Aday Mara, il sorriso d’Aragona

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DATI E CARRIERA

Aday Mara, centro classe 2005 nativo di Saragozza, possiede un fisico ciclopico, che misura 220cm per 106 kg (dato da es.wikipedia), con un’incredibile apertura alare di 7’6, ovvero circa 230 cm.

Il virgulto d’Aragona ha infatti una statura alquanto impressionante già dalla più giovane età, tanto che oggi è uno dei più alti cestisti della ACB, sebbene abbia compiuto 17 anni solo in aprile.

Come tutti i predestinati, Mara non può che essere figlio d’arte. Il centro aragonese è stato infatti nutrito a pane e sport sin da quando ha messo piede su questa terra, visto l’impegno professionistico di entrambi i genitori al più alto livello dello sport iberico.

La madre, Geli Gómez, la più fortunata dei due, è stata pallavolista di punta nella Superliga Femenina de Voleibol, una competizione che l’ha vista vincitrice ben sei volte in carriera, con addirittura una parentesi di 4 titoli consecutivi con Tenerife tra il ’96 e il 2000.

Il padre, Francisco Mara, è stato invece cestista e ha giocato 5 partite in ACB nel biennio 86-88, debuttando nel massimo campionato spagnolo a soli 17 anni e 11 mesi, proprio con la maglia dell’allora CAI Zaragoza. Era il 13 settembre 1986.

La mela non cade lontano dall’albero, recita laconica la saggezza popolare, con un velato fatalismo.

Il 16 ottobre di 36 anni dopo, un giovane di 17 anni e 6 mesi indosserà la camiseta biancorossa e ripercorrerà le orme paterne. Ma stiamo correndo troppo, facciamo qualche passo indietro.

Il piccolo Aday ha infatti cercato di deviarlo, quel futuro cui oggi sembra così chiaro predestinato. La sua prima fiamma è il fútbol, comincia a giocare in porta, tentando di emulare un idolo d’infanzia come il leggendario portiere Iker Casillas. Che fosse portato ad usare le mani era già un indizio importante, chi avrebbe detto che in futuro sarebbe servito…

A soli 8 anni il fanciullo è già 1,67m e qualcuno capisce che è la pallacanestro lo sport che fa al caso suo. Il piccolo prodigio muove quindi i primi passi del suo nascente matrimonio con la palla a spicchi nelle file del Basket Lupus, società di minibasket di Saragozza, per poi venir reclutato dalla prestigiosa cantera del Casademont Zaragoza.

Il settore giovanile della squadra della capitale d’Aragona ha infatti lavorato benissimo negli ultimi anni, sfornando giovani talenti di grande prospettiva, tra cui due ragazzi in ascesa, come Alocen e Pradilla e due ancora da sgrezzare, come Langarita e Mara.

Queste le parole di Luis Arbalejo, responsabile del vivaio del Casademont che reclutò Aday quando ancora era un ragazzino.

“Siamo andati a trovarlo a scuola. Era una testa sopra gli altri. Era molto timido, molto legato ai suoi genitori da figlio unico. All’inizio è stato difficile. Dovevamo essere molto pazienti. Eravamo tutti consapevoli di essere di fronte a un grande prospetto, ma per lui era difficile gareggiare, correre in campo, anche il contatto con i rivali. Non era in grado di battere nessuno in uno contro uno. Non potevamo permettergli di entrare in processi che gli avrebbero causato frustrazione.”

Luis Arbalejo, da El Mundo

La fiducia era tutta nei suoi confronti, ben coadiuvata da attenzione e pazienza che non possono mai mancare con un giovane, così era già evidente e folgorante il suo talento, chiaramente superiore come quella “testa più degli altri“.

Oggi quella testa vola sopra le nuvole, in alto nel cielo. Le cose, dai tempi del timido ragazzetto delle giovanili, sono molto cambiate.

“Non c’è squadra NBA che non invii rapporti sui progressi di Aday ogni mese. Non ha limiti, la sua qualità nascosta è la competitività. Non è il tipico gigante buono, ha creatività e carattere.

Luis Arbalejo, da El Mundo

Una delle qualità più volte sottolineate, e da più fronti, che è sbocciata proprio durante gli anni passati nella cantera della sua città natale, è proprio la consapevolezza del suo corpo e dei suoi mezzi, il carattere, insomma, in una chiave che non è affatto scontata per quegli omoni così possenti, che sono sempre al confine tra l’incutere timore e il sembrare ridicoli, scherzi della natura.

Il dramma dell’essere fuori posto, il paradosso di giganti che si fanno buoni per non sembrare orchi, che dalla loro forza traggono solo il disagio di essere diversi da tutti gli altri.

Per Mara, non esiste niente di tutto questo. Lui è, come racconta El Mundo, ‘el gigante ‘sin complejos’ .

Tutti chiedono di lui. Ha destato l’attenzione di tutti nella finale dei Mondiali, con tutta la sicurezza e la tenacia che ha mostrato contro gli USA. E’ un ragazzo dal carattere “sin complejos” (senza complessi, capace di leggerezza, ndr). Chi è così alto di solito è un po’ timido. Accetta il suo corpo. Non gli importa, è un burlone“.

Jorge Sanz, assistente dell’under-17 spagnola, da El Mundo

Il “burlone” di oggi è cresciuto quindi nel tempo, divertendo e divertendosi in campo, attraverso un percorso graduale pensato per lui dalla casa madre di Zaragoza, che ha previsto esperienze nella quarta lega spagnola, la Liga EBA, e nella seconda competizione iberica per importanza, la LEB Oro.

Ha esordito infatti nel 20/21, a 15 anni, con la maglia del Baloncesto El Olivar in EBA, concludendo l’anno con 6,7 punti e 5,3 rimbalzi in 20,3 minuti medi, spalmati su 11 incontri, per poi incrementare le sue presenze tra i grandi l’anno successivo, quando si è diviso tra El Olivar, società associata al Casademont, e la squadra della serie cadetta del Levitec Huesca.

La scorsa stagione ha registrato in 6 partite di LEB Oro 2,7 punti e 3,8 rimbalzi ad allacciata di scarpe, mentre è cresciuto in modo dirompente in EBA, con 10,8 punti, 7,3 rimbalzi, 1,3 assist, 1,8 stoppate e prestazioni che hanno lasciato davvero il segno.

Uno dei momenti simbolici della marcia di avvicinamento di Mara verso il professionismo si è realizzato però in un crocevia del destino, cui in Spagna si è dato un valore molto significativo. La scorsa stagione, quella del ritorno di Marc Gasol nel basket spagnolo, in LEB Oro con il Girona, ha regalato l’occasione di un incontro tra la leggenda ex-NBA e il rampante futuro del front-court spagnolo.

Il fratello di Pau ha debuttato, nel suo ritorno dopo 13 anni in USA, ad inizio dicembre 2021, proprio in un Girona-Huesca, che tra l’altro ha dominato. A buoi ampiamente scappati (73-38 per i catalani), l’allenatore dell’Huesca ha deciso di mandare sul parquet il sedicenne Mara e, anche se i due hanno condiviso il campo per pochissimi secondi, tanto è bastato per lo storico scatto.

In molti l’hanno visto come una sorta di passaggio di consegne. Certo l’accostamento con l’ex Grizzlies è qualcosa di scomodo per il 90% dei giocatori, ma dice molto di quanto sia percepito in modo speciale il ragazzino di Saragozza.

Magari tra qualche anno si ricorderà di quella volta in cui si era trovato a fronteggiare Marc Gasol in post… Dipende tutto da Mara, insomma, quanto questa foto sarà considerata iconica in futuro.

Nel mezzo delle sue esperienze a vario livello nelle competizioni della FEB, il classe 2005 ha anche avuto modo di mettersi in mostra a livello internazionale, nei classici ANGT organizzati da Euroleague, Istanbul 2021 e Varese 2022, e soprattutto, nel mondiale under-17 disputato a Malaga.

Se nel caso dell’Adidas Next Generation Tournament di Turchia si è messo preliminarmente in mostra contro rivali di due anni più grandi, realizzando cifre di buonissima fattura – 8,5 punti, 10,5 rimbalzi, 3,5 assist e 14 di valutazione -, ovviamente è stato nell’occasione della competizione globale FIBA che ha raccolto i più grandi consensi, soprattutto degli scout oltreoceano. Nel torneo le sue stats sono state di 12,6 punti, 5 rimbalzi, 1,9 stoppate, 1,6 assist e 16,4 di valutazione.

Jonathan Givony, fondatore di Draft Express

Sesto per valutazione del torneo, in particolare Mara ha attirato su di sé i riflettori nella combattuta finale contro team USA, che è valsa ad una promettente selezione spagnola l’argento. In quella gara ha confezionato 16 punti, 7 rimbalzi e 5 stoppate in 26′.

Solo buone impressioni, nell’esperienza che lo ha di fatto accompagnato all’inizio di una stagione importantissima, la corrente, che vanno dagli scout fino all’opinione del suo allenatore, Javi Zamora, tecnico dell’under-17 della Roja.

La mia esperienza con Aday quest’estate in Nazionale è stata sensazionale. Ha grandi doti di leadership. La sua tolleranza per la frustrazione ha catturato la mia attenzione.

Javi Zamora, coach della Spagna under-17, da El Mundo

Un apprezzamento che va molto al di là delle doti tecniche, delle qualità uniche che Mara sa esprimere sul campo da basket, qua si tratta di virtù umane. Altro spessore, altra pregevolezza.

“È un ragazzo a cui piace molto quello che fa e nei momenti di stress competitivo, nei momenti in cui affronta le avversità… ha sempre il sorriso sul volto, capisce cosa sta succedendo e con una maturità difficile da vedere per la sua età. E’ un ragazzo umile, molto normale e al limite dell’estroverso.”

Javi Zamora, coach della Spagna under-17, da Diario AS

La potenza del sorriso, la gioia del gioco e dell’ebbra gioventù, ma anche testa, leadership, ardore competitivo, un condensato di lucido entusiasmo che non può che essere prodigioso valore aggiunto.

Sarebbe il caso, forse, a questo punto, di ricongiungere il filo narrativo con le vicende di una trentina d’anni fa, in terra aragonese, cui facevamo riferimento prima, ma per dovere di cronaca è opportuno sottolineare che il vero battesimo di fuoco nel professionismo sia stato in FIBA Europe Cup contro Reggio Emilia. Novembre 2021, Ponsarnau gli dà un occasione nell’insignificante gara conclusiva di un girone ormai perso, per lui è l’esordio in prima squadra con 2 punti e 2 rimbalzi.

Ma è solo l’antipasto, una passerella senza troppo significato.

L’opportunità vera arriva poco più di un mese fa. Zaragoza non ne azzecca una in campionato, la squadra è in piena crisi e sono tante le defezioni, Schiller gioca una carta imprevista e lo schiera contro un avversario proibitivo come il Baskonia.

Speriamo tutti sia stato l’inizio di qualcosa di meraviglioso. Sicuramente il clamore del pubblico, l’orgoglio di indossare la canotta che suo padre aveva calzato 36 anni prima, l’emozione di calcare il parquet del Principe Felipe da nativo di Saragozza hanno reso speciale un ingresso in campo che non poteva essere più sorprendente.

Mara ha segnato 8 punti, con 4 rimbalzi e una tripla, che hanno rianimato un popolo intero. Freschezza e sfrontatezza, sublime poesia in movimento sul rettangolo di gioco.

“Aday Mara ha avuto un notevole impatto in attacco grazie alla sua capacità di giocare il pick and roll. […] quando riceve palla vicino a canestro può fare tante cose, ci ha aiutato molto in questo aspetto. A 17 anni, ha debuttato molto bene.”

Martin Schiller, ex tecnico del Casademont, da Marca

Il suo è stato un modo perfetto per accedere ad un ristrettissimo gruppo di Golden Boy, capaci di avere un tale impatto all’esordio in Acb in così tenera età, un club ancora più ristretto se si considerano i lunghi della sua specifica stazza.

Una prima sulle scene che è stata da molti definita storica, ma che non ha cancellato le sue prerogative di giovane in età di “Bachillerato“, il secondo grado della secondaria spagnola.

Racconta infatti El Mundo che il lunedì dopo il Baskonia per lui fosse già tempo di buttarsi sui libri. Nella settimana degli esami, lo studio non poteva essere messo da parte, dato un percorso in direzione Fisioterapia all’università cui abdicare non è una possibilità. In famiglia ci tengono e pare non permetteranno che Mara abbassi la guardia e si monti la testa.

Ad ogni modo il suo contributo è sembrato, da quel momento, stabilizzarsi sempre di più, con il neo-arrivato Fisac che gli ha concesso altri 18′ minuti nelle successive tre, in cui Mara ha totalizzato la bellezza di 14 punti (dati aggiornati alla data di scrittura del presente articolo, ndr). Abbiamo già citato il fenomenale exploit contro le merengues

Adesso in ACB ha conquistato tantissimi cuori, con quella sua allegria contagiosa e quel volto fanciullesco che si confà ad un efebico Apollo. Il destino lo chiama a sorti divine, l’oracolo di Delfi ancora non si è pronunciato.

Fonti: https://www.marca.com/baloncesto/acb/2022/10/17/634cc46e46163fd7638b457b.html, https://www.marca.com/baloncesto/euroliga/2021/03/21/6057459e268e3e53638b45aa.html, https://www.elmundo.es/deportes/baloncesto/liga-endesa/2022/10/18/634d4f3be4d4d885348b458d.html, https://www.marca.com/baloncesto/basketfeb/2021/12/04/61ab5e81e2704e2d808b4598.html, https://as.com/baloncesto/aday-mara-el-unicornio-espanol-n/

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