Napier il Magnifico! Capolavoro Olimpia alla Ulker Arena

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L’Olimpia sbanca Istanbul piegando i ragazzi di Itoudis

L’Olimpia continua ad offrire un grandissimo spettacolo in Eurolega, scardinando oggi i sigilli della Ulker Arena e domando Fenerbahce di Itoudis nel recupero del round 24.

Una gara guidata per 40′ ratifica il trionfo biancorosso in Anatolia con il risultato di 82-75.

Olimpia beats Fener - Eurodevotion

La notte dell’assedio di Costantinopoli nel tradizionale racconto a punti a firma Eurodevotion.

40′ di egemonia biancorossa

Non che la concorrenza del Fener non abbia saputo rendersi pericolosa, ma l’Olimpia è rimasta in vantaggio nel corso di tutta la gara e lo ha fatto con autorità a cominciare dalle prime battute.

Le prime azioni vedono le difese prevalere sugli attacchi, con un certosino lavoro della retroguardia biancorossa, che schiera Tonut a schermare Calathes e gestisce molto bene e di squadra le poche soluzioni tentate dai turchi, che provano ad esporre con Wilbekin-Motley il duo Napier-Vogitmann, senza successo.

In attacco non c’è subito scintillio offensivo, ma i biancorossi beneficiano dell’estro di Napier e dell’insolita concretezza di Luwawu-Cabarrot. Con i minuti l’attacco meneghino sale di colpi anche per fluidità collettiva, Melli porta palla per togliere pressione dalle spalle delle guardie ed innescare presto, ma con tranquillità, il gioco a due. Sarà una soluzione efficace e costante in tutto il corso del match.

Entrambe le metà campo suggeriscono di un’Olimpia disciplinata ed in controllo, naturalmente il Fener non è però totalmente imbelle.

Motley è un demone a rimbalzo offensivo (ne prenderà 7 alla fine), il motore immobile di Aristotele, eterno ed inesauribile. Anche quando non strappa il pallone, è sempre pronto a toccarlo o a contenderlo. I turchi tentano poi di catalizzare l’offesa sul pop di Bjelica, che dà una piccola spallata di talento, ma viene subito fatto incagliare dalla lucidità offensiva ospite.

Infatti Milano attacca, tra lui ed Edwards, le liability difensive gialloblù, provoca cambi ingenuamente concessi dalla difesa turca, e li attacca convintamente, grazie ad esempio ad un ottimo lavoro di Ricci. Se non ci fosse un inarrestabile Guduric a punire scientificamente i rari punti deboli della difesa di Messina, il -2 dell’intervallo sarebbe solo una chimera per i padroni di casa.

Napier il Magnifico

Dal ritorno dagli spogliatoi in poi, c’è un unico uomo al comando. Una guida divina, abbacinante, che non oscura la prova collettiva, ma la esalta, la sublima, la cristallizza nella perfezione del talento cestistico più puro.

Certi giocatori vanno ammirati, certe performances vanno godute con disincantato amore per questo sport.

26 punti maestosi, 5/8 dall’arco: avere un giocatore come Napier può fare la differenza tra il giorno e la notte. Il Magnifico dell’Olimpia, califfo indiscusso del sultanato meneghino, produce un secondo tempo stellare, in cui ogni suo eroismo è un distillato iperuranico di pallacanestro.

Triple folli, circus shot, una buona dose di amarcord in stile Uconn di dieci anni fa, Napier incendia le retine della Ulker Arena, frantuma ogni diretto difensore e guida la truppa di Messina nei meandri labirintici di questa prestigiosa sfida. La consueta ebrezza bacchica del terzo quarto biancorosso torna a celebrare il suo rito, gli anatolici sono spinti nell’angolo.

La lotta a rimbalzo volge in favore dell’Olimpia, l’entusiasmo ispirato della terza frazione è accompagnato dal carattere, dall’attenzione e dalla concentrazione che consentono di stare in sella anche nell’ultimo quarto. Se Guduric è estenuante nella sua strenua lotta, nel sadismo con cui perfora la linea difensiva milanese, il Fener non riesce ad imbastire una reazione collettiva.

Napier mette ancora Milano ai suoi piedi, è impeto sregolato, è indomito capopopolo, ma quando due leggerezze concedono punti in rapida sequenza a Motley ed Edwards, la pratica viene chiusa da due staffilate di Big Shot Billy, l’uomo della provvidenza che regala la beatitudine all’Olimpia.

Un Fener insipido e l’Olimpia dei sogni

La squadra di Itoudis gioca una partita sotto il suo abituale livello, rimanendo passivamente in scia e non riuscendo mai ad imporsi, nel punteggio e nell’agenda tattica della sfida. Un passo falso da cui urge rialzarsi, dovendo comunque ricalibrare i propri assetti con l’inserimento ancora in corso dei “nuovi” Dorsey e Bjelica, oggi il Fener ha trovato ben poco da troppi interpreti per far fronte alla maggiore determinazione di Milano.

Escludendo le prove eroiche e lodevoli, ma un po’ limitate all’individualità, di Motley e Guduric (22+9 e 19 rispettivamente), che si sono ritagliati spazio nella sfida nelle poche aree di vulnerabilità mostrate dai biancorossi, per il resto Edwards ha avuto guizzi finali esaltanti, dopo ampi spezzoni insufficienti, così come il manico Wilbekin-Calathes ha dato una prova alquanto negativa. Non è un caso che l’attacco abbia funzionato ben poco…

L’Olimpia invece, dopo la sconfitta con la Virtus, torna a dare continuità ad uno dei momenti di basket migliori della gestione Messina, animato da una pallacanestro organizzata, efficace, pragmatica, ma anche parecchio gradevole. Nessuno sfigura, con Napier bene Voigtmann e Tonut, ma soprattutto TLC, che, salvo la ormai tassativa persa negli ultimi minuti, gioca una gara pulita e di grande personalità.

La sensazione che viene, pur nella situazione di classifica così complicata, è che Messina non ce la racconti proprio giusta quando dice che sono archiviate tutte le speranze. O meglio, correttamente in pubblico mette acqua sul fuoco per evitare illusioni e scottature, ma questa squadra oggi non sembra mollare un centimetro. E ci crede molto di più di quanto da a vedere.

Photo credit: olimpiamilano.com, euroleaguebasketball.net, Olimpia Milano Facebook

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