Frecciarossa Final Eight: Delaney piega Sassari, l’Olimpia è la prima semifinalista

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Il gran galà delle Frecciarossa Final Eight si apre con il trionfo dell’Olimpia su Sassari, i biancorossi controllano per 40′ minuti e si prendono la semifinale.

Le scarpette rosse affrontano il quarto di finale da chiara favorita e partono subito con tutta la voglia di dimostrare la loro forza sul campo. I ragazzi di Messina infatti prendono il controllo della partita sin dall’inizio, grazie a un perfetto 6/6 al tiro che propizia il primo break della gara.

Sassari non demorde, ma l’Armani Exchange rimane sempre davanti e piazza il colpo di grazia con l’accelerata del terzo quarto, che decide la contesa. Solo una formalità quindi l’ultima frazione, che conclude la gara sullo score conclusivo di 88-68.

Olimpia - Eurodevotion

La prima gara di queste Final Eight passa sotto la lente di Eurodevotion tramite la nostra classica analisi per punti.

La vittoria che ci si aspettava

L’hanno sottolineato sia Messina che Delaney nell’immediato post gara, Milano ha giocato esattamente come era lecito aspettarsi.

Consci della superiorità dei mezzi e delle difficoltà innumerevoli che hanno caratterizzato l’avvicinamento a questa competizione dei rivali odierni, i giocatori meneghini sono stati capaci di vincere in modo convincente e infilare le accelerate necessarie a piegare i tentativi di resistenza dei sardi nei momenti più propizi.

Nonostante qualche momento di appannamento offensivo, coinciso coi migliori momenti della Dinamo, l’Olimpia ha saputo appropriarsi presto del vantaggio e colpire al ritorno degli spogliatoi con un parziale letale. Più di 5′ di digiuno offensivo imposto a Sassari per scappare nel punteggio e raccogliere con autorità il risultato.

Il successo passa quindi per la difesa e anche per una buona vena al tiro da fuori, che è stato sfruttato in gran quantità, con ben 35 tentativi (uno in più di quelli all’interno dei 6,75), e convertito con il 40% di riuscita, grazie a una serie di buoni tiri costruiti che hanno ferito la retroguardia sarda.

Delaney e i protagonisti della vittoria

Il migliore in campo è stato senza dubbio il play americano, che è stato semplicemente mortifero durante il parziale decisivo di inizio terzo quarto, ma anche copiosamente produttivo durante l’intera partita.

Ha infatti segnato, e tanto, in tutti i quarti di gioco, e con ottime percentuali, per un fatturato finale di 24 punti, 4 assist, 5 rimbalzi, 5 falli subiti e ben 30 di valutazione.

Il ragazzo di Baltimora sta attraversando un ottimo momento: di pari passo con la salute fisica sta producendo uno dei migliori periodi da quando è all’Olimpia. Si sta vedendo tutta una diversa fluidità e fiducia nel suo gioco, spesso latitante in questo biennio biancorosso, per questo, viste tutte le critiche che spesso riceve – anche giustamente – è corretto riconoscergli tutti i meriti quando invece si esalta e brilla come uno dei leader, quale è, di questa squadra.

Oltre al solito apporto di Melli e Hines, da sottolineare il chirurgico 4/6 da tre di Daniels e, soprattutto, l’ottima prestazione, ancora una volta, di Davide Alviti, che si sta dimostrando capace di capitalizzare i limitati minuti di gioco a disposizione. Oggi solo giocate intelligenti e concrete, in attacco, ma ancora di più nelle rotazioni difensive.

Sassari saluta Pesaro, non si può dire che non ci abbia provato

Non si poteva chiedere più di tanto, e questa è premessa doverosa. Una partecipazione messa in dubbio dal recente focolaio di covid e l’inferiorità di mezzi così limpida nei confronti di Milano sono valide scusanti per una sconfitta che era ampiamente nei conti.

Tuttavia, i ragazzi di Bucchi si sono fatti valere, in particolare nel secondo quarto e hanno tentato di insinuare qualche dubbio nelle certezze di Milano.

Per qualche momento questo è riuscito. Milano ha fermato troppo la palla, i sardi hanno cavalcato con profitto il tiro dall’arco (42% la statistica conclusiva da lontano), e l’avvicinamento nel punteggio è stato senza dubbio tangibile ed effettivo. Poi, semplicemente, Sassari ha dovuto alzare bandiera bianca: le energie sono calate e la morsa della difesa milanese si è fatta asfissiante.

Emblematiche sono le difficoltà al tiro dentro l’area, chiusa a doppia mandata dai lunghi milanesi, che si riflettono in un magro 15/35 da due e in una percentuale nel settore che è stata per ampi tratti di gara appena sopra al 30%. E’ altrettanto significativo quanto la gestione del pallone isolana sia stata vittima della pressione meneghina, infatti la Dinamo è stata costretta a regalare ben 15 possessi alle scarpette rosse. E’ andata così, Sassari esce con onore e ha tutto il tempo per raccogliere le forze e presentarsi pronta alla volata finale del campionato.

Comunque sia, questo era solamente l’antipasto. Le emozioni della Coppa Italia continuano e l’Olimpia sposta la sua attenzione a Brescia-Trento, in campo stasera per decidere chi sarà l’avversaria dei biancorossi nella semifinale venerdì.

Photo credit: Legabasket Twitter, olimpiamilano.com

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