Barcellona scintillante, il Partizan si perde nel R#29

Lele
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Un Barcellona scintillante travolge il Partizan nel R#29 e prenota un posto tra le prime 4, avendo – a 5 partite dal termine – 4 punti di margine sul gruppetto Pana, Oly, Fener. I blaugrana reduci dall’affermazione nel derby con Valencia ora affronteranno un doppio turno fondamentale con trasferte in Turchia ad affrontare il grande ex Jasikevicius ed in Grecia in casa del rivale Ataman: saranno queste due uscite a decidere forse il piazzamento in classifica dei catalani.

Partita piacevole e di grande qualità, con il Barcellona che porta 4 uomini in doppia cifra: 17 Laprovittola, 15 Hernangomez, 13 Jokubaitis e 12 di Jabari Parker. Il Partizan è tradito da un Punter insufficiente ed ha in Aleksa Avramovic il principale rifinitore da 27 punti, ben spalleggiato soltanto da un Leday positivo e da 16 punti complessivi. Al Palau finisce 94-76 per i padroni di casa, che volano a quota 40 punti in classifica.

SUCCESSO DOMINANTE DEL BARCA TRA LE MURA AMICHE

La partita

Avvio di grande incisività da parte dei bianco-neri di Obradovic, che sospinti dai 9 di Avramovic volano sul 9-14 dopo 4′ di gioco, ma la reazione del Barcellona non tarda ad arrivare con Jokubaitis, Parker, Hernangomez e Rubio: ritmo altissimo e scintillante con ben 53 punti complessivi realizzati dopo 10′. Alla prima sirena è 29-24 per i padroni di casa.

Nella seconda frazione parte con le marce altissime la squadra di Grimau, intenzionata ad indirizzare il match affievolendo la qualità del Partizan: Hernangomez ed Abrines producono il massimo vantaggio, ma un contro-break di 0-6 firmato Andjusic-Avramovic rimette tutto in grande equilibrio. Smailagic impatta ma il finale arride alla squadra di casa, che chiude avanti 51-48.

Nel terzo periodo equilibrio per 3′, prima che due siluri firmati Kalinic-Parker affondino il coltello nella difesa serba mettendo 12 punti tra le formazioni. La reazione tarda ad arrivare visto che nel frattempo Rubio mette il +15, ma è veemente con Avramovic, Kaminsky e Punter, che dal nuovo -12 riportano il Partizan in singola cifra di disavanzo sul -6.

Tutto apertissimo, ma per pochissimo, perché i blaugrana sparano a ripetizione creando un solco irrimediabilmente grande: 16-4 di parziale in 7’40” ed ecco che i serbi non reggono l’urto di una terza spallata così potente, precipitando a -18. Laprovittola, Abrines e Jokubaitis sono i principali protagonisti nel finale, con successo ampio e meritato per Rubio e compagni.

IL BARCELLONA REGALA SPETTACOLO CONTRO IL PARTIZAN

Barcellona, uno show continuo: Rubio dipinge, Lapro colpisce

Uno show continuo senza interruzione. Il Barcellona è straripante offensivamente contro il Partizan e quando alza il muro in difesa produce quel break terrificante che azzanna la partita e la indirizza in via definitiva volando sul +18. La squadra blaugrana di fatto è superiore in tutti i fondamentali: qualità di gioco, attenzione ai dettagli, precisione nel colpire e punire gli errori bianco-neri e – poi – fisicità.

Quattro giocatori in doppia cifra, nove complessivi a segno sui 10 messi in campo da Grimau: quando si parla di prova di squadra si può tranquillamente prendere da esempio questa partita messa in campo dai catalani, letteralmente straripanti oltre che belli da vedere. Certo, se poi c’è un Ricky Rubio così brillante in termini di regia, spirito, presenza nei giochi offensivi è tutto più facile. Per il fuoriclasse ex NBA in 16′ una prova da 7+6+6 ed un senso di divertimento totale in campo. E per chi ama questo sport non può che essere un piacere enorme vederlo giocare così.

Coach Grimau come detto ha avuto una grande mano da tutti, ma ha vinto la sua partita nel momento in cui ha cominciato a difendere con aggressività e criterio, togliendo dal gioco un Punter di fatto estraneo a questo match. Fisicità, attacchi al ferro con continuo dinamismo grazie ad un eccellente apporto qualitativo di Hernangomez, un gioco in&out splendido che ha permesso soprattutto a Laprovittola di colpire da fuori: questo successo è un bel messaggio per tutte le rivali.

RICKY RUBIO, BELLEZZA PER GLI OCCHI DEGLI APPASSIONATI

Partizan, se non difendi non vai lontano

Parte tutto da lì, da una non difesa. Certo, i problemi strutturali del Partizan sono evidenti e sono noti a tutti, l’assenza di giocatori con le caratteristiche di un Madar o un Exum che erano presenti l’anno scorso pesa tantissimo, ma senza il giusto atteggiamento difensivo è difficile pensare di poter vincere contro squadre di questa qualità e queste molteplici soluzioni offensive come è il Barcellona.

Caboclo e Dozier non sono Lessort ed Exum, ma il loro impatto nel match del Palau è decisamente insufficiente, per non dire totalmente nullo: il lungo brasiliano che in estate aveva firmato con la Reyer prima del voltafaccia è stato in campo appena 6′, realizzando 3 punti, di cui 2 a partita ormai finita, mentre il play ne ha giocati 8 con 4 punti a referto ed un brutto 1/4 dal campo.

Se a questi due fantasmi si aggiunge anche quello di un Punter ingabbiato e probabilmente “cancellato” dalla difesa catalana, allora il giochino è presto fatto. 43 punti sui 76 di squadra arrivano da Avramovic e Leday, forse gli unici due che davvero si salvano in una serata di scarse soddisfazioni e soprattutto pochissime indicazioni positive.

La difesa disastrosa sui play, sui tagli di Parker, Hernangomez, Satoransky e Jokubaitis fa il resto, cui va ovviamente aggiunto un’attenzione non certo alta alle soluzioni da oltre l’arco da parte blaugrana, che fa quel che vuole di una difesa passiva e non aggressiva. Nel complesso il problema persiste a lungo, anche se i serbi hanno in diversi momenti frenato le folate del Barca: per vincere in trasferta contro queste squadre però serve di più.

COACH OBRADOVIC NON SODDISFATTO DEI SUOI

Foto credit Barcellona e Partizan

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Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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