Euroleague Weekly | Rullo Real, risposta Barça, bene Milano (in campo)

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Euroleague Weekly dopo la chiusura del Round 7. I nostri flash ed il quintetto ideale del turno di Eurolega.

  • Virtus colpita ed affondata a Madrid. Non era solo oro prima, non è ottone dopo il Wizink Center. Tre gare (Milano, Pana e Fener) per comprendere bene la propria dimensione e confermarsi solida. Che poi, perdere col Real non pare sia una prerogativa solo bianconera da metà settembre…
  • Il Real? +26 con Bologna, +17 con Milano, +14 con lo Zalgiris, + 23 ad Istanbul con l’Efes. Solo il Barça, sconfitto di 1 al Wizink, ed il Baskonia, superato di 2 punti al Buesa, sono rimasti in scia ai madrileni. E’ quasi metà novembre, è un campione di gare inferiore al 20% della stagione regolare, ma l’impressione di una netta superiorità c’è. I momenti difficili in EL arrivano per tutti, ma il roster pare proprio in grado di gestirli. Con il ritmo del Facu e la serenità di Chus Mateo.
  • Il Fener che cade alla Stark Arena è semplicemente vittima di una serie di infortuni con pochi precedenti. 6 assenze tra cui Calathes, Guduric, Pierre e Sanli, oltre a Neto e Birsen che nessuno ormai conta più. Vincere sarebbe stato un miracolo, giocarsela fino all’ultimo tiro è sinonimo di competitività, perdere è dovuto ai limiti nelle rotazioni.
  • La difesa del Partizan continua a non convincerci. Avrà pur tenuto a 28 punti il Fener nel secondo tempo ma ci sono i 56 subiti nei primi 20′, come i 48 della gara di Vitoria. 86-98-92-96 i bottini rivali nelle prime gare della stagione, con l’eccezione dell’Asvel fermatosi a 62.
  • Nikola Mirotic se la sta giocando alla grandissima come possibile MVP. Non è certo una novità, è più o meno quello che ha sempre fatto da quando è tornato in Europa. 20,3 punti e 7,6 rimbalzi per 24,7 di valutazione: roba grossa. Unici nei? Lo sta facendo in una squadra dal record largamente perdente (2W/5L) ed è utilizzato 29’09” a serata, 4’11” più della scorsa stagione e 4’44” più dell’annata 2021/22. I 25’51” del 2020/21 e soprattutto i 27’50” dello spicchio di stagione 2019/20, prima della sospensione pandemica, erano i due dati di maggior utilizzo, comunque abbastanza lontani da quanto accade oggi.
  • Milano gioca un partita buonissima. Valencia molto spuntata ed ai minimi termini, ma la squadra di Messina si esprime al meglio sui due lati del campo. Ecco, Messina: a livello di comunicazione assai discutibile, per essere leggeri. Ovviamente se ne riparlerà.
  • Sprazzi di Clyburn (20+7r con 8/14 al tiro) ma soprattutto ecco qualcosa di molto vicino al vero Darius Thompson. Libero di giocare e di creare, impatta notevolmente e chiude con 17 punti e 5 assist, con un +15 di plus/minus che la dice lunga in una gara terminata in OT.
  • Bayern ancora una volta vicino al traguardo, poi tagliato prima dai rivali. 93-90 col Maccabi, 74-68 con la Zvezda, 76-67 col Fener, 78-71 col Pana: tutte sconfitte che, sebbene non dal distacco ridottissimo, hanno visto i bavaresi lottare sino in fondo e perdersi in un paio di dettagli risultati poi letali.
  • L’Oly non è quello vero, tutti d’accordo, soprattutto se McKissic e Sikma non ci sono, tuttavia si può studiare ogni tipo di ragione, ma se Fall, peraltro positivo con 10+7+7, butta via due palloni come quelli visti ad 1’17” ed a 2’05” dalla sirena, ogni discorso diventa inutile.
  • A proposito di MVP… Chima Moneke ci sta eccome. 17,7 punti, 6,2 rimbalzi, 1,5 recuperi per 22,7 di valutazione. 60,45 da due e, pazzesco, 53,3% da tre su già 15 tentativi (lo scorso anno 0/3 in 16 gare). Il ruolo sceglietelo voi per un lungo che è… corto (196cm) e corre proprio come un piccolo. Energia pura.
  • Il suddetto Moneke potrebbe anche essere MIP sino ad oggi, senza dubbio, se non fosse che proprio un suo compagno, ovvero Tadas Sedekerskis, abbia deciso di monopolizzare l’attenzione verso quel riconoscimento. 10 punti e 9,3 rimbalzi per 19,3 di valutazione. Ogni dato più che raddoppiato rispetto a quanto fatto in carriera sino ad oggi.
  • Timothe Luwawu-Cabarrot nelle ultime due gare, con l’arrivo del Poz? 37 punti, 11/18 da due, 2/4 da tre e 9/10 ai liberi, 9 rimbalzi e 5 assist con sole 3 perse per 43 di valutazione. Giocando nel proprio ruolo, ovvero ben poco con la palla in mano da handler, questo è un buonissimo giocatore.
  • A proposito di ultime due gare, vogliamo parlare di Jabari Parker? 37punti, 14/19 da due, 2/5 da tre, 10 rimbalzi e 36 di valutazione in 48’50” sul parquet. Lo ribadiamo, se JP arrivasse solo al 75% di ciò che avrebbe potuto essere, si parlerebbe di qualcosa di grande, grandissimo.

STARTING 5

FACUNDO CAMPAZZO (Real), 39 di valutazione grazie ad 11 assist, 6 rimbalzi e 18 punti con 4/8 dal campo e 9/9 in lunetta (9 falli subiti), ALPHA DIALLO (Monaco), 21+9 determinanti, DINOS MITOGLOU (Pana), 24+10 che confermano valori molto alti, JABARI PARKER (Barça), vedi sopra, CHIMA MONEKE (Baskonia), 20 con 8/9 al tiro e 4 rimbalzi, ma fa più effetto il +19 di plus/minus in una gara tiratissima.

MENZIONE D’ONORE

Isaiah Canaan (Oly), non è certo lui (24 con 9/14) il problema dell’Oly che fatica, Tadas Sedekerskis (Baskonia), 12+13, terzo giro in doppia cifra a rimbalzo, energia ed applicazione pure, Nigel Hayes-Davis (Fener), 39’58” sul parquet e 35 di valutazione, Nikola Mirotic (Olimpia), l’arma per eccellenza nell’arsenale milanese, Frank Kaminsky (Partizan), piano piano ecco quello di Wisconsin.

Molto dura lasciare fuori TLC, Bonzie Colson, Tavares e Mitrovic, ma una scelta va fatta.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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