Il Panathinaikos fugge e poi resiste all’Efes nel R#20

Chiara Morbio
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Il Panathinaikos di coach Ataman centra la dodicesima vittoria in regular season superando ad OAKA l’Efes per 83-76 dopo aver dominato i primi venti minuti, rischiando la beffa nell’ultima frazione.

Per i padroni di casa sugli scudi Grigonis con 24 punti e 7/9 dall’arco dei 6.75, il duo Mitoglou-Nunn con 14 a testa e Lessort con 10 e 6 rimbalzi, agli ospiti non bastano i 16 di Beaubois, i 13 con 11 rimbalzi di Pleiss ed i 12 con 8 rimbalzi di Bryant. I greci arrivavano a questo match dal successo rocambolesco in casa di Valencia mentre i turchi erano reduci dalla partita folle in casa della capolista Real.

SUCCESSO IMPORTANTE DEL PANATHINAIKOS

La partita

Parte forte il Panathinaikos nel primo quarto grazie ai 10 punti di un ottimo Grigonis con gli ospiti che faticano a trovare la via del canestro ma soprattutto il ritmo. Dopo dieci minuti di partita la squadra di coach Ataman comanda le operazioni con un 25-14.

Continua il momento difficile per l’Efes nel secondo periodo, con i turchi che toccano anche il -21 prima di reagire e ricucire lo strappo in minima parte. All’intervallo il punteggio recita 51-35 per i padroni di casa con Larkin tenuto incredibilmente a 0 punti.

Al rientro dagli spogliatoi i ragazzi di coach Can hanno altra faccia ed altro spirito, trovando in Pleiss e Bryant gli interpreti che danno ossigeno e speranza. I greci stringono i denti e resistono, tenendo la doppia cifra di vantaggio sul 68-57 di fine terza frazione.

Nell’ultimo periodo sfiora la rimonta completa l’Efes rientrando fino al -3 del 38′, prima di subire un 5-0 di parziale che di fatto chiude la partita. Il Panathinaikos festeggia la dodicesima vittoria ed il momentaneo quarto posto in classifica, posto che garantirebbe l’accesso ai playoff. Il match finisce con il punteggio finale di 83-76 per i padroni di casa.

Panathinaikos
MARIUS GRIGONIS, GRANDISSIMA PROVA DEL #40

Panathinaikos, triple e qualità

Il Panathinaikos continua la sua corsa verso i playoff superando tra le mura amiche l’Efes dopo aver dominato nei primi venti minuti e rischiando la beffa nell’ultimo quarto con gli ospiti che sono rientrati fino al -3 al 38′. A salvare le coronarie dei tifosi di OAKA ci ha pensato il solito Jerian Grant, coltellino svizzero di Ataman con una tripla a 71″ dalla fine.

I greens nei primi due quarti con la loro pressione difensiva, le percentuali dal campo e la capacità di correre in transizione hanno messo in grossa difficoltà i turchi, costringendoli a tiri forzati ed a bassa percentuale. Pur tirando 14 volte in meno dal campo la formazione allenata da Ataman ha realizzato un tiro in più, chiudendo con un ottimo 55% complessivo.

L’unico dato negativo nelle statistiche dei padroni di casa è quello dei rimbalzi offensivi concessi alla squadra di Istanbul (14): l’energia di Elijah Bryant ed i centimetri di un lungo come Tibor Pleiss hanno fatto la differenza contro l’atletismo di Lessort e – forse – un po’ di disattenzione e disorganizzazione.

MARIUS GRIGONIS, 7/9 DALL’ARCO: CAREER HIGH PER IL GIOCATORE DEL PANATHINAIKOS

Efes, il primo tempo fa tanta differenza

A fare la differenza per l’Efes è l’approccio alla partita ed in particolare un primo tempo in costante balìa del Panathinaikos. Larkin assente nel primo tempo è una tassa che la formazione di Can non può permettersi di reggere, soprattutto in momenti di grande emergenza come questi.

I turchi due volte campioni d’Eurolega lasciano il ritmo, il pallino del gioco e tutta la libertà di esprimersi ai greci, che non si fanno pregare due volte e scappano con troppa facilità sul +20 trascinati da Mitoglou e soprattutto da un Grigonis incontenibile dall’arco (6/6 ad un certo punto, 7/9 al 40′).

Larkin e compagni stringono la difesa, salgono di livello a rimbalzo offensivo e ricuciono il gap possesso dopo possesso, trovando un -3 al 38′ clamorosamente insperato fino a qualche minuto prima. Purtroppo come spesso accade in queste situazioni una rimonta molto complicata si tramuta nel momento cruciale in scarsa lucidità e soprattutto in energie vicine allo zero.

ELIJAH BRYANT UNO DEI MIGLIORI IN CASA EFES

Foto credit: Panathinaikos ed Efes

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