Il quarto periodo è ancora una volta decisivo per il Real che mette la settima

Eurodevotion
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La sfida del Wizink Center si presentava con le sembianze del classico confronto tra Davide e Golia, con il Real reduce da 6 vittorie consecutive e i francesi che hanno interrotto, contro Valencia, una striscia di 3 sconfitte consecutive 48 ore fa.

Tuttavia, quando Davide mette in mostra consapevolezza dei propri pregi e difetti, oltre che piena fiducia nel proprio piano-partita, indipendentemente da ciò che può accadere nei vari passaggi del match, ecco che può capitare che l`esito possa farsi meno chiuso rispetto al pronostico, con Golia a dover sudare le cosiddette sette camicie per avere ragione del suo coriaceo avversario.

È quanto accade anche nel quarto periodo, comunque terreno di caccia dei blancos di Pablo Laso, che garantendosi degli extra possessi in virtu’ di una grande presenza a rimbalzo d`attacco, riesce a scavare il solco decisivo per arrivare al settimo successo in fila nonché il primo casalingo nei 4 incontri di Turkish Airlines Euroleague disputati tra le due squadre in questo secolo.

87-78 il risultato finale, i principali temi negli immancabili 5 punti di #eurodevotion:

12-0

L`avvio è completamente di marca francese, che con questo parziale scappano sul 7-15. Coach Zvezdan Mitrovic mette subito in difficoltà i madrileni grazie a una solida preparazione della partita e a un piano tattico coraggioso, che parte da una decisa aggressione al portatore di palla per poi far scattare rapidamente le rotazioni difensive, nel tentativo di giocare di anticipo sulle linee di passaggio.

In tal senso, risulta mossa intelligente il varo di uno starting five senza centro di ruolo (anche in virtù della assenza di Adreian Payne), con una coppia di ali grandi piuttosto mobile come quella composta da Guerschon Yabusele e Livio Jean-Charles a cercare di pizzicare Walter Tavares in zone del campo in cui è fisiologicamente più esposto.

Tutti accorgimenti che funzionano e impediscono ai ragazzi di Laso di prendere ritmo e, soprattutto, di correre. Gli spagnoli non riescono a convertire in contropiede il chiaro predominio a rimbalzo (33-22 alla sirena finale), come invece aveva prescritto Pablo Laso alla vigilia del match. I suoi, inoltre, fanno subito i conti con un approccio piuttosto rilassato. Emblematico un suo passaggio del time-out televisivo circa 6 minuti dopo la palla a due: “siamo molli, stiamo difendendo come se non avessimo falli da spendere (Real con un solo fallo commesso in quel momento)”

Yabusele-Jean Charles e quel mid-range critico nella difesa madrilena

Sono loro due i trascinatori della formazione ospite per quasi tre quarti. Il primo, reduce da un passaggio in NBA non indimenticabile con la divisa dei Boston Celtics e da un breve passaggio in Cina, ha debuttato con la sua nuova squadra martedi, ma sembra essere subito entrato nei meccanismi di squadra, mostrando anche una forma fisica migliore rispetto ai giorni del Massachusetts.

Notevole il suo primo tempo, da 9 punti in 15′ con 3/4 nelle triple, in cui colpisce ripetutamente una difesa madrilena piuttosto negligente rispetto ai suoi movimenti ad aprirsi lateralmente dopo aver portato il blocco.

Il suo compagno di reparto, invece, è bravo a trovare ritmo in quella zona ibrida, il mid-range, sempre meno frequentata nella pallacanestro attuale e che può essere punto debole del Real, specie con Walter Tavares sul parquet. Ne abbiamo avuto evidenza fin dalla loro prima sfida casalinga della stagione contro il Maccabi Tel-Aviv, resta aspetto da correggere in vista di Colonia.

Nella ripresa salirà di tono anche Tonye Jekiri, che chiuderà con una doppia-doppia da 10 punti e 11 rimbalzi, ma in generale il LDLC Asvel Villeurbanne resta pienamente in partita per 35 minuti soprattutto grazie all`ottimo 24/42 da due (57,1%)

Real second unit: il lusso di una panchina che cambia la faccia della squadra

Con il Real non sono ammessi cali di tensione all`interno dei 40 minuti, è fatto noto. Questo è dovuto, in buona parte, alla sconfinata varieta’ di soluzioni a disposizione di Pablo Laso.

In questa sfida, sono cruciali 3 giocatori alzatisi dalla panchina per dare respiro a un attacco che, a eccezione del sempreverde Carroll (meno male che era a corto di motivazioni e a fine corsa per certa stampa della capitale…), non stava trovando particolari sbocchi.

Nicolas Laprovittola fa le veci di un Facundo Campazzo nuovamente su standard inferiori alla dolce follia cestistica cui ci ha abituato, Rudy Fernandez non vive una grande serata al tiro, ma suona la sveglia alzando il tenore del contatto fisico in difesa mentre Fabien Causeur torna disponibile insieme alla sua impareggiabile capacità di fare tutto ciò che serve sembrando quasi invisibile.

Un discreto mal di testa per le avversarie, non c`è che dire.

E alla fine arriva..Garuba!

L`ultimo quarto è il palco in cui si fa decisamente ingombrante la presenza scenica di Usman Garuba, giovane talentuosa ala spagnola che diventerà maggiorenne lunedì prossimo.

Nel parziale che porta il Real sopra la doppia cifra di vantaggio, è infatti determinante con tutti quelli che vengono definiti intangibles: tocchi, deviazioni, aiuti al ferro che condizionano la parabola di tiro di chi sta concludendo a canestro. Un impatto fisico sulle partite certificato e che convince Laso a tenerlo sul parquet per tutta la frazione, lasciando seduto un uomo che ha giocato (e bene) finali di Eurolega come Trey Thompkins.

I margini di miglioramento sono senza dubbio ampi, specialmente nella meta’ campo offensiva dove appare ancora piuttosto acerbo sul piano tecnico e delle letture, come logico che sia, ma se la base è questa, allora siamo di fronte a un prospetto di assoluto interesse.

The Millenial Game

Mario Nakic (2001) e Usman Garuba (2002) da una parte, Theo Maledon (2001) e Matthew Strazel (2002) dall`altra.

Real-Asvel è stata anche la vetrina del futuro della competizione in pieno compimento. Di Garuba abbiamo parlato, il suo compagno serbo trova la prima presenza nel quintetto iniziale, ma si fa “fregare” dall`emozione e non riesce a mettere in mostra quel mix di doti tecniche e fisiche che hanno incantato durante la sua militanza nella cantera madrilena. Avra’ certamente modo di rifarsi e ne risentiremo parlare, statene certi.

Pienamente promossi anche i due gioiellini svezzati da Mitrovic: Maledon impressiona per l`abilità nello sfruttare in maniera proficua un corpo che non dovrebbe riservargli grosse chances nelle aree di Eurolega in questa prima fase della sua carriera.

Strazel, da par suo, conquista per la sua sfacciataggine. Gioca con l`argento vivo addosso ed è sempre intenso, attacca senza particolari timori reverenziali. Deve imparare a canalizzare al meglio la sua energia, evitando falli per eccesso di esuberanza che gli portano via minuti, oltre a lavorare su un fisico ancora debole a questi livelli. La cosa più importante, però, è che conservi sempre la passione per il gioco che trasmette a ogni movimento compiuto sul campo.

Photo: Real Madrid Basket

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