L’Efes ferma l’Olympiacos, greci ko dopo sei partite

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Si ferma dopo sei partite la striscia di vittorie dell’Olympiacos. L’Efes, sfruttando il fattore Sinan Erdem, vince 85-72 e mantiene viva una flebile speranza di raggiungere il decimo posto.

La partita

Pleiss apre la gara con tre triple consecutive, tutte nate da una situazione di pick and pop giocata ottimamente con Larkin. L’Olympiacos fatica a limitare questa soluzione e stenta a trovare ritmo in attacco. Gran merito è dell’Efes, che è sceso in campo con tanta energia e non dà ai greci il tempo di organizzarsi nella metà campo offensiva, tant’è che Bartzokas è costretto a fermare la partita sul 12-2. Dopo il minuto di sospensione, i greci cercano di sfruttare Fall per segnare punti facili vicino al ferro, ma dall’altra parte si accende Larkin e l’Efes rimane saldamente in vantaggio.

Le cose cambiano quando l’Oly inizia ad attaccare con più calma, mettendo a nudo le debolezze della difesa turca che, seppur energica, risulta poco organizzata. I greci ricuciono lo svantaggio e chiudono a meno cinque (26-21) il primo quarto. L’Efes ha perso vigore rispetto ai primi minuti, ma continua a tirare molto bene da dietro l’arco, al contrario dell’Olympiacos che sbaglia tanto. Questi errori fanno innervosire i greci che perdono lucidità in attacco e scivolano di nuovo in doppia cifra di svantaggio. L’Efes dunque, pur senza incantare, è avanti 48-37 dopo 20′.

L’Olympiacos torna in campo con un’altra faccia: alza l’intensità difensiva e attacca con maggior ordine, sfrutta con continuità i centimetri di Fall e, soprattutto, inizia a segnare quei tiri che nel primo tempo non entravano. Peters e Canaan, poco coinvolti fino a quel momento, si accendono e i greci tornano a meno uno. L’Efes però è bravo a rimanere con la testa nella partita e poco prima della fine del quarto piazza un piccolo parziale che rimette due possessi tra le squadre.

Il mini-parziale dà nuova linfa ai turchi, che aprono alla grande l’ultimo periodo e in un amen tornano a toccare la doppia cifra di vantaggio. L’Olympiacos va in confusione. Presa dalla fretta di recuperare, la squadra di Bartzokas finisce per forzare dei tiri e perdere palloni banali che le costano carissimo. L’Efes, infatti, non sbaglia più nulla e vola a +15 a due minuti dalla fine, chiudendo di fatto la partita.

Olympiacos senza continuità, l’Efes fa valere il proprio talento

È stata una serata di alti e bassi per la squadra di Bartzokas, che non è mai riuscita a trovare continuità nel corso della gara. L’energia messa in campo dall’Efes nelle prime battute ha sorpreso i greci, che infatti non hanno saputo reagire nell’immediato e hanno subito un break importante. Poi, col passare dei minuti, hanno riordinato le idee e hanno iniziato a giocare la loro pallacanestro, ma non sono mai riusciti a trovare punti con costanza. Anche nel momento migliore della partita, verso la fine del terzo quarto, in piena rimonta, è mancato quel canestro in più che avrebbe permesso di mettere la testa avanti e di svoltare, anche psicologicamente, la partita.

Fall è stato l’unico punto fermo. Il centro francese è stato cercato e trovato spesso dentro il pitturato, dove i turchi non avevano i mezzi per arginarlo. Non è un caso che nei momenti più difficili i compagni andassero da lui, che con i suoi canestri ha permesso all’Olympiacos di rimanere sempre aggrappato alla partita. Tutti gli altri però si sono accesi a intermittenza: Papanikolaou nel primo quarto, Wright nel secondo, Peters e Canaan nel terzo. In questo modo diventa molto complicato vincere.

Detto questo però, il dato che più di tutti spiega la sconfitta dell’Oly sono gli 85 punti subiti. Come dimostrano le ultime cinque vittorie, in cui gli avversari non hanno mai segnato più di ottanta punti, la difesa è la chiave dei greci per vincere le partite. Quando questa viene a mancare è difficile che l’Olympiacos riesca ugualmente a portare a casa la vittoria perché, come si è visto, l’attacco spesso fa fatica a segnare tanti punti. Va detto, però, che questa sera i turchi hanno segnato molti tiri difficili e contestati, anche quando il lavoro della retroguardia greca è stato ottimo.

Nel complesso l’Efes non ha fatto vedere una pallacanestro migliore dei suoi avversari, è stato semplicemente più bravo a finalizzare. E, soprattutto, è stato più bravo a farlo nei momenti che contavano.

La corsa per i play-in è ancora aperta e i turchi ci vogliono provare. Certo, perdere con l’Asvel non è stata una grande idea, ma battendo quella che era la squadra più in forma dell’Eurolega, hanno mandato un chiaro segnale alle dirette concorrenti.

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