Eurolega: 10 profili dai quali ci attendiamo molto

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Eurolega sempre più prossima al via ed eccoci alla prese con 10 profili dai quali ci attendiamo qualcosa di speciale.

Una settimana esatta al via ella stagione 2023/24 di Eurolega ed allora vi presentiamo 10 profili dai quali, per differenti ragioni, ci attendiamo qualcosa di speciale, a prescindere dal fatto che appartengano o meno all’elenco di stelle del torneo.

LEANDRO BOLMARO (Bayern)

Non è certo uno sconosciuto visto quanto fece già col Barça, ma oggi è atteso ad un salto di qualità in termini di leadership. Da ciliegina sulla torta a lievito, il Bayern dipenderà parecchio da lui.

Difensore di livello assoluto, capace di andare al ferro grazie a dimensioni importanti per il ruolo, se riesce ad essere consistente dall’arco diventa un pessimo rebus da risolvere per i rivali.

E’ in un pacchetto di guardie assai interessante con Francisco, Weiler-Babb, Edwards ed Obst: aggiungiamoci Bonga ed ecco che lo schieramento 1-2-3 della squadra di Laso può diventare assai camaleontico.

ANTONIUS CLEVELAND (Maccabi)

Atleta clamoroso, un 3 nel corpo di un grande 2, è diventato credibile tiratore da 3 ed è atteso ad un ulteriore salto di qualità nella competizione più dura. Grande energia, porta stazza importante nel ruolo. Chi lo conosce bene ci ha raccontato di un ragazzo che lavora e che era atteso a questa grande opportunità.

In un reparto guardie che è stato eccellenza assoluta in Eurolega, può dare un dimensione che mancava, rendendolo parecchio completo a qualsiasi livello.

FRANK KAMINSKY (Partizan)

Lo confessiamo, è idolo dai tempi di Wisconsin quindi sì, siamo di parte e lo aspettiamo come nessun altro in questa stagione.

Detto delle difficoltà di adattamento che riguardano chiunque arrivi dalla NBA, è un grande tiratore, apre il campo come pochi rispetto alla stazza, ha un IQ cestistico di alto livello ed un’intelligenza in generale molto spiccata. Le lacune difensive, che ci sono, possono essere mascherate da Zeljko Obradovic, uno che ha saputo farlo con tantissimi in maniera al solito magistrale.

L’atmosfera della Stark Arena può fare il resto.

LUKE SIKMA (Olympiacos)

La grande domanda, il grande dubbio, la mossa di mercato che da molti è stata definita perdente in ogni caso. Come sostituire Vezenkov, MVP peraltro recentemente definito dallo stesso Bartzokas “one and only”?

Riteniamo non si debba pensare alla sostituzione del grande Sasha, quanto a cosa può fare e dare di diverso Sikma nel ruolo ed alla squadra in generale. Passatore eccelso, forse il migliore della lega insieme a Campazzo, ha un IQ tremendo sul campo ed è il più classico dei giocatori di squadra, nel senso del saper migliorare i compagni a tutto tondo.

Punti, rimbalzi, assist, leadership e capacità di fare la cosa giusta: Luke Sikma non sarà mai Sasha Vezenkov, è semplicemente Luke Sikma ed è tanta roba proprio per quello.

In un sistema in cui la pallacanestro di squadra, la migliore delle ultime due stagioni globalmente, è stata vera e propria scienza come quello di Bartzokas, senza minimamente togliere spazio ai talenti ed alle iniziative individuali, Sikma può essere l’innesco della bomba “red”.

Nessuno più di lui, a 34 anni, meritava finalmente una chance da alto livello.

ALEN SMAILAGIC (Partizan)

Un’immagine, semplice, diretta… Quei primi minuti nella serie contro il Real in cui le sue triple accarezzavano la retine come le mani della mamma accarezzano il viso del neonato, con Tavares a capirci poco vagando per il campo.

Si riparte da lì, dopo una stagione tribolata a lungo per gli infortuni, ma nella quale ha poi svoltato, confezionando comunque da esordiente 5,4 punti e 2 rimbalzi in 10’44” sul parquet con un eccellente 46,5% dall’arco.

Ripulirsi da quei falli ingenui in cui spesso casca a causa di piedi un po’ troppo lenti, sfruttare le capacità in post e, perchè no, da lungo che può mettere palla per terra. Se globalmente diventa più tosto (come non farlo con Zele in panca?), potremmo essere di fronte a cose molto interessanti. Non dimentichiamo che è un lungo (maturano sempre un po’ più tardi) ed è solo del 2000.

Ecco, il solo immaginare un Partizan che può mettere in campo lui e Kaminsky, entrambi in grado di fare molto male da tre è intrigante ed esaltante di suo.

NIKOS ROGKAVOPOULOS (Baskonia)

Tiratore, non troppo atletico, ma ha mostrato cose interessanti sia la scorsa stagione che ai mondiali. Ha vissuto un periodo in cui troppi l’hanno incensato e fore è rimasto un po’ prigioniero di queste attese, ma oggi ha una possibilità importante in un contesto che ha visto crescere e migliorare tanti giocatori. Se supera un po’ di pigrizia naturale può fare bene.

BRADY MANEK (Zalgiris)

Tiratore pazzesco, soprattutto per il ruolo di 4. Attraverso queste caratteristiche può far fronte ad un rendimento difensivo che a livello di mobilità può soffrire. Per questo ha la possibilità di esser arma tattica da utilizzarsi in determinati momenti, più che il giocatore da parecchi minuti. Resta intrigante, parecchio, e può raggiungere la solidità richiesta.

Servirà equilibrio con una coppia di guardeie ache ama mettersi in proprio, nel senso di trovare e sfruttare i propri spazi.

PETR CORNELIE (Monaco)

Al Real qualcosa non ha funzionato, o meglio non è andato bene nulla. Comunque quasi 40% dare e 3,1 rimbalzi in un utilizzo molto ridotto.

Oggi nel sistema del Monaco, con quella batteria di guardie creatrici, può esser ago della bilancia grazie ad un tiro eccellente e ad una stazza che comunque gli permette di essere un fattore anche a rimbalzo. Se nel basket di oggi aprire il campo è fondamentale, con lui è cosa che si può fare la meglio. C’è grande, grande curiosità.

KEENAN EVANS (Zalgiris)

Stava giocando da MVP fino a metà dicembre, quando il suo tallone è saltato. L’infortunio è brutto, serve tempo, di solito un annetto per tornare al massimo, ma le notizie che ci arrivano da Kaunas sono positive.

Deve solo tornare a fare quanto stava facendo, ovvero far impazzire le difese avversarie, esser fattore anche dietro e crivellare le retine avversarie dall’arco (45,8% su 96 sentivi prima dello stop), proseguendo la crescita che l’ha visto passare da gregario al Maccabi a protagonista assoluto allo Zalgiris.

YAGO DOS SANTOS (Stella Rossa)

Il mondiale ci ha regalato un giocatore che conoscevamo ma che non pensavamo così forte. Velocità clamorosa che può diventare incubo per tutti, ha fatto vedere un tiro da tre molto credibile oltre alla capacità di penetrare notevolissima.

Va valutato l’inserimento in un contesto di guardie che ha talento a volontà, ma è quel tipo di giocatore che può cambiare le partite in un amen con strisce pesantissime. Ecco, visto che nella Zvezda non sarà protagonista unico e non avrà sempre palla in mano, sarà fondamentale che riesca ad adattarsi ad un certo numero di minuti nei quali potrà far valere la sua intensità di livello superiore.

Note di interesse anche per DEVONTAE CACOK (Virtus), che vi abbiamo già descritto in uno scouting report dettagliato, per CODI MILLER-MCINTYRE (Baskonia), per NAZ MITROU-LONG (Zalgiris) e la sua possibilità di esser protagonista rispetto all’annata milanese, per CARSEN EDWARDS (Bayern) per cui vale lo stesso discorso di Naz, per il talento di NOAM YACOOV (Asvel), per ELI NDIAYE (Real Madrid) e per il duo azzurro MATTEO SPAGNOLOGABRIELE PROCIDA (Alba), dal quale ci attendiamo un solido percorso di crescita. Nella speranza di vedere anche in Eurolega HUGO GONZALEZ (Real Madrid), tanta, tanta roba, e magari pure EGOR DEMIN (Real Madrid), altro 2006 già seriamente sul taccuino di molte franchigie NBA (“Great skills, great passer and ball-handler, lack of some speed”).

Die 10 profili molto attesi avrebbe dovuto esserci RAUL NETO (Fenerbahçe) ma un bruttissimo infortunio lo ha tolto di mezzo prima dell’inizio della stagione. Lo aspettiamo il prossimo anno.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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