Il Valencia supera un Bayern duro a morire

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Il Valencia trova la vittoria sul campo del Bayern e il settimo posto in classifica, a suggello di una bella stagione degli andalusi. Dopo 35′ di perfetto equilibrio, la squadra di coach Ponsarnau prende il controllo della gara e vince 59-66.

Analizziamo il match in 5 punti:

  • Equilibrio. L’equilibrio tra le due squadre in campo è stato l’elemento che ha reso questo match interessante fino all’ultimo quando, a 4′ dal termine, Doornekamp ha segnato la tripla del Game, Set and Match. Il fatto che la partita sia stata in bilico fino all’ultimo ha fatto sì che l’adrenalina del risultato sopperisse a un ritmo di gara tendenzialmente lento con giocate frenetiche.
  • Block of the year. Probabilmente nella partita tra Bayern e Valencia abbiamo assistito alla stoppata dell’anno, quella sul 52-52 fatta da Lessort ai danni di Labeyrie. Una giocata di potenza, tempismo, propriocezione, atletismo e istinto di protezione del canestro.
  • Tiro veloce/Tiro costruito. Questa è stata la differenza principale tra le due squadre. Il Bayern ha tirato tanto nei primi secondi di gioco, prendendo tiri da tre punti dopo appena due passaggi o in uscita dai blocchi, seppur ben marcati. D’altra parte il Valencia ha saputo aspettare di più, ha tirato da tre cercando prima passaggi e giocate dentro il pitturato, oltre alla pazienza di andare a costruire un tiro per il giocatore più libero.
  • Pick&Roll. Alchimia e poesia tra Colom e Tobey, due giocatori che hanno fatto questa giocata con l’armonia di due lancette dell’orologio in una pista da ballo. Il Bayern non è riuscito a costruire giocate offensive efficaci partendo da questa giocata; la causa? A mio avviso una poca pazienza del palleggiatore nel far iniziare l’azione e un’angolatura dei blocchi che non ha creato il vantaggio desiderato.
  • Palle perse. 35 palle perse in una gara di EuroLega si giustificano in due modi: difese asfissianti o lassismo e superficialità. Nella gara di ieri la motivazione è stata la seconda, con tante giocate dei singoli capite meglio dagli avversari piuttosto che dai compagni di squadra.

About Post Author

Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
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