REAL MADRID-PANATHINAIKOS: i greens sbancano il Wizink Center con autorità

mfiorda26
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Al Wizink Center di Madrid va in scena quella che, ad oggi, parrebbe essere una delle “potenziali finali” più accreditate. Ad opporsi, il Real Madrid, dominatore della competizione nelle prime 26 giornate, e il Panathinaikos, squadra invece in grande crescita e con ambizione del vantaggio del fattore campo nei playoff.

Le attese non vengono smentite, e la gara è assolutamente coinvolgente, con gli ospiti che, però, conducono per quasi tutto l’incontro e portano a casa una vittoria “bonus” assolutamente cruciale visti gli obiettivi sopra citati.

E’ la prima volta che una squadra batte il Real Madrid al Wizink segnando così tanti punti (97), ed è anche la prima sconfitta interna per i blancos in questa stagione, al 29 di Febbraio. Dato altrettanto clamoroso.

Il punteggio finale sancisce la vittoria del Panathinaikos per 86-97.

COME HA VINTO IL PANATHINAIKOS?

Gara che inizia subito con spunti tattici interessanti nella composizione dei quintetti delle due squadre, con il Real che lancia Abalde in missione difensiva su Grigonis e Causeur su Nunn, al fine di cercare di limitare i principali terminali offensivi dei greens sul perimetro, specie con Grant in cabina di regia.

Il Panathinaikos risponde con un quintetto più tradizionale, quello usato tutta la stagione (Grant-Nunn-Grigonis-Mitoglou-Lessort), ma subito arriva la mossa tattica di Ataman che toglie, dopo appena 35″, il centro francese ed inserisce Balcerowski, per fronteggiare Tavares con più centimetri e dare la soluzione aggiuntiva del pick and pop in fase offensiva, già rivelatasi cruciale negli anni passati con Sanli e poi con Pleiss.

Il Real parte bene difendendo forte sul perimetro, come detto, e l’1/5 dall’arco degli ospiti è figlio di questa pressione mentre, in attacco, la soluzione dello short roll con Tavares fa collassare la difesa ed apre spazi per i ribaltamenti sul lato debole, dove gli stessi Causeur ad Abalde puniscono con insistenza.

Nel secondo quarto le cose cambiano: gli “aiuto e recupero” del Panathinaikos diventano più aggressivi e questa è la chiave per girare completamente l’inerzia. Il Real non trova più nessuna soluzione interna, inizia a muovere la palla solo sul perimetro e in maniera inopinata. Risultato? 3/7 da 2, 0/5 da 3 e 7 palle perse, che si sommano alle già 6 della prima frazione, una enormità. Gli uomini di Ataman possono quindi correre in campo aperto con i propri lunghi, spesso già da quello show iniziale, e iniziano a fioccare i contropiedi, ossia punti facili e vitali su un campo come il Wizink. il 10/11 da 2 del secondo quarto è lì a testimoniarlo.

pana

Ad impressionare però, è paradossalmente più la difesa del Panathinaikos, capace veramente di negare qualsiasi soluzione nei pressi del ferro, e quindi poi abile nel mettere pressione sul perimetro e, soprattutto, sulle linee di passaggio. Come ha poi detto anche Ataman, lo si era visto fare al Pana principalmente ad Oaka ma, questa sera, è stata la chiave di volta anche in trasferta. Per la cronaca, Real tenuto a 4 punti segnati nei primi 7′ della seconda frazione.

Al rientro dagli spogliatoi, sul 36-45, le parti si invertono, con i padroni di casa ora altrettanto aggressivi sulle linee di passaggio, soprattutto grazie alle maggiori dimensioni dei corpi a disposizione, e i contropiedi di Yabusele riaprono del tutto la gara. Ataman tarda un po’ nel chiamare il time-out ma, vedendo come ha operato anche in passato, è chiaro che il messaggio ai giocatori sia anche quello di riuscire a cavarsela ” da soli” nei momenti di difficoltà.

A livello tattico, nulla di sorprendente da segnalare, se non l’utilizzo del quintetto, da parte del Panathinaikos, con Mitoglou e Juancho come lunghi per chiudere il quarto, quando Lessort era stato chiamato in panchina a rifiatare.

Nell’ultima frazione, invece, di spunti ce ne sono stati veramente tanti. Primo, non importa chi ci sia dall’altra parte, possono essere pure Tavares e Poirier, ma non si può concedere alcun tipo di pick and roll dinamico quando ci sono in ballo Sloukas/Nunn e Lessort, perchè i primi due sono passatori eccellenti, e il terzo riesce a dare profondità e a muovere la difesa in mille modi diversi: ricezione in corsa, short roll e partenza in palleggio, ricezione nello smile anche sopra al ferro. Da questo punto di vista, non c’è alcun centro altrettanto completo e “attivo” come Lessort in tutta la Eurolega.

Nunn

Secondo, giustamente, Ataman si affida al “non sistema” che tanti frutti gli ha dato all’Efes quando la palla pesa. E’ evidente la difficoltà delle difese avversarie nel dover difendere solamente iniziative individuali e frutto del talento e creatività degli esterni del Panathinaikos nei minuti decisivi. Non sai mai cosa aspettarti, non sai mai quante volte aspettartelo, ed è questa imprevedibilità la caratteristica fondamentale degli uomini di Ataman nel clutch. Ecco allora che Sloukas mette due bombe dal palleggio, Nunn serve Lessort e crea per se stesso, e Grigonis, arma tattica fondamentale, può beneficiare degli spazi creati dagli altri due per punire regolarmente la difesa da dietro l’arco.

Un ultimo dato, Poirier 0 punti con 0/3 al tiro, Tavares 10 punti ma che nulla hanno inciso nella gara. Difesa del Pana sui lunghi del Real da 10 e lode. Ora i greens possono davvero sognare.

Vincent Poirier, FIBA WORLD CUP 2019, Francia Australia, Pechino 15/09/2019, Foto M.Matta/Ciamillo & Castoria

LE PAROLE POST PARTITA

Ergin Ataman:

“Lui [Hernangomez] è un giocatore che ha qualche problema e il problema con questo tipo di giocatori che vengono dalla NBA è che lì giocavano meno minuti e non avevano alcun tipo di responsabilità. In EuroLeague a volte è un problema. Non solo per Juancho ma per tanti giocatori come lui. Ha un ottimo carattere e un gran lavoratore, ma a volte commette alcuni errori cruciali nel gioco. Penso che abbia alcune cose da migliorare perché è un giocatore di grande qualità e molto bravo sui fondamentali. Ma ha bisogno di essere forse più forte per essere competitivo nell’aggressività e nella dura difesa che trova in EuroLeague. Come ho detto tante volte: l’EuroLeague è una partita aggressiva dal primo all’ultimo minuto di gioco. La NBA non è così. Nella NBA, nei primi tre quarti, il gioco è molto morbido. Iniziano a giocare nell’ultimo quarto”.

“Spero di incontrare il Real Madrid in finale”

“Non cambia nulla se stasera abbiamo battuto il Real Madrid. Sono stati finora e sono la squadra migliore dell’EuroLeague. Prendiamo la fiducia che questa vittoria ci dà, anche se l’avevamo già”.

Chus Mateo | Eurodevotion

Chus Mateo:

“Abbiamo perso palloni sul perimetro e loro, con anticipi e qualche buona difesa, hanno forzato le nostre palle perse. Abbiamo anche perso la palla a causa di alcuni blocchi irregolari e di alcuni cattivi passaggi. Hanno corso, hanno cominciato a credere di poter vincere. Hanno giocato molto bene nella seconda metà di gara. Siamo provati a rientrare in partita, dove l’energia era importante. Quando l’abbiamo messa in campo, siamo rientrati nel terzo quarto. Ma hanno giocato davvero bene. Sloukas è stato in grado di giocare il pick and roll, creando buoni tiri, così come Nunn. Lessort ha giocato molto bene il pick and roll con i suoi compagni di squadra. Oggi la verità è che, anche se abbiamo perso e non abbiamo giocato una buona partita, bisogna fare i complimenti alla squadra avversaria.

Che la prima sconfitta casalinga in Eurolega arrivi a poche ore dall’inizio del mese di marzo la dice lunga sulla prestazione della squadra in Eurolega. È una fase regolare, in cui affronti le migliori squadre d’Europa. Abbiamo cinque sconfitte. Oggi fa male, ma siamo arrivati ​​dopo due settimane con ritmi di lavoro diversi. Una cosa che temevo è che potessimo essere un po’ distratti perché in queste due settimane ci sono state tante emozioni, lavori diversi uno dall’altro. Infatti, lo abbiamo notato. Per continuare a lavorare non è necessario che una sconfitta ci colpisca eccessivamente.

[Guerschon Yabusele] sta facendo un grande sforzo. Ha vissuto una Copa del Rey straordinaria. Nelle ultime partite va meglio a rimbalzo, difende benissimo, anticipa e mette tanta energia. La verità è che sono molto soddisfatto delle sue prestazioni. Ma c’è molta competizione in quella posizione. Devi lottare, devi continuare a lavorare ogni giorno. Quest’anno ha avuto infortuni importanti, non ha giocato tante partite come avremmo voluto. Ora che sta ricominciando a rimettersi in forma, spero che continui a questo livello per molte partite.

La sconfitta è come quando hai la febbre. Hai fatto qualcosa di sbagliato. Oggi abbiamo perso e siamo dispiaciuti, ma dobbiamo guardare tutto da una prospettiva globale. Abbiamo lavorato come formichine per avere questo vantaggio che non è definitivo, ma che ci aiuta a essere tra le prime quattro della fase regolamentare. Ti dà un certo vantaggio. Dovremo lottare anche nei playoff. Tutto inizia da zero. In Copa del Rey tutti abbiamo avuto una possibilità e abbiamo vinto. Quando arriveremo ai playoff, tutte e otto le squadre avranno le loro opportunità. Quando arriverà il momento dovremo essere in buona forma, contribuendo tutti al massimo, con fiducia, affinché non ci siano stati di forma disparati come adesso. Queste due settimane sono state bellissime, per quello che hanno significato, ma con tante emozioni, tanti viaggi, tanti chilometri, allenamenti diversi… Dobbiamo essere tutti sulla stessa lunghezza d’onda e lasciarci alle spalle quelle due settimane, appartengono al passato . È stata una partita difficile per questo motivo. Quando vinci un torneo a metà stagione, come la Copa del Rey, ti disperdi, ti distrai. E a noi è successo. Questo è tutto, continueremo a lavorare e cercheremo di concentrarci il prima possibile perché la nostra stagione merita un premio e noi cercheremo di ottenerlo”.

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