Gli allenatori di Eurolega: chi sta facendo meglio? E chi peggio…

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Eurolega che scende in campo da questa sera per il Round 24, con un inusuale anticipo del mercoledì tra Alba ed Olympiacos. Ad oggi, dopo oltre un terzo di stagione, come si può valutare il lavoro degli allenatori?

Allenare è il mestiere più bello del mondo, nonchè maledetto per certi versi ed allenare in Eurolega è il sogno di chiunque inizi la carriera sul pino da questa parte dell’oceano, oltretutto in un torneo dove l’importanza dei Coach supera, nel parere di molti, quella dei giocatori.

Dopo 23 giornate, con la 24ma in arrivo a partire da questa sera, come procede il lavoro delle 18 menti che governano le fortune delle varie squadre?

Non è una classifica, non vuole esserlo, ed ancor meno una pagella, ma solo uno spunto di analisi ad oggi tenendo ben presente che soprattutto le big inizieranno a fare sul serio dopo la sosta per le coppe nazionali e che in questa lega le cose possono cambiare diametralmente nel giro di qualche partita.

GEORGIOS BARTZOKAS conferma lo straordinario lavoro della scorsa stagione. Se solo la tripla di Micic gli ha tolto la finale a Belgrado, nulla è stato in grado di arrestare la crescita del suo Oly, oggi il meglio di questa lega come giustamente attesta la classifica. Attacco e difesa parimenti efficaci, una qualità sempre altissima e la bravura nell’aver scelto i giocatori giusti in un mercato che tutti noi abbiamo sottovalutato perchè senza nomi eclatanti.

Olympiacos | Eurodevotion

JOAN PENARROYA ha costruito un Baskonia spettacolare, efficace e molto gradevole da vedere. Squadra offensiva che non disdegna un ottimo rendimento anche difensivamente, comunque più saltuario. Ritmi alti, non si passa mai un tiro, tutti gli uomini sono nella condizione di rendere al meglio e vengono coinvolti in un gioco che dà opportunità a tutti. Molto oltre le attese di inizio stagione, la squadra basca è oggi immagine del suo Coach, tornato ai livelli del miracolo di Burgos. Esordire così su una panchina di Eurolega vuol dire molto.

ZELJKO OBRADOVIC ha affrontato la stagione quasi sotto traccia, con un Partizan che molti davano come impreparato per al confronto col massimo livello europeo. Tante difficoltà iniziali, soprattutto difensive, poi una crescita costante che ha portato la squadra a superare il fatto di essere incompleta in certi ruoli, grazie ad un lavoro che solo il migliore di sempre poteva garantire. Abbiamo snobbato Zele per troppe settimane, oggi lui ci ha ricordato perchè solo sommando tutti i titoli vinti dagli altri Coach si arriva al numero di trofei continentali che ha vinto lui.

KAZYS MAKSVYTIS, praticamente esordiente, sta facendo un lavoro eccellente con una squadra che tutti davamo tra la #15 e la #18 del ranking di inizio stagione. Lo Zalgiris gioca bene e lo fa con efficacia, superando anche i tanti problemi di infortuni in un roster limitato per qualità ed esperienza. I lituani hanno rallentato un po’ ultimamente, ma la qualità offerta per mesi merita una standing ovation”. E per il Coach siamo molto vicini alle nozze coi fichi secchi.

SASA OBRADOVIC gestisce quel concentrato di talento e di atletismo che è il Monaco con grandissima sagacia. Sembra aver trovato equilibri che parevano complicatissimi da raggiungere e garantisce un rendimento sempre ottimale che oggi fa dei monegaschi una delle migliori squadre del lotto. Equilibrio è la parola chiave per un allenatore che sta ottenendo dai suoi il meglio in termini di gioco ed applicazione. Non era scontato, va applaudito.

SERGIO SCARIOLO guida una squadra che ha una marea di esordienti e lo sta facendo con la classe di sempre, permettendo ai suoi uomini una crescita costante che mantiene la Virtus, a due terzi di stagione, in piena corsa per i Playoff. La gestione del mix tra quelli esordienti ed i pochi esperti di questa competizione ci pare la qualità più grande del lavoro del Coach bresciano, ovviamente insieme alla qualità di gioco delle sue squadre, sempre superba. Come per Sasa Obradovic va sottolineato il grandissimo equilibrio nel gestire i momenti migliori come quelli peggiori, ivi compreso il lato comunicativo.

ALEX MUMBRU’, l’uomo che appare poco ma che fa molto, ha portato il suo Valencia in piena lotta Playoff dopo un inizio complicato. Un roster sbilanciato sulle guardie che però ha avuto proprio in quel reparto grandissime mancanze dovute alle assenze è riuscito ad arrivare ad un ottimo rendimento giocando una pallacanestro piacevole e redditizia. Altro Coach esordiente che sta facendo molto bene con una calma olimpica che va di pari passo con idee chiarissime.

ANDREA TRINCHIERI sta lottando alla grande con una squadra che probabilmente non è da Playoff e sicuramente non lo dovrebbe essere in mancanza di tanti protagonisti, problema che è reale da inizio stagione. Raggiungere il livello di gioco del Bayern di oggi senza un giocatore chiave come Lucic, nonchè tanti altri di settimana in settimana, rappresenta alla perfezione il lavoro di altissima qualità del Coach milanese. L’occasione di lottare per questo titolo arriverà, nessuno la merita più del Trinka.

ODED KATTASH viaggia tra le luci della Menora Mivtachim e le ombre delle gare esterne. I suoi celebri allenamenti di breve durata, tanto cari ai giocatori americani, sembrano iniziare a dare i primi frutti anche lontano da Tel Aviv, dopo la settimana di trasferta spagnole, molto ben giocata a Barcellona e vincente a Valencia. Un roster non facile da gestire che però dà i suoi frutti grazie ad un atletismo ed una fisicità che il sistema del Coach israeliano riesce ad esaltare. Ora serve confermarsi in trasferta ed allora i PO saranno realtà e sogno futuro.

CHUS MATEO ha probabilmente il roster più completo della competizione e sta lavorando bene considerando la situazione molto particolare che lo ha condotto sul pino madrileno da capo allenatore. Qualche piccolo inciampo tecnico c’è stato, ma saper gestire un gruppo così ricco di personalità e talenti non è da tutti, ancor meno per un esordiente, sebbene con tanti anni di esperienza da vice.

SARUNAS JASIKEVICIUS pare proprio aver cambiato il tipo di percorso per i suoi. Dopo un paio d’anni di dominio della stagione regolare sembra che i blaugrana oggi stiano lavorando giorno dopo giorno, gara dopo gara, per arrivare alla condizione migliore nel momento più importante, cosa che è mancata in parte nel recente passato. Oggi non vediamo ancora il miglior Barça, quello ammirato a lungo nei mesi invernali scorsi, ma il potenziale è tutto lì ed il miglioramento pare costante anche se a piccoli passi. Probabile che dopo la sosta per le coppe nazionali si abbiano indicazioni più chiare.

DIMITRIS ITOUDIS è partito con le marce alte, dopodiché il suo Fener ha rallentato addirittura più nella qualità del gioco che nei risultati. L’equilibrio di rendimento e la ricerca di un giocatore capo ci paiono la parte più importante del lavoro che il grande Coach greco si trova di fronte oggi. Non va dimenticata la grande rivoluzione estiva che oggi ci presenta un quintetto nuovo per quattro quinti, ma attendersi una crescita da diversi punti di vista è assolutamente lecito.

DUSKO IVANOVIC, unico allenatore subentrato in corsa durante questa stagione, ha rivoltato la Stella Rossa come un calzino facendo dei serbi una realtà solidissima inizialmente che oggi però fa i conti con diversi ruoli ricoperti da uomini che non appartengono certamente all’élite continentale. Il rimbalzo emotivo e tecnico delle prime gare sotto la sua guida sembra essersi molto affievolito. Lavoro difficile, come difficile sarà rimanere in quota, tuttavia non è profilo di allenatore che molla e la disponibilità di una talento come Campazzo potrebbe regalarci qualcosa di inatteso da marzo.

TJ PARKER senza grandissime proposte tecniche, garantisce un Asvel che a volte è in grado di grandi cose, sebbene tutto ciò accada abbastanza di rado. Non si poteva attendere troppo da una squadra che ha limiti evidenti di talento e profondità, ma forse un po’ più di continuità era auspicabile.

ISRAEL GONZALEZ offre sempre una pallacanestro praticamente unica nel panorama di Eurolega, tuttavia in tanti eravamo pronti a celebrare un rendimento globale superiore. Dopo il buonissimo inizio è arrivata una lunghissima serie di sconfitte in cui si è un po’ perso il filo del discorso che oggi sembra leggermente ripreso. Berlino è il posto migliore possibile per non arrendersi e proseguire in un lavoro che è frutto di perfetta identità di vedute tra panchina e club, ragion per cui ci attendiamo una chiusura di stagione largamente migliore.

DEJAN RADONJIC sembra purtroppo allenare una squadra agli antipodi rispetto ai suoi principi che abbiamo imparato a conoscere negli anni. Squadra peraltro costruita in buona parte prima dell’arrivo del Coach e questo non può non esser un problema, però la mancanza di un’idea chiara di cosa si vuol fare sul campo ci pare qualcosa di negativo che pesa in un giudizio globale.

ETTORE MESSINA con la sua Olimpia rappresenta ad oggi la delusione più grande della stagione. Le attenuanti che derivano dai gravi infortuni subiti ci sono tutte, ma non giustificano in pieno l’esigo numero di vittorie e l’ancor più bassa qualità della pallacanestro offerta, che riguardava già anche le prime uscite stagionali pressochè al completo. Le difficoltà tecniche unite a quelle gestionali, con l’incomprensibile ritardo nel ricorso al mercato per una “pointguard” mettono purtroppo uno dei più grandi allenatori della storia di questa competizione in una situazione di negatività assai spiccata. E quel doppio ruolo che accresce la negatività, non finiremo mai di ripeterlo, ci sembra un peso di difficile gestione in una competizione come questa. Anche per i più grandi.

ERGIN ATAMAN? Sì, infine c’è lui e francamente ci sentiamo in grande difficoltà nell’esprimere un giudizio. La pallacanestro dell’Efes ad oggi non ci ha mai convinto, ma in fondo era così anche nelle ultime due stagioni e sappiamo come è andata a finire. Ovviamente i colpi di mercato ed il roster che ne è derivato non possono giustificare ad oggi un rendimento del genere, tuttavia le porte del paradiso cestistico possono aprirsi da un momento all’altro per i turchi, come avvenuto nelle ultime 4 stagioni (2 titoli, una finale ed una stagione interrotta mentre si stava dominando come nessuno prima).

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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