Valencia è vittima di sé stessa, AJ Slaughter è killer nel finale

Jean Claude Mariani
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L’ultimo quarto di Gran Canaria sgretola Valencia

Nel giorno di Pasqua, Gran Canaria risorge più volte nel corso della partita. Nella volta più importante, durante l’ultimo quarto, ribalta Valencia e conquista un importante successo nella corsa playoff della Liga, staccando i diretti rivali.

I canarini non hanno mai mollato, hanno sfruttato le carenze degli ospiti e hanno trionfato per 79-71.

Valencia loss- Eurodevotion

Una questione di spazi

L’inizio è un 6-0 Granca, a cui risponde in fretta un 6-0 valenciano. Le due rappresentative si scambiano triple a vicenda: in transizione, senza pensarci troppo, agiscono prima Brussino, poi Anderson.

Gli isolani però sono i primi a prendere ritmo e cominciano a staccare i valenciani con ardore nella prima parte del quarto. In un attimo, si sfiora la doppia cifra di vantaggio: Valencia rimane al palo per insipienza offensiva, Gran Canaria sfrutta leggerezza e velocità di pensiero per moltiplicare le proprie insidie offensive.

Tutto molto bello, finché Valencia non mostra un bagliore del suo potenziale. La squadra di Mumbrù riesce a imporre la sua difesa, utilizzando i corpi di cui dispone e d’un tratto la manovra isolana comincia a faticare.

I taronja cominciano a costruire la loro partita, attaccando bene a metà campo. I valenciani aprono il fronte offensivo, disponendosi e muovendosi nel modo giusto, quindi recapitano il pallone sotto canestro con i giusti modi e tempi. Valencia occupa e domina gli spazi.

Brandon Davies fa culminare la riscossa ospite con un ottimo brano di sforzo individuale, galvanizzato con tanto di recupero, coast to coast e schiacciata con fallo. Il parziale ai danni di Granca è di 17-1 e chiude il quarto quarto.

L’inizio secondo quarto è una fase un po’ concitata della gara, con tiri presi senza troppo senno, da entrambe le parti. Quanto meno, però, nel caos Granca riesce a prendersi spazio. In questo frangente il controllo sulla partita costruito da Valencia, che ha talento e fisicità per dettare l’agenda di una gara, si va progressivamente perdendo.

Gli isolani dapprima mettono pressione agli avversari, tornando sotto nel punteggio con insistenza, poi osservano il loro deragliamento offensivo. Valencia perde palla e fa errori superficiali in serie, quindi la truppa allenata da Jakovic ne approfitta.

Lammers dal cuore del pitturato appoggia il ritorno in vantaggio dei canarini poco prima della sirena di metà partita.

Quarti pari, quarti dispari

Se si fossero giocati solo i quarti dispari, avrebbe vinto Valencia di 14. Se si fossero giocati solo i quarti pari, la vittoria di Gran Canaria sarebbe stata ancora più decisa, di ben 22 lunghezze.

Sulla falsa riga di questo ritmo duale e parallelo, la terza frazione di gioco riprende con un 11-4 valenciano. La squadra di Mumbrù torna a mettere le mani sulla gara, con energia e con l’uso sapiente della fisicità che contraddistingue i suoi momenti più brillanti.

Valencia è però facile a perdere lucidità offensiva, a gettare palloni, a patire scarsa consapevolezza palla in mano, sotto una leadership non troppo brillante di Pangos. Gli ospiti consentono così il progressivo ritorno dei padroni di casa: Ii vantaggio valenciano a fine terzo quarto è molto risicato.

Un ubiquo Davies è il faro impareggiabile di Valencia, l’ex Olimpia domina la difesa avversaria e tiene in piedi i suoi. Segue una tripla in transizione di Ojeleye, che configura l’ennesima risposta del Valencia per fermare le sempre più fastidiose intemperanze domestiche. +8 ospite a 5′ dalla fine.

Dall’altro lato Brussino prova a forzare la muraglia ospite, segue un feroce – e molto animato – Ethan Happ, capace di fuggire in contropiede e trovare il vantaggio canario a 3′ dalla fine. Poco dopo viene fermato dai falli, c’è ancora partita.

Valencia, però, più ci si avvicina agli ultimi minuti, più si perde nei suoi momenti di mancanza totale di lucidità. Gran Canaria invece è proprietaria del su momento. La tripla sfacciata di AJ Slaughter scatena il momento “PIO PIO” della Gran Canaria Arena, il canto identitario dei canarini.

Nel finale, è un crudele 16-1 per i padroni di casa, condotti alla vittoria dalla gestione scafata di Slaughter senza troppi patemi.

I protagonisti

Al di là del closer della gara, AJ Slaughter, che ha spennellato 6 punti nel momento decisivo, la truppa di Lakovic ha costruito il suo successo sul contributo interno dei propri lunghi, Happ (20 pt) e Lammers (11 pt), che hanno messo a segno 31 punti in coppia.

Faticando dall’arco – solo il 22% – e non sfavillando in qualità di manovra – 13 assist e 14 palle perse – ha vinto riuscendo a interpretare meglio i momenti chiave della partita, rubando anche molto palla sulle incertezze di Valencia. Degli 11 recuperi registrati, 5 sono ancora di un favoloso Happ.

Dal lato di Valencia, un esplosivo Brandon Davies24 punti in 17′ – è stato limitato dai falli, mentre in assenza di Chris Jones, la regia ha fatto fatica in diversi frangenti. Pangos è stato incredibilmente deficitario (0 punti e -19 di +/-), Jovic (13 punti 9 assist) ha dato un ottimo contributo, ma non è riuscito a prendere in mano la squadra nel finale.

In generale, poca intelligenza cestistica diffusa negli altri interpreti. E quindi una Valencia vittima dei suoi down e delle sue incostanti incertezze. 21 palle perse sono lo specchio di tutto questo.

Photo credit: ACB Facebook, Valencia Basket e Dreamland Gran Canaria X

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