La Reyer torreggia su Amburgo in un R#9 sfolgorante

Lele
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Ritrovare uomini e sorriso, la Reyer torreggia senza pietà su Amburgo nel R#9 di un’Eurocup che ora inizia ad avere un senso diverso per la squadra di coach Spahija. Vincere contro chi insegue è il primo grande passo per tenere in piedi una qualificazione resa difficile da un avvio 0-3 nel Gruppo A e poi proseguita con un 4-2 più che positivo e benaugurante per il futuro, in attesa di un lungo che il mercato pare proprio stia regalando a Venezia.

Una sfida dominate, controllata con facilità ed – a tratti – un gioco spettacolare: la Reyer sbriga la pratica Amburgo con una facilità disarmante, dimostrando di essere squadra di altra caratura rispetto alla posizione di classifica oggi occupata ed alla compagine tedesca che si conferma troppo fragile e leggera per un torneo di fisicità e qualità altissime. Nel frattempo il mercato oro-granata diventa bollente ed è in arrivo un lungo, il rim-protector che chiede il coach e che oggi manca; di cui parleremo dentro all’articolo.

Nel 94-77 finale del Taliercio c’è un Marco Spissu dominante da 22 punti, 9 assist, 2 recuperi e 32 di valutazione, ma anche le doppie cifre di Tessitori (18), Tucker (12), Casarin (11) e Simms (10). Per la squadra di coach Barloschky 17 di Durham, 15 di Dziewa e 10 a testa per King e Moeller.

LA REYER TROVA IL SUCCESSO NUMERO 4 IN EUROCUP

Una partita scintillante

Gli oro-granata arrivavano alla sfida di stasera in Eurocup con ancora negli occhi, nelle gambe ed in testa il successo dominante in campionato su Reggio Emilia ed effettivamente l’approccio un po’ contratto è logica conseguenza della grande energia messa sullo stesso campo di gioco di questo R#9. Qualche palla persa, ritmo ingolfato ed un’aggressività anche esagerata di Amburgo mettono in difficoltà la Reyer, che ci impiega 6-7′ per trovare un buon ritmo prima del 22-20 del 10′.

Eliminato questo aspetto di “motore ingolfato” diventa tutto più facile, coach Spahija mette in campo un quintetto aggressivo e trova risposte: Spissu non solo illumina ma finalizza anche ed è l’ex Sassari a dare la prima mini-spallata al match per il +7 lagunare, che è prontamente ricucito dai tedeschi per un -3 che costringe Spahija al time-out. Da lì in 4′ cambia il match: difesa e contropiede producono un 17-0 che ha come protagonista un Casarin incisivo per il +20 a tabellone.

Nel secondo tempo Venezia gioca al gatto col topo, consente ai tedeschi di riavvicinarsi sul -13 complice una difesa più morbida e qualche palla persa di troppo ma è talmente superiore che bastano le accelerazioni di Tucker, Casarin ed O’Connell per spezzare una minima inerzia da parte ospite. Il fatto che nel terzo quarto ci sia stata “partita” non deve ingannare visto che gli oro-granata hanno controllato agilmente.

L’ultimo quarto è mera formalità, Spissu continua il suo magico momento punendo ogni possibile micro (e macro) errore e spiega pallacanestro tra canestri ed assist meravigliosi oltre che chirurgici: Amburgo subisce il colpo, non riesce più a rientrare e precipita anche oltre i 20 punti di scarto, con il divario finale che dirà -17 al termine di una serata davvero complicata per i teutonici.

DAVIDE CASARIN AL FERRO, ALTRA OTTIMA PARTITA DELL’AZZURRO

Reyer in crescita su ogni fronte ed il mercato porta il lungo…

La Reyer si conferma in grande, grandissima crescita e lo fa con grande furore agonistico dei suoi giocatori azzurri oltre che con la solita esplosività di un Tucker spettacolare e terribilmente concreto. Successo numero 3 nelle ultime 4 uscite per la squadra di Spahija ed altra partita oltre i 90 punti a referto, ulteriore dimostrazione di grande unione e qualità, ricordando sempre che gli oro-granata non sono al completo e scandagliano il mercato per un lungo (di cui parleremo a breve).

Nel match contro Amburgo la differenza appare oggettivamente abissale in diverse situazioni: la qualità e la profondità del roster veneziano sono di molto superiori a quella tedesca, la fisicità nei lunghi e negli esterni è un ulteriore duplice fattore che spiega perché oggi i bianco-neri siano penultimi nel torneo, con evidenti difficoltà in termini di 1vs1 difensivi.

MVP del match è certamente Marco Spissu, che ci sguazza in queste situazioni: il play sardo era già in un ottimo momento di forma (piccolo infortunio a parte) e certo non aveva minimamente bisogno di una difesa che definire distratta nei suoi confronti pare essere un complimento. Lasciar libero di creare ed inventare il numero #0 è un suicidio tattico, soprattutto se la serata si pone già come ispirata. Assist, triple, tagli al ferro, una serata di grande, grandissima ispirazione.

La sfida la Reyer la ha vinta però – prima di tutto – con la sua difesa, con quell’aggressività che la contraddistingue su palla e portatori di palla: Amburgo che è squadra tutt’altro che fisica e solida alla prima vera difficoltà si scioglie come un polaretto fuori dal congelatore e crolla sotto di 20 lunghezze, situazione che rappresenta la fine di una partita che Venezia ha “ucciso” al momento giusto. La mossa chiave è aver proposto a rotazione dei veri assaltatori come Casarin, Tucker e Parks in campo per tenere alta l’intensità.

Differenza di fisicità e di aggressività, ma anche una pulizia di gioco invidiabile: 32/58 dal campo, 64% da 2, 12 sole palle perse, 9 recuperate e 24 assist di squadra per 116 di valutazione. Una partita completa, determinata e con la singola nota negativa di una difficoltà a rimbalzo che presto sarà risolta.

Mercato che a poche ore dalla palla a due si scalda e porta in dote il rim protector che coach Spahija chiedeva da tempo: è fatta per l’arrivo alla Reyer di David McCormack, big man classe 1999 di 208cm per oltre 110kg di peso ora sotto contratto con i turchi del Darussafaka, che versano però in una pesante crisi economica ed hanno già liberato 2 giocatori stranieri come Timma e Jones. Cresciuto a Kansas con cui ha vinto un campionato, sta viaggiando a 13.8 punti e 10.3 rimbalzi di media), sarà lui a spalleggiare Tessitori sotto le plance.

AMEDEO TESSITORI, UN PERNO PER LA REYER EUROPEA

Amburgo senza difese e senza aggressività

Una partita che Amburgo tiene in bilico per soli 15′ prima di crollare, una partita che già era complicata prima di esser giocata e che diventa oggettivamente impossibile nel momento in cui la Reyer alza aggressività, intensità e giri del motore. Se i tedeschi si presentavano in laguna con dei numeri in lieve miglioramento ma con una grave difficoltà nel contenere la fisicità e l’aggressività avversaria c’era un motivo e la dimostrazione arriva ben presto.

I bianco-neri tirano bene dal campo sino al 15′, giocano con pazienza e costringono ai ritmi bassi una squadra oro-granata che – invece – ama correre in contropiede sprigionando velocità e ritmi, ma sarà proprio questo il punto che travolgerà i tedeschi. Un attacco reso farraginoso dall’aggressività diversa messa in campo dai padroni di casa, che inizieranno a trovare energia e canestri facili a ripetizione. La fragilità teutonica è dimostrata da questa difficoltà, che diventerà una voragine incontrollata tra forzature e palle perse che sfondano la porta della fuga lagunare.

Il secondo tempo diventa molto presto una sorta di no-game e di giochino del gatto con il topo: Durham prova a riavvicinare i suoi sino al -12, ma è un semplicissimo e piccolissimo messaggino di reazione che una Reyer determinata, qualitativa e sempre sul pezzo cestina senza batter ciglio. Basta alzare nuovamente l’aggressività che il possibile rientro (molto difficile a dire il vero) di Amburgo diventa impossibile molto presto.

DURHAM IN AZIONE: IL #42 SI SALVA PER AMBURGO

Foto credit Reyer ed Amburgo

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Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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