Virtus, Jaleen Smith è una firma molto sottovalutata

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Jaleen Smith, giocatore approdato alla Virtus in settimana, è un profilo in costante crescita che merita molte più attenzioni di quante gliene siano state riservate sinora.

Jaleen Smith ha firmato un biennale a Bologna e si appresta a lasciare per la prima volta la Germania nella sua carriera professionistica.

Dopo Heidelberg e Ludwigsburg è arrivata l’esperienza biennale con l’Alba, esordio nel massimo palcoscenico continentale.

Il 2021/22, prima stagione in Eurolega, ha visto il 29 enne nativo di Freeport, Texas, affrontare le normali difficoltà dell’esordio, oltretutto in un team non certo di prima fascia.

Nonostante ciò i numeri sono stati da subito interessanti. 21’02” di utilizzo medio, 8,3 punti, il 41,2% da due, il 31,7% da tre, 2,2 rimbalzi e 2,3 assist per un 6,6 di valutazione. 13 le uscite in doppia cifra.

Al via del 2022/23 si è presentato fresco dell’esperienza con la nazionale croata ed ha garantito da subito una crescita evidentissima. 24’37” sul parquet, 11,5 punti, 47,1% da due, 37,4% da tre, 2,7 rimbalzi e 2,6 assist per una valutazione salita a 10,7. 19 volte in doppia cifra.

Dopo la carriera scolastica a Brazosport, nella terra natia del Texas, ha frequentato il college dal 2013 al 2017 a New Hampshire, per poi andare “undrafted” nel 2017, quando ha poi iniziato a giocare da professionista in Germania con Heidelberg.

Passato a Ludwigsburg nel 2019, è stato nominato MVP di Bundesliga nel 20/21 , ad oltre 15 punti, 5 rimbalzi e 5 assist.

Nell’agosto del 2021 il grande salto in Eurolega con l’Alba.

Spulciando tra i vari “scouting report” che lo hanno accompagnato c’è una definizione che significa molto: “good work ethic”.

Ha sempre fatto passi avanti in carriera e sebbene non vi sia un settore del gioco nel quale può eccellere clamorosamente, se non nella capacità di leggere le linee di passaggio con anticipo, sa stare in campo sui 28 metri con grande efficacia.

Un giocatore che sa fare tante cose ad un livello buonissimo, in sostanza.

Non considerato inizialmente un tiratore dall’arco credibile, per via di un rilascio tropo basso e lento, ha migliorato molto il tutto ed oggi è più che discreto grazie ad uno “step back” che gli permette di avere lo spazio necessario.

Ha corpo forte che è vantaggio sia in attacco che in difesa, usa le due mani per arrivare al ferro con una certa facilità. E proprio a quel ferro permette poche conclusioni agli avversari.

Globalmente non si sta parlando di un campione affermato ma certamente siamo in presenza di un profilo molto interessante i cui veri limiti ancora non si conoscono, vista quell’etica lavorativa di cui si è detto.

Il suo ruolo esatto? Probabilmente il classico “secondary ball handler”, in sostanza una guardia moderna che nel basket di oggi serve come il pane.

Se l’ambiente Virtus sta vivendo quest’estate con un po’ di scetticismo per via di un ridimensionamento che ha fatto discutere, ebbene proprio quello scetticismo riteniamo si possa abbandonare riguardo Jaleen Smith poichè sono le sue stagioni sul parquet a definirlo come in costante crescita ogni volta che affronta un livello superiore.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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