Eurocup #13: sprofondo Reyer, perde anche a Lubiana nel finale

Lele
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Continua la crisi profonda, nera, nerissima per una Reyer che davvero non sa più vincere e perde anche a Lubiana in Eurocup. Una sconfitta pesantissima per gli oro-granata, che scende al quinto posto nel gruppo A perdendo una grandissima opportunità di aggancio su Badalona e Bourg, venendo scavalcata da Ulm. Gli sloveni trovano due punti rimettendo in minima discussione un passaggio del turno che resta difficile. Per la squadra di De Raffaele è il quarto ko nelle ultime 5 uscite tra coppa e campionato: unico successo in casa con Cluj.

Una prova certamente non sufficiente quella di Venezia, che dopo esser stata in vantaggio ad inizio partita e nel secondo quarto ha ceduto il passo agli sloveni di coach Golemac, restando incollata al match, tornando avanti sul 69-70 prima di cedere con degli ultimi possessi davvero confusionari. Questa per la Reyer è l’ennesima sconfitta negli ultimi 120″ di gioco, un segnale davvero negativo considerando che i lagunari vantano un roster esperto, navigato e certamente abituato a partite tirate, giocate all’ultimo possesso e – magari – scorbutiche.

Un altro segnale molto negativo che lanciano i lagunari in questo periodo, l’ennesimo in una stagione finora deludente sotto tutti i punti di vista. Un bilancio negativo in toto in campionato ed ora discreto anche in Eurocup dopo il ko di Lubiana: 15 vittorie e 15 sconfitte in 30 partite per un roster con questa qualità è decisamente bilancio modesto, se non totalmente insufficiente.

Nella sfida in Slovenia ci sono 4 uomini in doppia cifra per la squadra di Golemac, con Ferrell, Jeremic, Muric ed Adams sugli scudi; per gli oro-granata vanno oltre i 10 punti Watt, Moraschini e Granger, con l’uruguagio a lungo migliore in campo prima di giocare un finale di partita confusionario e non positivo.

LUBIANA BATTE LA REYER NEL FINALE

La partita

Partita per larghi tratti equilibratissima quella della Stozice Arena, con la Reyer che parte bene e si trova avanti 6-13 grazie agli 8 combinati dell’asse Granger-Watt, ma è davvero una pura illusione: Lubiana con 9 di Jeremic e l’impatto di Omic piazza un break di 18-5 che rovescia totalmente l’inerzia dando il +6 ai padroni di casa. I 26 punti subiti al 10′ sono davvero troppi per gli oro-granata, che non impattano bene difensivamente.

Le giocate di un Granger devastante ed i canestri di Moraschini riportano Venezia avanti con un 6-19 che è definito da un’importante difesa nei pressi del ferro ed una lucidità offensiva importante. L’uruguagio all’intervallo ha 14 punti, con Moraschini a 5. Negli ultimi due possessi le triple di Muric e Ferrell (già a 14 il play) riportano gli sloveni a -4, con Venezia che ha di che rammaricarsi per non aver capitalizzato al meglio il vantaggio.

Nella terza frazione Lubiana tocca anche il -8 prima di piazzare un break di 21-7 che rovescia nuovamente l’inerzia dando un margine di 6 lunghezze ricucito in parte da Watt. Ci pensano le triple di Muric, Ferrell, Adams e Jeremic a dare il vantaggio agli sloveni, con Venezia che torna a faticare nella metà campo offensiva (soli 15 punti realizzati).

Nell’ultima frazione Muric e Adams danno un nuovo mini-break alla truppa di Golemac, Venezia sbaglia troppo, non capitalizza, gestisce male gli ultimi possessi e cede il passo ai bianco-verdi, che blindano il risultato dalla linea della carità con Ferrell nonostante la tripla della speranza di un buon Moraschini. Per gli oro-granata è davvero buio pesto, il finale è 77-73.

Lubiana sulle ali di Ferrell, Jeremic ed Adams

Successo numero 3 in Eurocup per Lubiana, che batte la Reyer al termine di 40′ intensi ed equilibrati, con gli sloveni capaci di spuntarla negli ultimi 120″ di gioco grazie ad una serie di tiri liberi e grazie ad una maggior lucidità offensiva. La squadra di Golemac gioca una partita solida, annullando la vena offensiva di giocatori come Spissu, Bramos e Willis, autori di appena 8 punti combinati.

Gli sloveni hanno tirato complessivamente meglio dal campo e da 3 punti (42% da lontano), difendendo forte nei possessi cruciali e costringendo Venezia ad errori con Willis e Spissu al termine di azioni forzate e non “lineari”. Nel successo dei bianco-verdi sloveni c’è il forte zampino del piccolo Yogi Ferrell, autore di una prova molto positiva da 20 punti con 6/13 al tiro, 5/6 in lunetta e 7 assist in 33′ di utilizzo. Il folletto con il numero #1 ha prodotto 14 dei suoi 20 punti in una prima metà di gara giocata meglio da una Venezia che poteva avere più margine.

Nel secondo tempo è entrato in scena il talento offensivo di un giocatore dalle grandi qualità offensive come Josh Adams: per l’ex Virtus una prova da 16 punti (5/8 dal campo e 5/6 in lunetta) con 2 rimbalzi, 4 assist ed 8 falli subiti in 32′. Una buona prova di squadra che dà un po’ di speranza per le ultime uscite in coppa, con il grande merito di aver costretto un ottimo attacco come quello lagunare a soli 73 punti realizzati con il 39% dal campo. Il dato chiave – oltre al 28% concesso da lontano – è quello degli assist: solo 13 per una squadra che ne ha serviti spesso più di 18.

Di fatto in un match equilibrato la differenza la fa la lucidità d’esecuzione dei possessi cruciali, con Venezia che ancora una volta paga dazio. Ci sono grandi meriti degli sloveni certamente, soprattutto per una fase difensiva molto solida, ma agli oro-granata manca sempre quel guizzo che fa la differenza.

EDO MURIC AL TIRO

Un altro ko per la Reyer, ora anche l’Eurocup diventa non sufficiente

Un cammino in LBA gravemente insufficiente con record negativo ed un bilancio in Eurocup non all’altezza del roster a disposizione. Il bilancio che si fa sulla Reyer dopo 30 partite tra campionato e coppa è 15 vittorie e 15 sconfitte: decisamente insufficiente, negativo e non all’altezza di blasone, storia, 150 anni di storia e qualità del roster. Nelle ultime settimane sono arrivate sconfitte tutte uguali, una sorta di costante da inizio stagione nonostante delle differenze importanti.

Perdere a Bologna o Badalona all’ultimo tiro non è probabilmente sinonimo di incapacità di gestire i possessi finali, bensì qualità e presenza psico-fisica degli avversari. I ko rimediati – però – con Treviso, Scafati, Ulm (in trasferta), Bourg in casa ed oggi sono decisamente pesantissimi e tutti uguali, con la costante incapacità oro-granata di gestire i possessi topici: un punto decisamente inaspettato visto e considerato il numero di giocatori esperti e navigati presenti nel roster.

Quello rimediato in Slovenia per gli oro-granata è il ko numero 4 nelle ultime 5 sfide: un bilancio che nel 2023 dice 3 vittorie e 6 sconfitte nelle 9 uscite fin qua disputate, davvero troppo per una squadra data da tutti come potenziale favorita per arrivare fino in fondo al cammino europeo con Badalona e forse Gran Canaria. Gli oro-granata ad ora si trovano quinti nel Gruppo A, senza fattore campo a favore nel turno ad eliminazione diretta e con l’aggravante di aver vinto pochissimo in trasferta (Brescia e Cluj in coppa, Trieste e Reggio in campionato).

Per poter arrivare fino in fondo non occorre solo cambiare registro in trasferta, ma anche migliorare la propria qualità di gioco innalzandola nei finali punto a punto, cosa che a lungo andare fa tutta la differenza del mondo. Una sconfitta praticamente identica a quella rimediata in LBA a Scafati, con Venezia che ha sbagliato 3 volte il tiro del possibile riaggancio/sorpasso, perdendo occasioni e – di conseguenza – partita. Se è vero che è complicato vincere contro qualsiasi squadra in trasferta, è altrettanto chiaro che ci si aspettava di più da Bramos e compagni.

A Lubiana Freeman è stato tenuto in panchina 40′, con l’ex Bursaspor ormai pronto ad uscire dal roster lagunare e – pare – destinato al Besiktas: la situazione della guardia da tutti indicata come go-to-guy di Venezia è l’immagine di una stagione molto negativa e fortemente insufficiente. Se le ultime sconfitte hanno acuito l’idea di poca umiltà e scarso atteggiamento da parte della squadra secondo il tifo organizzato oro-granata, queste ultime due sconfitte non andranno certo ad aiutare l’ambiente ed una tifoseria sempre più spazientita.

In particolare in Slovenia Venezia oltre ad aver dimostrato i soliti difetti ha pure costruito poco di insieme (13 assist, di cui 7 serviti dal duo Spissu-Granger), con il risultato di un 28% dall’arco che va a fare a pugni con l’idea di vincere un finale punto a punto. La prova del play ex Sassari con soli 3 punti ed i soli 5 di Willis aprono un capitolo crisi sempre più profondo: le loro difficoltà odierne sono lo specchio di una Reyer lontana anni luce da quella che i tifosi speravano di ammirare.

Non si sa se la società prenderà decisioni drastiche nelle prossime ore o giornate qualora non dovesse migliorare la situazione: in tal senso il cammino che porta gli oro-granata da qui alla Coppa Italia può dire molto sulle reali possibilità di Venezia di giocarsi ancora qualcosa. La dirigenza mai ha messo in discussione De Raffaele apertamente, come da stile della società veneziana, ma l’impressione è che deve assolutamente cambiare registro la squadra se non si vuole andare incontro a ribaltoni clamorosi. D’altronde i proclami di inizio stagione e le premesse erano diverse, come è diversa la qualità del roster da un miserabile 15-15 in 30 partite disputate. Ora o mai più, è forse questo il senso della stagione?

La cosa fortemente preoccupante è il numero importante di passi indietro che gli oro-granata hanno fatto, mostrando limiti importanti e la solita incapacità di giocare 40′ continui e solidi come accaduto nella stagione precedente. Se è una coincidenza o se è qualcosa di più lo dirà il tempo e le prossime partite, ad ora si può definire sprofondo oro-granata con il ko della Stozice Arena…

BUONA PROVA DI GRANGER PER LA REYER NEL KO DI LUBIANA IN EUROCUP

Foto Credit Reyer ed Olimpia Lubiana, profili social

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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