Euroleague #22: il Barcellona vede l’inferno, rinasce e batte un ottimo Maccabi

Lele
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Successo importante ma soffertissimo nel round 22 di Euroleague per il Barcellona, che dopo il suicidio nel Clasico risponde, si rialza e batte un ottimo Maccabi al Palau. Blaugrana al completo finalmente, israeliani che devono rinunciare a Poythress, Brown e Hollins. Partita piena di emozioni quella giocata in Catalogna, con la squadra di Jasikevicius che ha letteralmente visto le streghe nel terzo quarto dopo aver toccato il +11 al 16′: Baldwin e compagni hanno preso anche una doppia cifra di margine prima di essere rimontati.

Determinante per i blaugrana un ultimo quarto da 21-11, di fatto l’esatto opposto del 21-30 che aveva permesso ai giallo-blu di Kattash di prendere ampiamente il comando delle operazioni toccando il +10 al 29’40”. Decisivo – in negativo – un break di 20-7 in 9′ a cavallo tra gli ultimi istanti del terzo periodo e i primi 8’40” dell’ultimo. Determina la partita un Higgins devastante nell’ultimo quarto con 7 punti su 21 tutti suoi.

Nel finale 83-78 valido per il turno 22 di Euroleague il Barcellona ha 4 giocatori in doppia cifra come il Maccabi. Un andamento a corrente alternata per la squadra di Jasikevicius, capace di passare in un amen dal +11 al -10: nonostante ciò la valutazione premia nettamente Mirotic e compagni (104-74). Determinante in tal senso un impatto solido di diversi giocatori blaugrana, mentre gli israeliani hanno avuto poco impatto da diversi giocatori.

HIGGINS GUIDA IL BARCELLONA AL SUCCESSO SUL MACCABI

La partita

Partita dai due volti quella valida per il 22° turno di Euroleague, con il Barcellona che ha controllato alla grande il ritmo del match nei primi 16′, toccando il +11 con 5 punti su 8 realizzati nel primo tempo da un ottimo Satoransky, che ha avuto impatto importante sul match. I blaugrana hanno trovato nel primo periodo 11 punti combinati dalla coppia Laprovittola-Veseli, controllando bene il ritmo, perdendo non troppi palloni e gestendo bene il numero dei rimbalzi, costruendosi diverse seconde opportunità, spesso concretizzate.

Negli ultimi 240″ di secondo quarto il Maccabi – dopo aver toccato il -11 – ha serrato i ranghi in difesa costringendo i blaugrana a due palle perse e diversi tiri forzati e sbagliati, riavvicinandosi nel punteggio grazie ad un Adams già a quota 12 all’intervallo ed alle giocate atletiche di Nebo e Braimoh, con Hilliard abile a segnare il buzzer del -4 sulla sirena.

Nel terzo quarto i giallo-blu partono decisamente meglio e con un gran parziale di 5-14 si porta avanti di 5 lunghezze, con Baldwin molto abile a realizzare e mettere in ritmo i compagni per diverse conclusioni trovate e realizzate senza contestazione. Proprio il #5 giallo-blu è il go-to-guy della terza frazione con 11 punti realizzati e tante, tantissime scelte giuste al momento giusto. Già a quota 15 il play ex Baskonia e Bayern al 27′ con un paio di triple pesantissime che hanno dato il là alla fuga israeliana: impatto importante come quello di Hilliard e Adams.

Nell’ultima frazione la squadra di Jasikevicius annulla Baldwin e si vede il risultato: break di 20-7 guidato dalle giocate di un caldissimo Higgins e giallo-blu che incassano il colpo subendo la rimontona con tanto di sconfitta maturata negli ultimi 3′ di partita. Un successo nel complesso meritato per i blaugrana, che però continuano a non convincere del tutto: continuità e solidità nell’arco dei 40′ davvero assenti.

ROKAS JOKUBAITIS IN AZIONE, PROVA DI SOSTANZA PER L’ESTERNO BLAUGRANA

Higgins salva tutto, ma poca continuità in Euroleague per il Barcellona

Alla fine ci pensa Cory Higgins. Ci pensa l’ex CSKA a trascinare il Barcellona al successo in casa contro un Maccabi solido e volitivo, ma un po’ disattento e poco chirurgico nei momenti di difficoltà blaugrana. La squadra di Jasikevicius come spesso accade ha giocato una buona prima parte di match per applicazione difensiva e costruzione di trame per quel che riguarda la metà campo offensiva, salvo poi incartarsi, perdere palloni, sfiduciarsi e forzare un sacco di conclusioni sbagliandole.

C’è sicuramente del merito per la squadra israeliana, ma la sensazione, l’impressione è che ai ragazzi di Jasikevicius continui a mancare sempre quel salto di qualità in termini di presenza fisica, mentale, tattica e tecnica all’interno dei 40′. Un grosso limite che i blaugrana si portano dietro da diverso tempo e che non hanno mai nascosto in questa stagione, pur considerando l’attenuante di un roster mai al completo sino ad oggi.

Alla fine da quel rassicurante e positivo +11 del 16′ all’infernale -10 del 27′ la domanda che sorge spontanea è questa: ma è la stessa squadra? Davvero è il Barcellona, lo stesso team che stava dominando il Clasico fino al suicidio degli ultimi 5′? Ebbene sì, la stessa squadra, quella che va in vantaggio, controlla, spegne la luce e poi o trova magicamente l’interruttore o incappa in ko che parevano tutt’altro che prevedibili in un determinato frangente.

Oggi alla fine ci ha pensato un chirurgico Higgins a rimontare, far passare la paura e dare il colpo di grazia ad un Maccabi certamente positivo ma non chirurgico. L’ex CSKA ha dominato sulle due metà campo nell’ultimo periodo, tra la tripla decisiva del sorpasso ed una serie di grandi giocate difensive di altissimo livello. Come sarebbe finita senza il #22 non lo sapremo mai, la sensazione però è che sarebbe potuto arrivare un ko inaspettato ed oggettivamente brutto.

Quei messaggi o segnali che continua a mandare la squadra di Jasikevicius sono tutt’altro che rassicuranti, perché restano delle pause troppo lunghe per non essere considerate come fortemente pericolose in vista di una ipotetica Final Four. Intanto arriva un successo ed altri due punti, ma serve molto di più per competere fino in fondo. Di positivo oltre all’impatto dei 4 in doppia cifra (Higgins, Vesely, Jokubaitis, Mirotic), c’è una buona prova di squadra testimoniata dai 20 assist e da altri due giocatori ad un passo dai 10 punti.

ABRINES E HIGGINS, OTTIMO IMPATTO

Maccabi poco chirurgico ma molto solido… con pochi interpreti

Le assenze pesantissime di Brown e Poythress non hanno certo aiutato coach Kattash nella serata sfortunata del Palau, però l’impressione che ha lasciato il Maccabi in questa serata del round 22 di Euroleague è quella di squadra solida che sa cosa vuole, come farlo e – soprattutto – sa restare in partita nei momenti di tempesta. L’avvio importante di un Barcellona rabbioso dopo il ko velenoso nel Clasico poteva affossare Baldwin e compagni, che hanno avuto il merito di non mollare il colpo.

Anzi, con un terzo quarto scintillante offensivamente – seppur aiutato da un Barca in bambola – gli israeliani non solo hanno messo la testa avanti, ma hanno pure raggiunto la doppia cifra di margine. Ed è probabilmente mancato in quel frangente il colpo del ko, la mazzata che poteva stendere la grande squadra. La colpa principale dei ragazzi di Kattash è sostanzialmente quella di aver concesso 5 punti in 20″ ai blaugrana nel finale di terza frazione: chiudere sopra di 5 o di 10 fa davvero tutta la differenza del mondo al Palau.

Il problema principale per il Maccabi è la serata di Baldwin, che sì è stato grande protagonista nel terzo quarto con 11 punti sui 15 complessivi realizzati nel match, però è scomparso dal campo nell’ultima frazione con errori e tanta confusione. Una serata in chiaro scuro e con un primo tempo non facilissimo rimediato da un super terzo quarto, ma non è bastato. Alla fine per il #5 ci sono 15 punti con un negativo 5/15 dal campo.

Più solidi Jalen Adams e Jarell Martin, soprattutto il primo ha realizzato 20 punti con 4 rimbalzi, 4 assist ed un 8/15 dal campo comunque sufficiente. Il problema per coach Kattash è la prova non positiva o comunque non su certi standard di tanti giocatori come Di Bartolomeo, Nebo, Colson ed un Sorkin un po’ “piatto”.

JARELL MARTIN A CANESTRO PER IL MACCABI

Foto Credit: Barcellona, Euroleague e Maccabi Twitter

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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