Una settimana di nuova Olimpia: uno squadrone, tanti volti speciali

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Si è conclusa nel pomeriggio di ieri la settimana dedicata alla presentazione dei nuovi acquisti in casa Olimpia Milano.

Dopo la campagna trasferimenti decisamente sontuosa, è venuto il momento del primo contatto dei nuovi arrivati con la stampa, nella splendida ed elegantissima cornice dell’Armani Teatro.

L’onore dell’apertura è stato riservato a Gigi Datome, al rientro in Italia dopo tanti anni. Bello per tutto il movimento che per la sua presentazione si siano scomodati tanti che non seguono regolarmente le vicende cestistiche ed anche le televisioni sportive ne abbiano parlato a lungo.

Il Capitano della nazionale è un giocatore ed un personaggio straordinario, ve ne abbiamo parlato proprio martedì. Le sue parole, sempre chiare, misurate ed interessanti, hanno voluto sottolineare un fattore che molti hanno trascurato in queste settimane seguenti la sua uffciializzazione: «Sono qui per giocare a pallacanestro e ci tengo che si parli più del campo che delle mie letture etc… Mi piace discuterne sui social, ma sono un giocatore di pallacanestro e la priorità è quella. Ho scelto il posto che ho ritenuto migliore per proseguire la mia carriera».

Ecco, appunto, Gigi è un campione sul campo. Che poi fuori sia persona di valori altissimi è cosa che ne accresce lo spessore generale, ma non dimentichiamo di che razza di giocatore stiamo parlando.

Kyle Hines e Davide Moretti, la strana coppia di mercoledì, come dicono i giovani “hanno spaccato”. Li abbiamo definiti “gli opposti che attraggono l’Olimpia”.

L’ex Cska, leggenda vivente, non è certo una sorpresa per quello che ha dimostrato negli anni. Da vicino, sentirlo parlare nei suoi modi tanto cordiali quanto chiari e decisi, è uno spettacolo straordinario.

Come straordinario è stato Moretti, che ha trasmesso a tutti l’impressione di sapere bene dove stare e come fare per superare le normalissime difficoltà iniziali ed impattare in maniera decisiva su un ambiente che ne vuole scoprire tante cose, forse perfino troppe, visto il giocatore che è già.

Kevin Punter, ragazzo del Bronx, è tutto da vivere. Timido ma mai impacciato, deciso nel trasmettere le sue idee e forte nell’affermare che vuole soltanto essere se stesso, ciò che gli ha chiesto Ettore Messina. Come sono lontane quelle lacrime e quella disperazione di Raleigh, quando pensò di smettere col basket. Importanza della mamma, la cosa che conta di più al mondo. Ed ecco quindi la sfida, sempre più grande.

Shavon Shields, uomo dai voti sempre impeccabili nel percorso scolastico, è uno che sa benissimo che giocatore era e che giocatore è diventato. Non ha dimenticato, omaggiandolo, il valore straordinario di un Coach come Maurizio Buscaglia, quello che gli ha permesso di “arrivare a Trento da 4 ed andarsene da 2”, così come non ha dimenticato i due anni baschi, che lo hanno portato sino qui. I limiti? Ben pochi…

«Malcolm, chi è la miglior guardia in Eurolega tra te, Scottie (Wilbekin), Mike (James) e Shane (Larkin)?» la domanda è arrivata…

«Me!» la risposta di Malcolm Delaney. «Mike è uno dei miei migliori amici, ho imparato a conoscere Shane durante l’estate, non conosco personalmente Scottie ma è una grande giocatore, tuttavia penso che quando ho la palla in mano e la libertà di giocare io sono la miglior guardia in Europa».

Non basta? «Sono qui con il solo obiettivo di vincere l’Eurolega. Il resto, in Europa, l’ho già vinto».

Delaney è un bel mix di consapevolezza, notevole dimensione di ego e senso di sfida. I tifosi di Milano avranno di che divertirsi, perché questo è uno forte, molto, che a queste latitudini è difficilmente andato sotto con qualcuno.

Zach LeDay infine, che si definisce “positionless” quando stimolato su quel suo essere migliorato negli anni anche allargando il suo raggio d’azione fino al perimetro. Anche lui non dimentica e lo fa parlando di Jasikevicius come «una persona speciale, un giocatore che si è ritirato da poco e che sa come proporsi ai giocatori».

In una settimana abbiamo sentito la parola “vincere” associata a quella “Eurolega” diverse volte.

Poco da dire, buon lavoro Coach Messina.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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