Tenerife interrompe la marcia infernale del Baskonia, poi cade nel finale

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Tenerife riesce a riemergere dopo essere sprofondata, ma il Baskonia la spunta nel finale

Il Baskonia innesta la sua marcia infernale nei quarti centrali, Tenerife riesce a tamponarla, quindi a interromperla e addirittura a mettere la testa avanti. Nel finale qualche imprecisione isolana premia i baschi, che guadagnano un’importante vittoria in questa Jornada 13 di Liga per 104-100.

Tenerife lost

Proviamo a sviscerare la sfida nei tre punti chiave classici di Eurodevotion.

Verso la marcia infernale basca

I padroni di casa cominciano con un secco 6-0, prodotto di movimento di uomini e mollezza degli ospiti. Tenerife incontra qualche difficoltà a produrre attacco, anche per la decisione di collassare l’area del Baskonia sul pick and roll centrale avversario.

Ma non è un inizio da subito caratterizzante. Anzi, i baschi si mostrano decisamente meno brillanti in attacco, mentre Tenerife guadagna fiducia e presa sul match.

La manovra degli isolani acquisisce sempre maggiore flow, punge con la forte personalità dei propri handler, prima con Fitipaldo, poi con un Jaime Fernandez incredibilmente caparbio, che scava un primo solco a favore degli ospiti.

Howard, entrato dalla panchina con le grandi speranze della Fernando Buesa, perde due palloni sull’ottima pressione portata sulle sue uscite dagli uomini di Vidorreta. Poco dopo, però, nessun tipo di difesa gli impedisce di entrare in partita.

L’americano è sontuoso, mentre Tenerife continua a trovare fortuna sulle penetrazioni centrali. La leadership sulla gara è contesa, i baschi provano ad appoggiare il gioco sull’esuberanza fisica in assalto al ferro di Moneke, ma ancora una volta è il signor Markus Howard a timbrare il cartellino.

L’ex Nuggets scarica le sue triple a ripetizione e l’accelerazione basca diventa subito estremamente evidente. Vidorreta prova una box and one sul folletto del New Jersey, ma il Baskonia ha ormai preso un ritmo offensivo inarrestabile.

Il ritmo innestato è una marcia infernale. I baschi ormai producono senza pensarci e arrivano in area a ripetizione grazie ai vantaggi creati e alla brillantezza di manovra. Howard è stato il principio primo che ha dato inizio al moto nel mondo. Dal suo la, l’attacco basco non ha che proseguire nel suo stato moto rettilineo uniforme.

Un secondo quarto basco da 34 punti, che vale un vantaggio superiore alla doppia cifra (56-44).

La tenace di Tenerife

L’inizio del secondo tempo è quello di un Baskonia un po’ superficiale e distratto, che prende canestri poco ortodossi da una Tenerife che non ha smesso di crederci.

Ma la marcia infernale del Baskonia continua a sembrare inarrestabile, particolarmente con un Marinkovic che è uno degli epigoni più fedeli di Howard e vero mattatore di questa fase. Tenerife torna a mordere e a toccare il -10 e arriva la risposta basca non più così convinta.

Il simbolo definitivo del cambiamento di inerzia arriva nell’ultima giocata del terzo periodo, quando Howard in isolamento viene raddoppiato, forza il tiro e spara a salve, mentre Huertas raccoglie il pallone e mette un terzo tempo folle da metà campo. È -5 isolano.

L’ultimo quarto sottolinea quindi un dato incontrovertibile: Tenerife ha incartato i baschi. Marcelinho guida le operazioni, dando ordine e lucidità, il Baskonia trema e rimane un po’ scollegato.

La personalità degli esterni isolani conduce addirittura al sorpasso ospite, sebbene Moneke ribatta istantaneamente dall’arco.

È quello l’inizio di una controreazione di caparbietà dei padroni di casa. Non trovano Howard, nè riprendono subito grande fluidità di gioco, ma attaccano il ferro con convinzione e tengono sempre il loro muso di fronte ogni piccolo passo fatto da Tenerife.

Gli attacchi rimangono sfrontati e aperti, le squadre si tengono testa. Ancora Marinkovic da un lato, ancora Marcelinho dall’altro.

Il Baskonia, anche senza Howard, serrato a doppia mandata da un diligente Fitipaldo, trova i suoi punti facendo uscire il pallone negli angoli, Tenerife commette qualche imprecisione di troppo in azioni decisive e una vasca in campo aperto di Miller Mc-Intyre impone il +8 basco a 1′ dalla fine.

E allora è solo qualche piccola turbolenza finale a separare i rossoblu dalla vittoria.

I protagonisti

Tenerife perde forse con qualche piccolo rimorso, ma dovendo rendere grande tributo a Jaime Fernandez, colossale dall’alto dei suoi 27 punti e 8 assist.

Oltre a Marcelinho, preziosissimo negli attimi della reazione isolana è stato un ottimo Doornekamp (14 punti). Shermadini invece è stato un po’ in ombra, poco accurato e mai in condizioni di grande comfort per il suo gioco.

Versante Baskonia, il migliore in campo è senza dubbio Marinkovic, autore di 25 punti di peso specifico fondamentale, insieme al baldanzoso e demoniaco Chima Moneke (22 punti e 5 rimbalzi), fondamentale per la sua vitalità fuori e dentro il pitturato.

Un passo indietro rispetto a loro Markus Howard (22 punti), che ha concesso un grande stint nel secondo quarto ed è stato iniziatore delle gioie della truppa di Ivanovic, ma è stato meno lucido delle attese nella seconda metà.

Mcintyre si porta a casa 7 assist, ma rimangono un po’ di dubbi sull’apporto dei backup delle guardie, Chiozza e Mannion, che non sono ancora state in grado di dare un contributo incisivo e continuativo, fondamentale in serate come queste.

Photo credit: Baskonia X, Club Baloncesto 1939 Canarias e Acb Facebook

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