Il derby catalano è del Barça di Rubio

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Barça dominante e vincente in una delle sfide più coinvolgenti del turno di Liga dedicato ai derby. Decisiva la prova di Ricky Rubio.

All’andata, in un fine settembre alba della stagione di Liga, non ci fu partita, con il Barça a deliziare i 6644 del Palau con 5 uomini in doppia cifra a sancire il netto 95-79.

La “jornada” dei derby ha visto prevalere il Baròa in una gara durata sostanzialmente poco più di 20 minuti. 75-93 il finale.

La Penya, va sottolineato come momento del tutto eccezionale d unico, ha schierato 8 giocatori formati nella propria cantera: da queste parti, ma non solo, si dice “contracultural”. Assente Tomic per un grave lutto personale.

LA GARA

Reduce dalla dura rimonta subita nel secondo tempo di Oaka, dopo i primi 20′ quasi da sogno, il Barça parte fortissimo: difesa ermetica e voglia di attaccare con decisione, è 8-19 a 2′ dal termine del primo quarto e la Penya ha Feliz con già due falli, come lo scatenato Brizuela. Dopo 10′ è 21-28 grazie ad un miracoloso 2+1 proprio del rientrato Feliz.

7-0 Joventut ed inusuale furia di Grimau nel TO: «Non siete capaci di tenere un solo 1v1, fate solo falli». A proposito di falli, 3 di Vesely che si siede.

Il Barça riprende il filo del discorso e chiude sul 40-45 la prima metà gara. Sono 9, con 3 rimbalzi, per Rubio del quale Carles Duran dice «Ci sta castigando col suo talento».

Il terzo quarto vede i padroni di casa lottare, provarci anche fino al tiro del possibile meno 6, tuttavia il Barça sembra di altra categoria ed il 55-70 firmato prevalentemente da Brizuela e Vesely la dice lunga. L’idea che sia finita non è da scartare.

Non si può dire nulla alla Penya che, anche sotto di 20, piazza un parzialino per provarci, tanto da spingere Grimau a fermare la gara, tuttavia , come detto, era già finita.

I titoli di coda sono dedicati a Ian Platteuw, 16 anni e 142 giorni: entra, da esordiente, per 26″, stoppa Willy e segna su rimbalzo in attacco. Auguri, ragazzo. Più giovane di lui, con la maglia proprio verdinegra, ma guarda un po’… solo Ricky.

LE CHIAVI

Talento superiore, profondità di roster ed esperienza: tutti fattori che si conoscevano in partenza ma che si concretizzano nei 40 minuti.

Il tiro dall’arco dice 5/21 da un parte, 10/26 dall’altra: nel basket di oggi segnare 5 triple in più e con percentuali migliori fa tutta la differenza del mondo.

Così l’effetto “Olimpic” coi suoi oltre 12000, è cancellato. Importante per i blaugrana aver messo fine alla doppia striscia perdente di Liga ed Eurolega, dopo i KO con Baskonia, Breogan, Fener e Pana. Averlo fatto in un derby aiuta ancora maggiormente.

MVP

Ricky Rubio, non può essere altrimenti.

Oltre i numeri, comunque 9+5+4 con 19 di valutazione in poco più di 20′, c’è classe infinita e leadership concreta sebbene possa apparire silenziosa.

Brizuela, “il mamba basco”, non è da meno e si sta prendendo sempre più spazio all’interno della squadra di Grimau. Solo 5’40” di Laprovittola, tutti nel primo tempo. Presumibile cautela su questione fisica.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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