Aday Mara, il sorriso d’Aragona

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PROSPETTIVE E FUTURO

La fine di questo lungo percorso nei meandri più profondi della storia del più atteso prospetto della Roja è necessariamente legata a doppio filo con un dovuto scorcio sul suo futuro.

Cosa serve perché il rampollo di Saragozza diventi re del regno d’Aragona?

I nostri spifferi cui abbiamo fatto più volte riferimento riferiscono di quanto sia unanimemente considerato tra i migliori 3/4 prospetti del 2005. Le sue prospettive vanno perciò senza dubbio verso l’NBA Draft, ma, con l’altezza che ha, dipende dove finirà.

Per il tipo di giocatore che è, la questione è se si troverà nella franchigia giusta dove potranno sviluppare il suo talento. Ci sono front office che credono particolarmente in questa specie di atleti e, con l’incastro giusto, potrebbero sceglierlo anche molto in alto, ma ovviamente ci possono essere anche squadre meno convinte.

Qualcosa di simile lo racconta ancora Eric Guilleminault per NbaDraft.net, secondo cui Mara è un centro tradizionale per un NBA che è diventata molto selettiva e stringente nel draftare centri tradizionali, per cui non abbiamo indicazioni chiarissime di quale potrebbe essere un suo destino a stelle e strisce.

Indagando brevemente, i siti americani lo proiettano al primo giro del Draft 2024, alla peggio prestissimo nel secondo. Nba Draft Room lo vuole alla 10, The Resource Nexus alla 19, mentre NbaDraft.net lo colloca alla 35.

Dipenderà innanzitutto dal contesto, ma, ancora di più, dal discorso fisico, che concerne quanto sarà bravo lui e chi lavora con lui a costruire una fisicità competitiva per il livello, in rapporto anche ad un certo dinamismo. Le nostri fonti insistono sul fatto che questo sia uno dei passaggi più importanti di come si svilupperà la sua carriera, ma sono anche abbastanza tranquille nell’affermare che, nel caso non riuscisse a svoltare sotto questo aspetto in modo determinante, Mara è quasi sicuro di avere una carriera a livello Eurolega, ha troppa qualità per non farlo.

E’ vero anche, effettivamente, che ci sono voci anche voci un po’ dubbiose sulla sua tenuta al di fuori dell’ambito FIBA, con un campo infinitamente più grande, sia materialmente, sia perché allargato dall’uso ancor più vertiginoso del tiro da tre, e ancora una volta, per l’impatto con una durezza fisica e atletica molto diversa.

Altrettante però sono le parti che sottolineano il talento e soprattutto la propensione al lavoro di questo ragazzo d’oro.

Il tempo dirà qual è il ‘tetto’ delle sue ambizioni, ma per il suo carattere, la sua educazione, la sua umiltà e il suo modo di lavorare, sarà alto e, almeno, in questa generazione è chiamato ad essere uno dei migliori.”

Javi Zamora, da Diario AS

Infatti, oltretutto è considerato parte fondamentale di un’intrigante generazione, i teeneager spagnoli, che dà grandi auspici alla FEB ed è osservata con occhio attentissimo. La Roja spera infatti in una rinnovata covata di campioni, che, partendo da Mara, include Langarita, ma anche e soprattutto Izan Almansa (anche loro 2005) e il 2006 Hugo Gonzalez.

Tornando con la mente ai confini nazionali spagnoli, torniamo così anche al presente.

Nel suo Casademont oggi Mara che ambizioni ha? Può entrare in rotazione, anzi lo sta già facendo, abbastanza stabilmente. Seppur usando grande cautela nella modulazione dello sforzo, è possibile riesca a guadagnarsi quei 10-12 minuti medi che gli permettano di prendere confidenza con l’Acb. La progressività è richiesta non solo per il desiderio di non bruciarlo, ma anche per la necessità di lavorare sulla resistenza, la capacità di tenere il campo per più minuti, che è un settore di crescita indicato anche dagli scout in passato.

La sua potrebbe essere una stagione interlocutoria, dove ritagliarsi il suo spazio in un team che ha avuto delle difficoltà, ma si sta riprendendo, per poi magari avere delle responsabilità molto più serie l’anno prossimo, che sarà quello che lo porterà con ogni probabilità al cruciale appuntamento del Draft e che ci dirà di più su quanto sia esteso concretamente il suo ceiling.

Mara, il geniale gigante col sorriso. Potrebbe essere il titolo di un libro di Roald Dahl, noi speriamo possa essere il più classico dei romanzi a lieto fine!

Photo credit: fiba.basketball, Casademont Zaragoza Facebook

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