La Virtus controlla, soffre, ma poi si prende la terza vittoria di fila: Stella Rossa abbattuta

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Al PalaDozza la Virtus vince ancora e piega la Stella Rossa di Belgrado 85-79 dopo aver guidato per tutta la partita e aver sofferto non poco nel finale.

Ma, da squadra, le vu nere resistono alla stanchezza, alle scorribande serbe degli ultimi minuti, e si prendono un trionfo importantissimo contro una squadra più talentuosa e che sarà in lotta per i playoff.

Il racconto della partita

La Virtus costruisce subito buoni tiri e Belinelli vede già benissimo il canestro; la Stella, non brillante in attacco, approfitta delle palle perse avversarie. I serbi si aggrappano ai rimbalzi offensivi e ai liberi e allora non lasciano scappare i bianconeri, ma trovano solo il ferro dall’arco, mentre Shengelia vede la retina dalla stessa posizione. Anche Pajola segna da tre, l’adrenalina Virtus sale decisamente, mentre la Zvezda deraglia in attacco e commette antisportivo. Pajola punisce ancora dall’arco e allora le vu nere volano sul 26-11.

Teodosic disegna assist per la Stella che approfitta delle superficialità bianconere e allora torna sul -6. L’attacco Virtus ora si ferma un po’ e perde fluidità permettendo agli ospiti di ricucire: fase della partita meno brillante e più sporca. Altra fiammata Virtus in transizione e altro parziale: 34-22. Cordinier intanto in controllo atletico e mentale totale della partita: doppio stoppata e schiacciata di prepotenza. La Zvezda rimane ancora aggrappata alle perse virtussine e allora all’intervallo è 44-33, forse anche un mezzo affare per i serbi (1/16 dall’arco).

Grande equilibrio al ritorno degli spogliatoi con gli stessi temi: Stella non brillante, ma Virtus con ancora palle perse evitabili. Si galleggia sul +10 Virtus con un momento della partita non felice da ambo le parti. Bologna corre, trova i suoi tiri e prova un altro allungo: 62-47. Ma ancora le vu nere non danno il colpo del KO e la Stella rimane sempre in partita: Giedraitis segna due volte da tre e allora 62-55 prima degli ultimi 10′ e gara apertissima.

Partita che continua a non essere brillante come nel primo tempo, ma è ancora la Virtus a ripartire meglio riportandosi sul +14. Gli attacchi continuano a sbagliare tanto e fisicamente le due squadre si mostrano chiaramente in riserva. Napier è tutta la Stella Rossa, insieme ancora alle difficoltà virtussine di chiudere la partita. E allora 76-72 con poco più di 1′ da giocare e tutto aperto.

Il finale è da cardiopalma: sciocchezza Shengelia con l’antisportivo, Napier fa altrettanto sulla rimessa ma la Stella non sbaglia da tre. La Virtus, però, non trema dalla lunetta, soffre e si porta a casa la terza W di fila!

Alla Stella Rossa non basta il talento, manca ancora l’amalgama

Partita non brillante per gli uomini di Dusko Ivanovic che sono sembrati ancora indietro nel percorso di coesione che questo gruppo, con tanti volti nuovi, deve intraprendere.

L’attacco spesso è stato segnante e la difesa non perfetta. L’impressione è che ci sia uno iato importante tra i grandi talenti presenti a roster (Napier, Teodosic, Giedraitis, eccetera) e i giocatori “normali”, tra mille virgolette.

Poi la Stella ha quei giocatori speciali che ti possono fare vincere una partita in cui non sei mai stato avanti e che hai sempre rincorso non giocando la tua migliore pallacanestro. Però, il più delle volte può non bastare. Napier ha fatto registrare 23 punti, 4 rimbalzi, 5 assist e 3 recuperi: anima e corpo della squadra, anche se anche lui può crescere.

Teodosic è stato importantissimo per la fluidità che ha dato all’attacco biancorosso, ma anche lui ha sparato a salve dall’arco (1/7) come tutta la squadra: 8/33 ovvero 24.2%. Tra gli altri bene un Luka Mitrovic da 14 punti e 4 rimbalzi: presenza costante e affidabile in area.

A leggere 17 assist e ben 11 rubate si penserebbe a un certo tipo di partita; in realtà, quella della Stella è stato tutt’altro. E semplicemente per il fatto che l’attacco di Ivanovic è ancora da registrare: ancora poco corale e troppo dipendenti da certi singoli. C’è ancora tanto da lavorare a Belgrado.

Virtus, una vittoria di squadra con la capacità di soffrire

La Virtus dello scorso anno ne ha perse diverse di partite in questo modo. E, obiettivamente, ad un certo punto non ci saremmo sorpresi se i fenomeni della Stella avessero ribaltato completamente il punteggio e strappato una vittoria direttamente dalla spazzatura della partita.

Le vu nere, però, soffrendo e rimanendo concentrate fino alla fine, portano a casa una vittoria dal peso specifico elevatissimo. Meritata (per quello espresso durante tutti i 40′ minuti, giocati decisamente in modo superiore rispetto agli avversari) e vinta con carattere da una squadra che si sta dimostrando sempre più unita e compatta.

Ottime le difese nel finale di partite e anche le scelte offensive degli ultimi possessi, secondo le semplici ma correttissime indicazioni di coach Banchi, ovvero il cavalcare il bonus e l’affidarsi ai viaggi in lunetta.

Il dato che ha rischiato di condannare Bologna è stato quello delle palle perse: 19. Davvero troppe e alcune delle quali banali: su questo si può fare meglio. Per il resto, i 23 assist, il 46.2% dall’arco e le tante ottime circolazioni di palla in fase offensiva raccontano un’altra gara ottimamente interpretata dalla Virtus.

Shengelia è dominatore della gara per ampi tratti (19 punti, 6 rimbalzi e 5 assist), ma anche autore di qualche disattenzione di troppo (8 palle perse e un antisportivo sanguinoso). Le altre due firme indelebili, oltre all’ottimo Pajola e al solidissimo Belinelli, sono quelle di Cordinier e Mickey. Il primo (11 punti, 4 rimbalzi, 6 assist e 3 stoppate) si è ormai abituato a sfornare prestazioni totali su entrambi i lati del campo e il secondo (13 punti, 8 rimbalzi e 2 assist) è da inizio anno che gioca con l’eleganza del professore.

La Virtus di Banchi diverte, si diverte e, per ora, è anche vincente. Primo doppio turno chiuso sul 2/2 e classifica che dice 3/1. Si sono visti esordi peggiori.

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frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura e cinema sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare. Vorrebbe avere l'eleganza di Anthony Hopkins.
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