Real semplicemente più forte: la Virtus lotta ma cade

Ste Loz
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Alla Segafredo Arena, il Real interrompe la striscia negativa e regola una Virtus combattiva ma semplicemente inerme davanti all’arsenale avversario. I Blancos tornano da Bologna con la vittoria per 74-89.

Real sul pezzo

Il Real arriva sotto le due torri con tre assenze importanti e tre sconfitte consecutive, che specialmente a Madrid son ben più che un segnale di crisi. La Virtus festeggia le 400 presenze di Pajola, ma deve rinunciare in extremis ad Hackett e sicuramente è un’assenza che pesa vista la leadership di Danny-Boy.

400 presenze per Pajola in maglia Virtus

Gli ospiti firmano subito un parziale di 9-0, mandando un messaggio ben diverso rispetto alle ultime uscite. La Virtus fatica contro la fisicità blancas. Tavares è motivo sufficiente per girare al largo dall’area, Yabusele è in una serata di grande ispirazione e nonostante un incipit incoraggiante di Zizic, le V nere si ritrovano già sotto in doppia cifra sul 6-16 dopo la tripla di Abalde.

La prima e unica tripla di Belinelli, e dell’intero primo tempo bianconero (deficitario 4/19 finale dall’arco) riaccende la Segafredo Arena, ma il Real ha segnato sul calendario questa giornata. Oggi serve la W. Grande concentrazione e grande talento, sono una combinazione mortifera per gli avversari e chi meglio di Llull per enfatizzare il concetto. Il match winner dell’ultima Final Four sigla 8 punti tra cui la classica tripla sulla sirena per chiudere il primo tempo con il Real in controllo sul +13.

Virtus di lotta

Non è la Virtus splendente ammirata per lunga parte della stagione, ma è la solita Virtus che lotta, che cerca risorse dove paiono non essercene e che non perdona quelle aristocratiche distrazioni, abituale neo delle Merengues.

La seconda tripla, con Shengeila a distanza di bacio, di Yabusele, ravviva gli ospiti che gestiscono la doppia cifra di vantaggio e mostrano la loro qualità con l’azione che porta alla tripla di Musa del +15, con il bosniaco a finalizzare lo short roll Campazzo-Tavares, sinonimo di vantaggio nelle nuove edizioni dei dizionario.

La Virtus ancora una volta non demorde, continua a crederci e tener viva la partita, anche grazie a Belinelli e Shengeila, lontani dalle loro migliori prestazioni, ma bravi a dare il loro contributo adattando il loro sforzo.

Beli, prossimo ai 38 anni (tra 10 giorni), asfissiato dalla staffetta su di lui dei vari Musa e Abalde, tra backdoor e finte è una lezione sul muoversi off the ball e regala una rara tripla segnata a Lundberg. E Cordinier con la solita volata in campo aperto nel finale di quarto riporta la Virtus sotto la doppia cifra di scarto e di nuova sul carro della rimonta.

Il finale

Cordinier riparte buttandosi al ferro, -7. Hezonja, fino a quel momento quasi dannoso, trova una tripla in faccia allo stesso francese e subito riallaccia la spina, rimettendo 10 punti di scarto, grazie ad un’altra giocata presa dal manuale del pick and roll, con Tavares che trova il taglio di Deck.

La seconda tripla “ignorante” del croato, per usare un termine nota all’altra metà di Bologna, sembra chiudere la serata, ed ecco che prontamente la Virtus si rialza con le bombe di Mickey e Dobric e il parziale di 8-0 che la porta a -5, punti dal Real, minuti dalla sirena finale.

Mickey è ora il condottiero di casa ma in casa Real sale in cattedra un altro che di certo non era stato l’mvp, anche in questo caso, fino a quel momento. Parziale di 6 punti consecutivi di Campazzo che finalmente usa come sa il blocco centrale con Poirier e con lo snake nell’area bianconera riallontana il pericolo. Dopo i canestri, gli assist e Campazzo trova lo stesso Poirier anche per il primo alley-oop di serata che chiude la contesa insieme al discutibile antisportivo di Cordinier (espulso dopo il tecnico del primo tempo per un alterco con Campazzo stesso).

Campazzo a dirigere il finale Real – photocredit: Real Madrid Basket X

La Virtus esce sconfitta, in una serata disastrosa dall’arco ma con pochi rimpianti e soprattutto un secondo tempo in crescendo. Il Real è più forte, lo ha dimostrato, ha dato prova che, al bisogno, la crisi non è così crisi come possa sembrare. Con Malaga tra meno di 24 ore, per nuove prove.

Protagonisti

Nella Virtus difficile trovare qualcuno che sia stato continuo per tutta la partita, ma altrettanto ingeneroso sarebbe sottolineare qualcuno che non ha provato a dare un apporto. Mickey (11 punti) per il finale, Cordinier (12+8 rimbalzi) buoni numeri ma l’impressione che gli siano mancati diversi centesimi per fare il proverbiale euro. Lundberg (11) non si è tirato indietro, Shengeila (10) e Belinelli (9+5 assist) hanno portato il loro mattone, ma di dimensioni più piccole rispetto a quelli che hanno abituato.

Per numeri e per peso specifico e difficoltà dei canestri segnati, Mvp del match, Guerschon Yabusele. 15+7 rimbalzi e un solo errore dal campo. 3 triple in faccia a Shengeila, fondamentali e pressoché impossibili. Poirier (14+8 rimbalzi) in campo nei momenti chiave, radio mercato dice che sia il rinnovo più vicino, e sembra esser la giusta priorità. Tanti utili nei vari momenti della partita (Llull, Musa, Deck) ma letale come il migliore dei finisseur, Facundo Campazzo, mandante ed esecutore del parziale negli ultimi 4 minuti di gioco.

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