Euroleague Weekly | Dal volo del Fener al nulla confusionario di Milano. E Markus Howard…

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Euroleague Weekly, il nostro contenitore in 10 flash sul grand basket di Eurolega, alle prese con un Round 29 che ha tracciato solchi importanti in ottica postseason, sia Playoff che Play-In.

  • La Ulker Arena di Istanbul è il campo dove è più difficile vincere sino ad oggi. 13/1 il record del Fener, con la sola Stella Rossa a violarlo. Era il 2 gennaio ed uno sciagurato ultimo quarto gailloblu (19-28) permise il colpaccio alla Zvezda, guidata dal “career high” di Joel Bolomboy.
  • A proposito di Fener, altra serata da attacco folle, con 24/38 da tre ed una fluidità di notevolissimo portata. Nel 118-88 inflitto ad un Valencia in decisa caduta il trio Wilbekin, Hayes-Davis e Dorsey confeziona 18/26 da oltre l’arco. Il buon Tyler fa 8/9. Mercoledì arriva il Barça, gara chiave in ottica vantaggio fattore campo.
Fenerbahce - Valencia| Eurodevotion
  • Partizan, “we have a problem”. Se il fatturato complessivo di Punter, Dozier, Caboclo e Kaminsky dice 19 punti, 6/13 da due e 0/4 da tre, la vallata della postseason si oscura e non di poco. Ora 4 gare casalinghe delle 5 rimaste, ma si parte col trittico Baskonia, Real ed Oly, prima di andare a Berlino e chiudere in casa con Valencia. 3/2 ti darebbe un biglietto verso l’orgia della probabile classifica avulsa a quota 16/18, 4/1 garantirebbe maggior certezze. Ma attenzione perchè alla Stark Arena quest’anno hanno già vinto in 3 (Barcellona, Virtus e Bayern) in un totale di 13 gare. Se speranza deve essere, la Beogradska deve tornare ad essere fortino inviolabile.
  • Barça sempre lì, sempre secondo e sempre “zitto, zitto”. Parliamo di qualità? Parliamone…75,8% da due e 50% da tre, 26 assist e 14 perse. Serve altro? Sì, magari sottolineare che Ricky Rubio gioca 16’42” nei quali la sua squadra dice +20 e lui produce 7 punti, 6 assist e 6 rimbalzi. “Atenciò” si dice da queste parti.
Barcellona
  • Markus Howard, abbondantemente il migliore e più eccitante tiratore puro della competizione, ne mette 26 contro Milano con 4/10 da tre. Domenica scorsa in Liga, nel 103-96 vittorioso contro il Barça, ha tirato 22 volte dall’arco segnandone 8, per 37 punti (erano già 30 in 20′ alla fine del terzo quarto). Nell’anticipo di sabato vinto contro Granada, sempre in Liga, altri 37 questa volta con 10/14 da tre. In 7 giorni, quindi, 22/46 dall’arco e 100 punti in 81’59”: la parola chiave è fiducia paritaria, sua e di chi gli affida pallone e conclusioni senza dubitare mai.
  • Moses Wright sceglie una gara “abbastanza significativa” come il derby di Atene per farsi meglio conoscere da tutto il continente. 19 in 15’33” con 9/9 dal campo ed un dominio netto su Lessort. Aspettate che lo riscrivo, “un dominio netto su Lessort”! Giocando proprio “alla Lessort”. Lui si è fatto conoscere nel derby, io voglio conoscere chi gestisce lo scouting del Merkezefendi, visti Oturu prima ed ora Wright.
  • Dopo la W del Bayern ed il suicidio Efes a Lione la corsa per il decimo posto pare limitata, oggi, a tre squadre (Par-Bay-Val) con i bavaresi che hanno scontri diretti molto favorevoli (2/0 sul Partizan ed 1/0 sul Valencia). Mercoledì alla Fonteta duello chiave tra gli uomini di Laso e quelli di Mumbrù mentre il Partizan il giorno prima “deve” battere il Baskonia.
  • Aleksa Avramovic non è certo la causa dei mali del Partizan. 27 anche nella caduta del Palau e con quelli siamo a 76 nelle ultime 3 gare con 21/25 da due, 9/21 da tre per 75 di valutazione.ha saltato le gare dal R14 al R 22, quando il record è stato 4W e 5L. Dal suo rientro siamo a 2W e 5L: segnatamente le ultime tre gare coi numeri descritti hanno visto i serbi vincere solo una volta. Spesso le statistiche esistono soltanto per crearci maggior confusione…
  • Sesta doppia cifra nelle ultime 7 per Josh Nebo, al solito troppo sottovalutato come centro dominante in questa lega. Sono 57 i rimbalzi in questa serie di gare, tirando 37/54 da due. Si è detto tante volte, le percentuali contano poco perchè praticamente gioca solo sopra il ferro, ma non è per caso che il basket di oggi veda le sue migliori versioni con in campo tre esterni, un 4 che apra quel campo ed un lungo che voli sopra quel ferro? Sarà per gusto che qualche squadrone con la maglia molto”chiara” non è insensibile al fascino dell’ex Hapoel Eilat e Zalgiris?
  • Virtus e Real, che bella partita di pallacanestro! “Blancos” ingiocabili quando sono questi, e lo sono stati per mesi, bianconeri che hanno fatto tutto quanto necessario per competere sino al -5, poi le soluzioni dei campioni in carica sono troppe e molto bene gestite.

PS Milano è una squadra che vuole essere costruita su un’identità difensiva che non può avere per via di diversi atleti con spiccate doti offensive e inefficienze dietro. Lamenta la mancanza di pazienza nel cercare palloni dentro senza avere però un giocatore e degli uomini che giustifichino questa potenziale ricerca. Nasce per provare a correre per poi cercare un controllo del ritmo che si traduce solo ed esclusivamente nel tiro da tre. Ok, ci avete capito qualcosa? No, nemmeno chi scrive, è tutto volutamente confusionario, è semplicemente l’Olimpia di oggi, di tre mesi fa, di sei mesi fa…

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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