e vola in finale di Coppa Italia

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La Virtus è la prima finalista di Coppa Italia: a Torino i bianco-neri asfaltano Tortona rifilandogli un sonoro +25 che non ammette certo repliche e non si può spiegare solo con una prova incolore dei ragazzi di Ramondino, che subiscono l’iniziativa di Teodosic e compagni sin dal primo possesso finendo in doppia cifra di svantaggio praticamente subito.

In casa felsinea assente l’infortunato Cordinier, mentre nella rotazione degli stranieri restano fuori Bako e Lundberg, con Ojeleye che torna nei 12 dopo l’infortunio patito in casa del Bayern, i piemontesi rinunciano per stato influenzale a Leon Radosevic, perno importantissimo per le rotazioni del pacchetto lunghi.

Un’altra prova maiuscola della Virtus, che dopo aver lasciato Venezia a quota 68, ora lascia Tortona a 65: due ottimi attacchi stritolati dalla morsa difensiva architettata dal genio di Scariolo, che gioca sulle debolezze di Macura e compagni, prendendo il volo subito senza più voltarsi indietro.

90-65 il finale del Pala Alpi Tour, con le V-Nere che schiantano i ragazzi di Ramondino già nei primi 10′ di gara: 20 di Belinelli, 18 di Shengelia, 11 per Weems ed Ojeleye.

LA VIRTUS ABBATTE TORTONA, FINALE RAGGIUNTA

La partita

Di fatto non c’è partita. Al Pala Alpi Tour la Virtus gioca una partita sostanzialmente impeccabile sulle due metà campo andando ad annichilire Tortona sin dai primi possessi. La truppa di Ramondino dopo un avvio scioccante rintuzza la prima mini-fuga virtussina portandosi sul -4, ma è l’unica mezza fiammata di una partita vissuta tutta a rincorrere ed a soffrire l’energia e fisicità di Shengelia e compagni: dal 13-9 un break terrificante di 13-0 affonda i piemontesi, che non hanno l’abbrivio, la forza e quella serenità per trovare una rimonta.

Dal -17 del 10′ (29-12) Macura e soci precipitano oltre i 20 punti di scarto con i canestri di Belinelli, Shengelia e Weems, è solo il prosieguo di un abbrivio perso totalmente con il break di 13-0 e – forse – mai avuto realmente. Tortona non riesce mai realmente a recuperare il disavanzo, ritrova soltanto il -17 nel terzo periodo, ma è singolo episodio che rientra in una partita che è letteralmente dominata dalle V-Nere. I bianco-neri trovano anche un +35 che è massacro, prima che i canestri di Harper riducessero il disavanzo al definitivo -25.

BELINELLI NE METTE 20, ALTRA GRANDE PROVA DEL “BELI”

Dominio Virtus, tra tattica e fisicità

La Virtus ha affondato Tortona nella prima semifinale di Coppa Italia giocata a Torino con un 90-65 che non ammette repliche. La squadra di Scariolo domina la partita sotto ogni punto di vista, gestendo alla perfezione le spaziature offensive e la fase difensiva, che è la vera chiave di volta della serata resa facile sin dal primo quarto da Belinelli e compagni.

Il controllo del ritmo è la prima chiave difensivamente parlando: bravissimo Scariolo ad impedire ai piemontesi i proverbiali ritmi alti e frizzanti che tanto male hanno già fatto lo scorso anno ai bianco-neri, gestendo spazi, rotazioni e 1vs1 dei vari Christon, Macura, Daum ed Harper. L’impatto dell’intero assetto difensivo delle V-Nere non ha un nome ed un cognome, bensì un’idea di squadra che si esalta e viene esaltata quando tutti fanno quanto richiesto con attenzione, applicazione ed abnegazione.

Il controllo dei rimbalzi (39-32) è altra chiave che permette al gruppo bianco-neri di avere maggior spazio per alzare i ritmi in maniera coscienziosa senza dare possibilità alla squadra di Ramondino di sistemarsi e chiudere le vie di passaggio. Nella metà campo offensiva sono 12 le carambole catturate, molte delle quali in quel primo tempo che ha spezzato e deciso la partita: l’energia di Shengelia, Hackett, Mickey, Ojeleye e Weems è determinante per avere tante seconde opportunità.

La stazza ed il dinamismo di Shengelia poi è quella carta che spariglia tutto, insieme – naturalmente – alle giocate di Teodosic e Belinelli: il lungo georgiano affetta in men che non si dica la resistenza molto leggera di Daum e Severini, entrambi spazzati via dall’ex CSKA. La tranquillità, condivisione e qualità con cui la Virtus gestisce i suoi possessi è disarmante: extra-pass a trovare sempre e costantemente un giocatore libero o in vantaggio di centimetri/stazza sugli avversari. Al 22′ i bianco-neri erano 13/16 da 2, al 28′ la percentuale dentro l’arco era del 73%.

L’ENERGIA DI WEEMS, GRAN PARTITA DEL #34

Tortona senza energia e contratta: è ko tecnico

Una partita mai in discussione quella del Pala Alpi Tour, con la Virtus che ha mandato al tappeto Tortona dopo 40′ dominati. La squadra di Ramondino si presenta alla semifinale senza Leon Radosevic per attacco febbrile e soffre tremendamente l’energia e la fisicità della truppa di Scariolo, che ha giocato una partita con attenzione da grandi notti di Eurolega, lasciando ai piemontesi le briciole di una partita – come detto – senza storia.

Macura e compagni sono entrati in campo sicuramente con voglia, ma le energie erano davvero poche, che unite ad una squadra contratta hanno definito un disavanzo netto già dopo 6-7′ del primo quarto. I bianco-neri piemontesi non sono mai riusciti a giocare al proprio ritmo, subendo la fisicità, la qualità e la grande capacità di punire ogni singola disattenzione.

Tanti tiri corti, tante forzature e scarsa lucidità: Derthona ha provato a rimettersi in partita con i suoi giocatori principali, ma lo ha fatto in modo sconnesso e poco lucido, finendo per spegnersi alla seconda-terza spallata di uno squalo che aspettava solo un ulteriore sanguinamento della vittima. Certamente la qualità del roster a disposizione di Scariolo è nettamente superiore, ma è altrettanto vero che per giocarsi queste partite sino all’ultimo possesso serve la perfezione ed una condizione perfetta di tutti, cosa mancata in assoluto ai ragazzi di Ramondino.

Squadra travolta a rimbalzo e di conseguenza incapace di giocare il suo basket, il primo tempo di Tortona si può racchiudere in queste due situazioni di basket, che sono insindacabili. Le certezze piemontesi si sono sgretolate oggi, ma attenzione: è mero discorso riferito ad una partita oggettivamente mai esistita, non verso il senso di una stagione fino ad ora straordinaria e davvero positivissima.

DEMONTE HARPER, UNICO IN DOPPIA CIFRA PER TORTONA

Foto Virtus e Legabasket

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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