Il silenzio del Pionir svuota la Virtus: primo tempo spaesante, poi Maccabi travolgente

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Serata no per la Virtus Bologna nel Pionir vuoto nella casa provvisoria del Maccabi Tel Aviv: le vu nere non hanno la solita ferocia agonistica e cadono 95-78.

Gli israeliani giocano una partita prima sorniona e poi straripante. Sono stati più lucidi e capaci di fare le cose giuste e furbescamente nei momenti chiave della partita riuscendo a portarla sui binari più graditi.

Le pieghe della partita

I ritmi sono quelli della partita di andata, che piacciono al Maccabi: alti e frenetici. Il copione sembra lo stesso dell’andata con un grande equilibrio e tanti buoni tiri presi da entrambele parti. Le due squadre, nel silenzio dell’arena, non brillano e l’attacco ospite è il primo a incepparsi con più evidenza, poi doppia tripla firmate Polonara e Belinelli. Le seconde linee bianconere entrano con l’intensità giusta e chiudono avanti 18-21 il primo quarto.

La Virtus riparte ancora meglio, il Maccabi appare spaesato e sbaglia tanti tiri non impossibili: le vu nere ne approfittano e prendono un primo considerevole vantaggio sul 20-28. Intanto Belinelli è 3/4 dall’arco con uno dei suoi giochi da quattro. Le guardie israeliane però resistono alla raffica, restano a contatto, ritrovano fiducia e trovano buoni tiri: parità 39 e nuovo equilibrio. Il Maccabi è più lucido nella seconda metà di quarto, ne segna 28 ed è avanti 46-45 all’intervallo.

Rientro dagli spogliatoi ancora molto sbavato per ambo le squadre: giocare a porte chiuse influisce eccome. Il Maccabi sbaglia di meno, trova buone triple e va sul +6. Wade Baldwin controlla il ritmo della partita ed è lui avere maggiore impatto nel quarto con una Virtus altalenante nella bontà delle scelte prese. Così come anche DiBartolomeo è un fattore con tre triple importanti segnate. Tel Aviv è decisamente più lucida e arriva al quarto quarto con un tesoretti di 10 punti.

Le triple virtussine non entrano più: Bologna non sembra avere il solito agonismo e non vede più il canestro. Questa partita strana e bizzarra è il terreno preferito del Maccabi e questa volta non sembra poter arrivare l’ennesima rimonta bolognese. Sul 79-64 a 3’33” la partita pare al capolinea in quella che è una serata no perla Segafredo. Il Maccabi dilaga addirittura nel finale con le giocate di Baldwin e chiude con il perentorio 95-78.

Il Maccabi va tenuto in considerazione per il ballo finale

Le percentuali del primo tempo arridevano nettamente le vu nere; quelle del secondo dicono qualcosa di completamente diverso e questo racconta bene le difficoltà avute nel terzo e quarto quarto dagli uomini di Banchi.

Bruttissimo 46.7% dalla lunetta, 11/31 non esaltante dall’arco, soprattutto alla luce dello scarso bilanciamento tra tiri presi da dentro e fuori dall’arco (33 contro 31 tentativi). Il Maccabi invece ha chiuso con 52% da fuori e il 90% ai liberi su 20 tentativi. E’ già in questi numeri tutta la partita. In più, le 9 palle perse, per una squadra che gioca al ritmo dei gialloblu, sono davvero poche.

Lorenzo Brown si limita a fare il minimo sindacabile – che per lui sono 13 punti -, mentre Baldwin domina tecnicamente la partita e nel finale si esalta anche infilando due triple consecutive in step-back. 22 punti, 5 rimbalzi e 8 assist per uno che ha un atletismo che definire fuori scala è quasi riduttivo e che è sempre più bello veder giocare.

Poi il fattore è stato John DiBartolomeo. Silenzioso, mai scomposto, ma letale: non ha sbagliato una scelta e quando ha avuto la possibilità di fare male, l’ha fatto molto bene. 16 punti per uno che di media di solito ne fa 3 sono tantissimi.

Questo Maccabi continua ad essere fastidiosissimo per chiunque e in piena lotta playoffs. Ha uno stile di gioco che nessuna altro ha in Europa e questo aspetto confonde l’avversario e lo tira fuori dalla sua comfort zone. La squadra di Kattash va tenuta in considerazione.

La serata no della Virtus

E’ una di quelle serate in cui molte delle solite cose della Virtus non hanno funzionato. Prima di tutto è mancata la solita intensità: quell’agonismo feroce che ha ribaltato innumerevoli partite e che ha reso anche molti tiri e molte giocate migliori, proprio per l’attitudine che le accompagnava.

Nel secondo quarto la Virtus pareva essere anche in controllo, poi il lento smarrirsi all’interno della partita. Soprattutto nel secondo tempo che ha ricordato vagamente quello di Valencia, in cui molte cose sono andate nel verso sbagliato. E che in un certo senso è stato simile anche domenica nella gara persa contro Reggio Emilia. Domenica si poteva parlare di stanchezza, oggi è successo qualcosa di diverso.

Serata no? Molto probabile; capitano anche a chi ha disputato fino ad ora un’Eurolega di grandissima attenzione. Poi quel palazzetto vuoto e sinistramente silenzioso, secondo chi scrive, non è stato un dettaglio. Bologna ha dimostrato di dare il meglio quando le arene ribollono e la tensione sale a mille: giocare in un’edificio vuoto qualcosa la cambia. Anche perché, va detto, l’intensità e le gestualità della partita non sono state quelle delle serate più intense della competizione.

In tutto questo siamo stati testimoni di un’altra assurda prova balistica di Belinelli: 24 punti, 7/12 dall’arco e un’efficienza francamente fuori da ogni logica. Questa sera degli altri si salvano in pochi: chi più chi meno con diversi errori e disattenzioni a carico. Se Shengelia, Cordinier e Hackett sono imprecisi, tutto il resto viene da sé.

La gara fra 48 ore in casa dell’Efes sarà un test importante per capire se le vu nere potrebbero essere davanti a un piccolo momento di flessione.

About Post Author

frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura, cinema e pallacanestro sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare.
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