Eurolega 2022/23: le possibilità Playoff dopo 29 turni (#2)

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OLIMPIA MILANO

Record: 13/16

Calendario: v Bayern – at Efes – at Maccabi – v Barcellona – at Virtus

Difficoltà: molto alta

Percentuale Playoff: 5%

7 vittorie nelle ultime 8, una sola sconfitta peraltro nella gara forse giocata globalmente meglio, eppure la classifica dice 13/16 e dodicesimo posto.

Questi numeri riassumono alla perfezione la stagione milanese: 21 partite pessime, con attenuanti reali ma con una qualità veramente impensabile in negativo per questo allenatore e per questo roster, dopodiché si è ripartiti, prima vilendo ma senza convincere, poi offrendo finalmente una pallacanestro di buonissimo livello, come normale che sia in presenza di tali e tanti protagonisti.

Il sacco di Istanbul, che ha un nome ed un cognome da urlare chiaro e forte in Shabazz Napier, ci dice he Milano non molla ancora e quel lumicino non lo vuole ancora spegnere.

NAPIER IL MAGNIFICO! CAPOLAVORO OLIMPIA ALLA ULKER ARENA

Il problema è che le altre, soprattutto Maccabi e Partizan, hanno piazzato colpi pressochè decisivi e quindi non tutto dipende da un eventuale straordinario filotto finale biancorosso, che peraltro vorrebbe dire chiudere la stagione regolare a 12/1. Ed anche col Baskonia il saldo è negativo.

La speranza maggiore derivava da eventuali parità che coinvolgessero Partizan e Valencia, squadre con cui Messina e soci ono 2/0, ma i serbi rischiano seriamente di andare oltre il 18/16, massimo risultato meneghino possibile, mentre i “taronja” paiono più in difficoltà, nonostante la W col Fener, visto che hanno 4 trasferte su 5 partite da giocare.

Sia chiaro, non è un caso se l’Oly gioca la peggior partita dell’anno al Forum, se lo stesso fa il Partzian e se il Fener viene messo sotto alla Ulker Arena: Milano, come già scritto la scorsa settimana, da Napier in poi è una delle migliori del lotto, molto in alto.

Era nata per questo, mancava un tassello tecnico e di profondità che era abbastanza ovvio già dopo le prime gare al completo, quelle in cui si vinceva giocando male ma si comprendevano tante cose.

E’ tardi? Sì, molto probabilmente, quasi sicuramente. Ma finché “non canta la cicciona” è giusto credere in quella che sarebbe la più grande rimonta della storia dell’Eurolega moderna, pari a quello Zalgiris del 2019 di cui vi abbiamo già parlato.

(pag 9/10 scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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