7Days Eurocup, Hapoel-Reyer da paura: ne rimarrà solo una

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Sarà un incrocio da paura per questa 7Days Eurocup. La lanciatissima e ricostituita Reyer di coach Spahija si presenta a Tel Aviv sul campo dell’Hapoel per il primo vero “win or go home” della stagione europea. Come detto, gli oro-granata sono in un momento di estrema fiducia almeno per quanto riguarda il proprio cammino in campionato, dove le vittorie in fila sono 4 (mai successo in stagione) ed il posto nei playoff non è più così lontano. La sfida contro gli israeliani sarà ad alto tasso tecnico ed altro grande banco di prova.

Un duello tra terza e sesta – rispettivamente – del gruppo B e del gruppo A, con Venezia che nelle ultime due sfide complicate con Badalona e Prometey ha cestinato la possibilità di prendersi il fattore campo, almeno nel primo turno. Un accoppiamento complicato per Bramos e soci, che dovranno sfidare il calore della Shlomo Group Arena per non cadere ancora una volta al primo turno ad eliminazione diretta. Palla a due alle ore 20.00.

IL TABELLONE DELL’EUROCUP

Dati da 7Days Eurocup, difesa oro-granata in massima allerta

Per interpretare l’ottavo di finale tra la terza del gruppo B, ossia l’Hapoel e la sesta del gruppo A, la Reyer ci avvaliamo dei dati provenienti dal sito della 7Days Eurocup, con la certezza – banale – che ogni partita poi fa storia a sé ed ogni avversario è diverso dall’altro per caratteristiche di gioco e fisiche. Gli israeliani di coach Danny Franco hanno chiuso il proprio girone con un bilancio assolutamente molto positivo di 13 vittorie e 5 sconfitte: 4 di questi ko sono arrivati fuori dal proprio catino ribollente di Tel Aviv.

Gli oro-granata di coach Spahija hanno rimediato un bilancio complessivo di 9 vittorie e 9 ko complessivo, con un percorso fuori dal proprio palazzetto che dice 6 sconfitte ed appena 3 affermazioni, di cui una a Brescia, una a Napoca ed una a Bursa. Ancora più difficile, dunque, per Venezia il compito in questo primo turno ad eliminazione diretta: violare il parquet del miglior attacco del torneo sarà compito assai arduo. Per farlo servirà la miglior versione del team lagunare.

Come detto, la squadra israeliana è una delle migliori dell’intero torneo in attacco: primi per valutazione (108.8 di media in 18 partite), punti segnati (88.7), rimbalzi difensivi (29.4), offensivi (10.7), totali (40.1) ed assist (21.6 di media), secondi per palle recuperate (8.3), quinti per percentuale da due punti (57.8%). Difensivamente parlando i ragazzi di coach Franco sono inferiori a Venezia, ad esclusione di valutazione media concessa, rimbalzi totali e difensivi concessi e percentuale da due punti media di realizzazione degli avversari.

Tra le mura amiche l’Hapoel ha scollinato quota 80 ben 7 volte su 9, con due prestazioni sopra i 100 punti ed altre 4 “over 90”: Munford e compagni fanno del ritmo, dell’energia e della grande capacità di conquistare rimbalzi nelle due metà campo i propri punti di forza, oltre ad una grande capacità di passarsi il pallone grazie alla regia ispirata di un gran passatore come J’Covan Brown, che ha 6.8 assistenze di media in 29′ di utilizzo medio.

La Reyer dovrà quindi prestare enorme attenzione alle folate offensive israeliane, lottando con grande attenzione su ogni pallone, provando a mettere pressione sui portatori di palla e sulle linee di passaggio, per rompere il ritmo altissimo della squadra che avrà il vantaggio del fattore campo. Servirà – dunque – tutta la fisicità, l’atletismo e l’energia possibile per contrastare i vantaggi inevitabili che avranno i “reds”, provando a giocare su dei ritmi meno congeniali a loro.

MASSIMA ATTENZIONE, LA REYER NON DEVE FAR ENTRARE IN PARTITA IL PUBBLICO

Reyer, devi fare attenzione a…

Tutti gli allarmi radar e non accesi. La Reyer si presenta a Tel Aviv in casa dell’Hapoel con la certezza che o avrà tutti gli allarmi funzionanti o rischierà di passare una serata molto molto brutta. Non c’è via di scampo, non c’è via di fuga. Fondamentalmente coach Franco ruota a 9 giocatori, ma ce ne sono alcuni che vanno attenzionati particolarmente.

Il primo giocatore cui bisognerà prestare attenzione è J’Covan Brown: il numero #69 in forza agli israeliani è uno dei migliori giocatori a disposizione del tecnico dei reds grazie alla sua grande capacità di mettere in ritmo i compagni. 6.8 assist di media a partita per il folletto americano, oltre a 11.8 punti con il 50% da 2 ed il 37% dall’arco, oltre ad un eccellente 90% dalla linea della carità.

Il miglior realizzatore della squadra di Tel Aviv si chiama Xavier Munford, altro esterno su cui i pari-ruolo di coach Spahija dovranno fare lavoro certosino. Escluderlo dal match è impossibile visto e considerato che realizza in ogni modo e da ogni posizione (58% da 2 e 45% da 3 con quasi 16 punti di media), ma sarà fondamentale provare a limitarne l’impatto sul match.

Sotto canestro l’atletismo debordante di due giocatori come Chinanu Onuaku e Jaylen Hoard (rispettivamente 11 e 10.3 punti di media) dovrà essere limitato e di molto da Watt e compagni per garantire rimbalzi e ritmo agli oro-granata. I due giocatori in forza all’Hapoel tirano rispettivamente con il 71% e 61% da due punti, praticamente delle sentenze vicino al ferro. Sarà da fare grande attenzione anche a Jordan McRae, che già affrontò Venezia lo scorso anno agli ottavi: l’ala 32enne viaggia ad oltre 15 punti di media con il 56% da due ed è il secondo scorer della squadra.

JORDAN MCRAE, ATTENZIONE ALL’ALA EX BOULOGNE METROPOLITANS

Hapoel, devi fare attenzione a…

La Reyer ha tanti giocatori in grado di far male. Sicuramente le migliori fortune passano per le mani dei due creatori di gioco Marco Spissu e Jayson Granger, ma la presenza offensiva di un giocatore come Mitchell Watt è fondamentale negli equilibri e nello sviluppo della manovra, considerata la grande capacità del #50 di giocare in post e di rollare verso il ferro. L’atletismo di giocatori come Parks e la pericolosità dall’arco di tiratori come Bramos e Willis sarà altrettanto importante.

L’Hapoel dovrà prestare attenzione massima e cercare di mettere grande pressione su Granger e sul ritrovato Spissu se non vorrà trovarsi spiacevoli sorprese: l’uruguagio è il terzo miglior realizzatore del team oro-granata in 7Days Eurocup dietro di Watt e Willis, ma è in grande crescita nelle ultime uscite ed è giocatore esperto e navigato, che ha già vissuto partite di questo tipo in carriera.

Il play azzurro sta ritrovando la miglior condizione dopo l’infortunio alla caviglia ed è in singola cifra per punti realizzati, ma a livello caratteriale è uno che si esalta quando le partite pesano e quando vanno presi tiri “ignoranti”: i 5 assist di media lo pongono come osservato speciale senza se e senza ma, considerando che è in grado di costruire per i compagni ed anche per sé stesso, basti vedere ciò che ha fatto in maglia azzurra ai recenti Europei.

Tra gli esterni occhi su Mike Bramos, Jordan Parks e Riccardo Moraschini: il greco d’America ha ritrovato mano e punti pesanti nella sfida cruciale con Derthona risultando letale in uscita dai blocchi, ed è giocatore in grado di esaltarsi nei match caldi e senza un domani. Parks per caratteristiche è giocatore fondamentale negli equilibri tra le due metà campo ed è in crescita continua, risultando spesso e volentieri una scheggia impazzita. Moraschini – invece – porta energia, difesa e solidità in uscita dalla panchina: il suo impatto sarà cruciale nelle due metà campo.

Sotto canestro la Reyer può contare su giocatori dalle grandi qualità e doti offensive: Derek Willis è il secondo realizzatore del team ed ha il 49% dall’arco, che lo rende davvero di massima pericolosità. Dietro di lui l’energia ed atletismo di Brooks saranno importanti per non perdere inerzia o competitività. La fisicità di Watt e Tessitori è cruciale nelle due metà campo: l’americano per qualità nelle mani è l’osservato speciale numero uno, l’azzurro è abilissimo a giocare pick and pop e pick and roll punendo anche da oltre l’arco. Sarà necessaria una grande prova da parte loro.

MITCHELL WATT, FONDAMENTALE IL SUO IMPATTO IN CASA REYER

Foto credit: Reyer, Hapoel e 7Days Eurocup

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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