Monaco ci mette il Bacon, si va a gara 5

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Bacon protagonista assoluto nella vittoria al pari di Will Thomas, Donta Hall e Mike James. Monaco non molla e riporta la serie al Pireo per gara 5.

78-77, una conclusione di Sloukas che si spegne sul ferro ed il sogno monegasco continua.

Mercoledì 4 maggio alle 2000 il “Peace and Friendship” del Pireo ospiterà una gara 5 che promette scintille tra due concezioni opposte di pallacanestro.

Non sappiamo se Kevin Durant, spettatore d’eccezione, seguirà il suo amico ed ex Nets Mike (James) ad Atene, ma di certo si è divertito gustandosi l’atmosfera dei Playoff di Eurolega.

Dopo che i primi 4 episodi, 2 di stagione regolare e due di Playoff, si erano chiusi sempre con asfaltate a favore di una o dell’altra contendente, le sfide di questa settimana alla Gaston Medecin sono state tiratissime.

LA GARA NEI NUMERI

Equilibrio a rimbalzo e tanti dati sostanzialmente simili a parte la percentuale da tre che registra un misero 21,7% locale contro il 37,9% ospite e quella ai liberi, dove i greci possono recriminare su un pessimo 57,1% contro l’88,2% rivale. La bilancia degli assist, come abbastanza prevedibile, pende dalla parte dell’Olympiacos 19 a 13.

Monaco capitalizza meglio in contropiede (8/4) e sui punti dalle palle perse (14/12), mentre quelli derivanti dalle cosiddette “second chance points” sono faccenda greca (12/6).

Un dato ci balza nuovamente all’occhio: 3,75 sono stati i falli commessi su MJ nelle prime quattro sfide stagionali tra queste due squadre. 11 in gara 3 e 9 in gara 4 nelle ultime due partite di Playoff giocate nel Principato. Risultato? 4/11 da due e 2/16 da tre ma anche 17/17 ai liberi in due partite per un giocatore che è parso prendersi comunque una buona fetta di tiri che la squadra squadra richiedeva e che ha controllato le proprie emozioni in relazione a quanto il momento ed i suoi compagni necessitavano, lasciando correttamente il bastone del comando offensivo a Bacon nel momento chiave in cui il compagno era in grado di fare la differenza.

SENSAZIONI

Per lunghissimi tratti della gara, sino al parziale con cui la “Roca Team” allunga sul 70-61, la questione pare saldamente nelle mani degli uomini di Bartzokas.

Sebbene il punteggio resti in equilibrio, con il massimo scarto a favore di quelli del Pireo a quota 11 (38-49 al 21′), la sensazione è che Sloukas e compagni abbiano maggior controllo e da un momento all’altro possano mettere le mani su partita e serie.

Anche quando Monaco allunga sul 70-61 arriva subito un parziale ospite come se nulla fosse accaduto ed un layup di Vezenkov sancisce il 10-0 e permette ai suoi di rimettere la testa avanti. E proprio il bulgaro nativo di Cipro mette lì un’altra prova che lo conferma nell’élite assoluta della competizione: nella serie viaggia a 14,5 con 6,5 rimbalzi.

A livello individuale Fall è cavalcato troppo poco, mentre Walkup è molto meno efficace rispetto agli episodi precedenti. Un buon Papanikolaou, il solito grande Sloukas ma un Dorsey in versione “Josh Childress” che non impatta minimamente se non per quell’acconciatura che ricorda il biennio 2008-2010 del nativo di Harbor City (CA) in maglia “reds”.

Ma tutte queste sensazioni vengono messe da parte quando sale in cattedra un già ottimo Dwayne Bacon: 6 punti finali, un canestro più bello dell’altro, e così si va al PAF per gara 5, dopo che Sloukas per una volta non fa lo Sloukas e sbaglia la tripla che sarebbe valsa la serie ed il biglietto per Belgrado.

E nelle parole del dopo gara quelle sensazioni si ribaltano.

Obradovic ha la faccia di chi pensa, senza dirlo apertamente, «siamo dove volevamo essere», mentre Bartzokas, quando afferma «ci rifaremo al Pireo» ha decisamente l’aria di uno che questa potenziale buccia di banana l’avrebbe evitata assai volentieri, conscio che ora tutta la pressione del mondo è sulle spalle dei suoi “reds”.

MVP: DWAYNE BACON MA NON SOLO

Il tabellino dice già molto: 21 punti in 31’53” , 9/17 dal campo con solo 3 triple tentate ed una di queste a segno, 4 assist ed un significativo +17 quando è stato in campo.

Ciò che continuiamo a sottolineare e che da inizio stagione riteniamo possa essere, come dimostrato da questa serie, determinante è il suo tipo di conclusioni.

Analizzando la cosiddetta “shooting chart” e rivedendo come quei tiri arrivano, siamo di fronte ad una di quelle cose che si insegnano per prime a chi si avvicina al gioco: palleggio, arresto e tiro. Così semplice, così e efficace e probabilmente nel gioco di oggi così immarcabile.

L’Olympiacos di fronte a questo Bacon deve strutturasi in maniera differente dal punto di vista difensivo e per un sistema di rotazioni come quello greco non è per nulla facile.

13,8 punti col 45,7% da due ed il 41,7% da tre per un 10,3 di valutazione media in 24’3″ sul parquet in stagione regolare che è diventato 15,8 punti, 53,8% da due e 43,8% da tre in 26’36”, con quella valutazione crescita ad 11,8. Il rebus per i “reds” è abbastanza evidente.

MVP nelle parole di Obradovic si può considerare Will Thomas, elogiato dal Coach per il lavoro che non finisce in delle stats che sono comunque eccellenti (16 con un solo errore dal campo) e per quanto dà quotidianamente alla squadra a livello di comprensione del gioco e di esempio, così come potrebbe essere un Donta Hall sempre più grande, ma la squadra tutta c’è.

Infine, certamente, ci destano una certa impressione le parole di Mike James dopo il successo: «Io e Dwayne ci siamo parlati prima della gara ed eravamo d’accordo: si poteva perdere ma mai senza aver dato tutto. Abbiamo voluto parlare alla squadra e spiegare che era il momento di mostrare la nostra faccia migliore per un obiettivo che sentiamo di meritare. Ora una serie che sapevo sarebbe stata bella pare perfino migliore di quanto potessi pensare».

Che il fenomeno di Portland “la senta” si evince anche da un suo tweet…

La palla a due di gara 5 l’hanno già alzata queste parole.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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