(Mini)Storia della difesa Olimpia, parte seconda: l’arrivo di Ettore Messi(n)a

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Se vi ricordate, non più tardi di un paio di settimane fa, ci siamo proposti di cominciare un piccolo viaggio in tre parti nella storia recente della difesa Olimpia, partendo dal secondo anno della gestione di Simone Pianigiani. Per la seconda tappa ci soffermiamo sulla prima (incompleta) stagione di Ettore Messina, il miglior allenatore italiano di sempre, presentatosi in conferenza stampa dicendo che per vincere “bisogna difendere come matti, passarsi la palla in attacco e prendersi le proprie responsabilità”.

“Difendere come matti”. Non un caso che, tra le tre, sia stata la prima necessità elencata da Messina. Già nel suo primo anno alle redini di Milano, il coach nativo di Catania ha aggiustato errori di comunicazione e tecnico-tattici, non riuscendo tuttavia a imporre in toto la difesa che avrebbe voluto, ovvero quella difesa che attacca lei stessa l’attacco avversario, per togliere a questo l’iniziativa. Ci aiuteremo con del materiale video, per spiegare meglio quel che abbiamo voluto introdurre.

Difesa Olimpia: i progressi nelle collaborazioni semplici

Analizziamo questa prima situazione di transizione difensiva. Keyfer Sykes si accoppia subito con la palla e intelligentemente la indirizza sul lato del campo dove c’è meno spazio, quello sinistro, costringendo tra l’altro Guillem Vives a lavorare forzosamente con la mano debole. L’attaccante di Valencia decide di attaccare comunque e il folletto americano a questo punto non deve far altro che accompagnarlo sull’aiuto di Vladimir Micov, che arriva alto ed esattamente sulla linea di penetrazione, come da manuale. Il rientro di Kaleb Tarczewski riempie ulteriormente l’area e costringe quindi Vives a un’indecisione, che gli costa una palese infrazione di passi. Meccanismi latitanti nella stagione 2018/2019 e già più funzionanti in quella successiva.

Difesa Olimpia: una discreta difesa sul pick and roll

Gettiamoci ora su una situazione di pick and roll, ottima per capire cosa intendiamo dicendo che lo scorso anno si sono visti evidenti progressi, ma non la difesa realmente pretesa da Ettore Messina. Innanzitutto sul consegnato tra Vives e Alberto Abalde, due esterni, Michael Roll e Riccardo Moraschini scelgono giustamente di cambiare, ma è un cambio poco aggressivo e perciò Moraschini si trova già in ritardo sul pick and roll successivo. Tarczewski deve fare contenimento, quindi il numero nove dell’Olimpia, in ritardo, dovrebbe provare a inseguire a treno, ma il suo svantaggio viene dilatato dal blocco di Mike Tobey. A questo punto a salvare Milano è l’ottimo lavoro di Tarczewski, bravo a ballare in mezzo nell’uno contro due senza mai perdere di vista il rollante. L’attacco non ha una scelta chiara e il recupero di Moraschini sul suo uomo consente così all’Olimpia di rubare il pallone. Quel che non ha fatto l’aggressione difensiva è stato dunque sopperito con una buona esecuzione tecnica della difesa di contenimento sul pick and roll.

Difesa Olimpia: un errore su un blocco lontano dalla palla

Con l’ultimo video vediamo cosa succede quando una difesa tecnicamente preparata, ma che non riesce a imporre, sbaglia l’esecuzione della collaborazione. Il caso è quello di un blocco orizzontale su rimessa laterale settato da Bojan Dubljevic per Quino Colom. Roll è in evidente ritardo e, dopo aver apparentemente scelto di inseguire a treno decide di cambiare con Arturas Gudaitis sul pop di Dubljevic. Il lungo lituano è però messo orrendamente per una difesa di contenimento (folle se il bloccante può aprirsi e tirare da fuori) e non è sulla linea di penetrazione di Colom per cambiare. A questo punto arriva un tardivo aiuto di Jeff Brooks, impegnato a seguire il taglio sull’altro lato, ma anche qui Gudaitis sbaglia la lettura. Essendo ormai inutile che resti su Colom, il quale difficilmente può tirare sopra Brooks, in spazi così stretti il centro biancorosso dovrebbe cambiare col compagno americano ed impedire quindi il passaggio a Labeyrie, che per fortuna milanese sbaglia un banale appoggio al vetro. Per una difesa che reagisce e non agisce ogni errore tecnico, come accade qua, significa concedere un tiro facile all’attacco.

E questa non è la vera difesa di Ettore Messina, nonostante i miglioramenti. Quella difesa si vede in città solo da poco, ma questo sarà argomento della terza e ultima parte. Stay tuned…

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