Khalifa Diop, la gemma del Senegal col cuore amarillo

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CARATTERISTICHE TECNICHE

Inevitabilmente è necessario partire dal presupposto che, trattandosi di un giocatore così giovane, per giunta un lungo, quello di Diop è inevitabilmente un profilo particolarmente grezzo, che persino nei suoi punti di forza conserva ancora evidenti margini di crescita.

Tuttavia è un atleta che mi ha stupito, e mi riferisco in particolare a Granca-Barça di cui sopra, per un incredibile maturità emotiva, nella personalità con cui ha saputo imporsi nel contesto dei professionisti durante l’annata, con una straordinaria capacità e voglia di lascare il segno ad alto livello. Un dato che esula dal contesto tecnico, ma che ne fa un cestista dal brillante futuro.

Se vogliamo, per identificare l’idea di giocatore, ipotizzare una comparison, non ho trovato grandi spunti tra gli scouting report, a parte la dicitura “un Ibaka più grosso” che sembrava più riferirsi ad un’assonanza tra continente di provenienza (Africa) e contesto cestistico di partenza (Spagna), che a una reale riflessione tecnica.

La cosa più vicina a Diop che mi viene in mente pensando a ciò che ci è più vicino, il campionato italiano, è probabilmente l’ex Varese John Egbunu.

Non c’è nel paragone nessuna somiglianza di livello o di proiezione futura, quanto una generale aderenza nella tipologia di atleta. Una lob-threat di importante affidamento, un rim-protector per atletismo, stesse caratteristiche per cui si è ipotizzato Cleveland abbia rivisto in lui un possibile cambio di Jarrett Allen, proprio perchè portatore, in piccolissimo, di ingredienti tecnici similari a quelli dell’All Star dei Cavs.

Ciò che lo rende un giocatore con grande potenziale e ciò che lo ha incanalato verso questo prototipo di giocatore è il suo ottimo telaio fisico, che comprende stazza, un buonissimo atletismo e anche una mobilità da non sottovalutare.

Come riportato da The Athletic, però: “He studies film of Bam Adebayo, Clint Capela and Joel Embiid among others, and looks to take things from each of their games.” Rimane quindi ancora un giocatore che si sta costruendo, con il lavoro e con uno sguardo ai più importanti riferimenti nel ruolo.

ATTACCO

La soluzione principale offensiva nel bagaglio di Diop è evidentemente il pick and roll, con una notevole capacità di rollare, garantendo buoni blocchi e riuscendo a concludere con ottima efficacia anche nel traffico (viaggia intorno al 60% da due sia in ACB che in EC).

He’s a natural screen setter, si legge, è questo in effetti un fondamentale in cui è molto solido, ha ottima capacità a scegliere l’angolo del blocco e a invertire il lato all’occorrenza. Mostra anche potenziale nel masterizzare la versatilità nel tipo di roll, con la possibilità sia di finire al ferro, sia di sfruttare lo short roll (punto su cui torneremo più avanti).

Nelle ricezioni in cui non ha la possibilità di chiudere con agio al ferro, ha fatto vedere anche un discreto tocco, rigorosamente nei pressi del ferro, grazie al gancetto di destro su cui sa rendersi pericoloso. La principale pecca nel suo finishing è la sua totale monodimensionalità sull’uso della mano destra.

Se abbiamo detto della capacità di assorbire i contatti, quando questi si trasformano in falli, che Diop è bravo spesso a procurarsi, il classe ’02 è davvero lacunoso nel convertirli, visto il suo viaggiare stabile nei pressi del 50% dalla lunetta. Si espone così alla vulnerabilità di falli sistematici.

Nel suo repertorio offensivo, piuttosto semplice, c’è anche una lodevolissima capacità di correre il campo. Lo fa con grande convinzione e rapidità, favorendo a rimorchio buonissime linee di passaggio ai piccoli, involandosi con forza a canestro.

Diop infatti, sa giocare, grazie al suo atletismo, con una notevole efficacia anche sopra al ferro, dimostrandosi un significativo lob target, così come sa essere particolarmente ficcante a rimbalzo offensivo, fondamentale in cui ha colpito con forza ad esempio in quella Gara 2 con il Barcellona che abbiamo citato prima.

Ha ottimo istinto e abilità di lottare sui palloni sotto il proprio canestro, che riesce in alcuni casi a riciclare per i compagni, recuperandoli lui stesso o grazie ai numerosi tap-out provocati grazie a presenza e grinta, oltre ad un ottimo second-jump e al suo wingspan da 7’2”.

He also plays hard. Consistently puts himself in the middle of the action for tap-outs and tip-ins on the glass. Think that’s probably where he is best right now.

da TheAthletic

Ritornando invece al tema dello short roll, il centro di Lakovic mostra miglioramenti anche nei passaggi, con la capacità di mettere in mostra discrete letture sullo short roll, nel servire le sponde. Non è certo un pezzo forte della casa, ma è sicuramente un ambito di crescita.

Un orizzonte di crescita è anche, ovviamente, il tiro. Diop sta cercando di mettere su un tiro credibile dai 2-3 metri, sebbene il suo range di pericolosità rimanga drasticamente limitato, la sua parabola sia piatta e la realizzazione inconsistente. C’è spazio e tantissimo tempo per inserire una soluzione che garantirebbe un’aggiunta molto importante nella pericolosità delle sue ricezioni dopo il blocco.

Difficilmente però la sua evoluzione potrà essere quella di un lungo tiratore, specialmente nei riguardi di una dimensione da tre o dalla media praticamente assente.

Allo stesso modo è assente la sua possibilità di incidere in situazioni statiche. Non è in questi casi una grande minaccia, se non su ricezioni molto profonde. Per natura, come tipologia di giocatore, il suo gioco offensivo dipende molto dagli altri, per le condizioni, i tempi, le modalità in cui viene servito.

Il fattore che viene infine indicato come la più rilevante problematicità sul ragazzo da parte degli scout risiede nella prontezza delle sue mani, con le quali non agisce sempre in modo ottimale a trattenere il pallone.

Troppo spesso gli succede infatti di perdere palla nelle ricezioni, anche su passaggi non impossibili. Non per una questione di letture, su cui è già relativamente a buon punto, ma proprio nella saldezza della presa. Questa, delle “weak hands“, è una lacuna importante per un giocatore che fa proprio della capacità di giocare a due con i compagni la risorsa fondamentale della sua produzione offensiva, sulla quale un miglioramento è imprescindibile.

DIFESA

Difensivamente, è un giocatore con incredibili potenzialità, seppure si riveli ancora acerbo.

Come ogni lungo, soprattutto per la sua età e tipologia, conta molto la difesa di squadra nel definirne il successo difensivo. Parlando di difesa sul pick and roll, Gran Canaria ha fatto scelte quest’anno sempre di hedge su questa situazione, chiedendo quindi ai suoi lunghi di essere molto abili a scegliere i tempi con cui gestire le uscite.

Diop in queste situazioni capita che si trovi in difficoltà, è troppo frettoloso nel prendere le decisioni e spesso sbaglia gli angoli di posizionamento, scoprendo la difesa dei compagni.

Questo accade soprattutto nei casi in cui i blocchi sono alti, se invece sono in situazioni di gioco più tradizionali, il senegalese sa usare i suoi mezzi fisici, a partire dalla lunghezza delle braccia, per ostacolare l’attacco. Tanto dipende anche dalle condizioni in cui la difesa lo sa mettere, ma indubbiamente deve lavorare sulle letture e limitare i casi in cui si fa cogliere troppo verticale e, quindi, impreparato.

Quest’ultima miglioria è fondamentale anche sulla gestione dei cambi difensivi, ambito in cui ha delle potenzialità, per l’ottima mobilità proporzionata alle sue misure e per l’interessante footwork, tuttavia capita che si faccia trovare troppo alto sulle gambe e non riesca a risultare determinante come potrebbe. Servirà grande impegno nel fare progressi in tema di coordinazione.

In rim protection pure ha possibilità di grande valore, mostrando istinti e la giusta cattiveria. Deve assolutamente migliorare nelle scelte, in quanto non è molto paziente e cerca spessissimo la stoppata. I suoi tools, dall’importantissimo atletismo, alla statura e lunghezza di braccia, gli danno però grandissimo margine di errore sul timing, perchè appunto ha sempre possibilità di sopperire.

It’s way too easy to get him out of the play with fakes because he’s overaggressive. I also have some real worries with his hands. 

da TheAthletic

L’eccessiva reazione sulle finte, il rischio di commettere troppi falli, di commettere ingenuità sono proprio l’altra faccia della medaglia del suo essere “overaggressive“, caratteristica che necessita di essere disciplinata nel tempo.

Infine, i suoi mezzi fisici gli permettono di essere spesso in vantaggio a rimbalzo, non è infatti un rimbalzista di posizione. Buono, ma rimane secondo me il rimbalzo in attacco l’aspetto in cui spicca di più il suo talento.

Lato difensivo quindi c’è la più grande potenzialità, quindi anche tanti margini, ma ritengo sia più che razionale avere un buon grado di fiducia nella sua possibilità di colmarne buona parte con il lavoro e l’esperienza, tanto da renderlo, almeno a livello Eurolega, uno spaventoso totem sotto canestro.

Fonti: https://www.youtube.com/watch?v=U2R_2Cy1RMw; https://www.youtube.com/watch?v=AucskBqW7Gk; https://theathletic.com/3381497/2022/06/23/cavs-draft-khalifa-diop/; https://www.nbadraftjunkies.com/khalifa-diop

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