Baskonia-Virtus, Banchi: “Complimenti Virtus, abbiamo fatto crescere la nostra identità”

massimo guerrieri
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Le parole di coach Luca Banchi in seguito alla sconfitta subita dalla Virtus Bologna contro Baskonia nello scontro decisivo per l’accesso ai playoff

Finisce così la stagione europea della Virtus, con un’amara sconfitta alla Fernando Buesa Arena di Vitoria contro il Baskonia. I bianconeri lottano, reggono il punto a punto nel primo tempo, ma, al rientro dagli spogliatoi, subiscono un parziale complessivo di 31-16 e cedono il passo agli avversari.

Per la Segafredo è, quindi, tempo di valutazioni sull’annata di Eurolega nella sua totalità, ma prima, affidandoci alle parole post gara di coach Luca Banchi, proviamo ad analizzare l’ultimo atto continentale disputato dai bianconeri felsinei.

“Congratulazioni al Baskonia, ai giocatori, agli allenatori e alla società: stasera hanno giocato una grande partita.” – dichiara la guida tecnica virtussina al termine dell’incontro – “Credo sia importante congratularsi anche con i miei giocatori perché siamo arrivati a giocare questa partita dopo una stagione molto lunga, facendo crescere la nostra identità come squadra partita dopo partita e dimostrando che possiamo davvero competere con tutti su ogni campo contro ogni avversario. Lascio a chiunque il giudizio su quanto avremmo meritato di essere tra le prime otto, ma stasera il Baskonia ha avuto uno sforzo e una prestazione migliori, soprattutto sui rimbalzi offensivi e sui tiri da 3 punti, la maggior parte di questi tiri sono stati generati da extra possessi e questo è il nostro più grande rammarico.” Le prime parole di Luca Banchi riguardano un dettaglio da non sottovalutare della diatriba: Baskonia raccoglie quindici rimbalzi offensivi, regalandosi, di conseguenza, altrettanti extra possessi e si concede il lusso di sparare ripetutamente da oltre l’arco, anche in seguito ad errori da parte dei propri giocatori di maggior talento; per le Vu nere resta tanto rammarico nel non aver controllato le palle vaganti.

Coach Banchi prosegue analizzando anche il primo tempo dei suoi, senza dubbio, il parziale migliore sponda Virtus. Baskonia mette in campo tanta aggressività sui portatori di palla della Segafredo, prova a correre in transizione il più possibile e ci riesce nei secondi venti minuti, quando la cura della sfera non aiuta gli ospiti, colpevoli di qualche pallone perso di troppo; i rossoblù iberici pescano varie soluzioni al ferro a difesa non schierata e coach Ivanovic propone, proprio per questo motivo, quintetti estremamente mobili, in grado, dunque, di passarsi la palla velocemente e di non dare punti di riferimento alla Virtus. “Lo sforzo prodotto nei primi 20 minuti meritava un vantaggio che non siamo riusciti a materializzare perchè i segnali erano già quelli, a dispetto delle percentuali realizzative Baskonia ha segnato molti canestri successivi a seconda opportunità, dando la sensazione di essere estremamente aggressivi e come immaginavo avrebbero fatto, dopo una partita dove subisci 113 punti era ipotizzabile che mettessero in campo tutta l’energia che abbiamo visto.” – dichiara Luca Banchi – “Siamo riusciti a far fronte a questi errori che ho sperato che dopo l’intervallo fossimo in grado di risolvere, invece sono scaturiti 10 minuti nei quali loro sono entrati con ancora più determinazione e noi abbiamo ingigantito i loro meriti con qualche palla persa di troppo e non riuscendo in queste situazioni di palla vagante o rimbalzo a controllare traiettorie che ci avrebbero potuto permettere di avere migliori opportunità o non essere costretti a rincorrere come abbiamo fatto nel secondo tempo.

Prosegue, poi, l’allenatore toscano sui concetti appena esplicitati, aggiungendo temi rilevanti nell’analisi dell’avversario: “E’ un po’ nelle loro caratteristiche, i quintetti sono estremamente versatili e i giocatori molto atletici. Penso che su Howard abbiamo fatto un lavoro egregio, la maggior parte dei canestri che ha segnato sono nati da rimbalzi nei quali noi dopo abbiamo perso il contatto. E’ un ritmo di pallacanestro dove la maggior parte dei tiri da tre viene generata dopo situazioni di transizione successivi al rimbalzo di attacco. Purtroppo questa sera in questo siamo mancati, il nostro attacco non è stato preciso quanto siamo capaci di fare e a rimbalzo abbiamo sofferto la loro aggressività ed energia.” Baskonia ha avuto la possibilità, pur in assenza di Chima Moneke, di proporre gruppi di singoli in grado di ricoprire diverse funzioni sul parquet, e questo ha rappresentato un grande punto di forza dei baschi per tutta l’annata: Raieste, Sedekerskis, Costello, Marinkovic e Rogkavopoulos rappresentano individualità perfettamente a proprio agio in un sistema del genere, avendo l’immensa dote di spostarsi per il campo e interpretare al meglio ruoli differenti.

Infine, per coach Banchi, il dovere di prendere il microfono e riassumere la stagione europea della Segafredo in qualche parola: “Per quella che è la mia esperienza, è rara memoria di un programma che è stato capace in un lasso di tempo così breve di scalare i vertici del basket nazionale e continentale, basta vedere il palmares della Virtus la cui storia attuale di questa gestione nasce solo 6 anni fa. Pensare che questo è solo il secondo anno di Eurolega e siamo a ricriminare il non aver centrato la top 8 dopo 34 partite di stagione regolare. Ci voltiamo indietro e vediamo quali squadre siamo stati capaci di lasciarci indietro e che per buona parte della stagione erano anche di più. Credo sia giusto sottolineare che questo è un programma in crescita e che deve avere la forza di prendere energia e impulso da un percorso come quello fatto negli ultimi due anni, che si misura in termini di vittorie, di piazzamento, di credibilità e di riconoscibilità. Ad oggi la Virtus è una squadra che viene considerata al pari delle migliori squadre di Europa dopo soli due anni dal ritorno in Eurolega. Lo abbiamo testato sulla nostra pelle per il modo in cui i nostri avversari partita dopo partita ci hanno affrontati. Penso sia un dato che debba essere da motore per un club che sta facendo grandissimi sacrifici per tenere la squadra a questi livelli, dove capite qual è la portata dei budget e la struttura che le squadre hanno. Rimanere in questa élite sarà determinante, spero che la Virtus riesca ad ottenerlo grazie al percorso avuto e ai risultati in campo, oltre che agli evidenti successi che si misurano in termini di partecipazione di pubblico, organizzazione societaria e aderendo al fair play finanziario. Il club ha dimostrato di essere virtuoso anche sotto questo profilo, sono tutti dettagli che sembrano proiettare qusto club ai vertici del basket continentale.” La Virtus giocava in Serie A2 fino a pochi anni fa e, dopo tanti successi, è riuscita a tornare nella massima competizione continentale, dalla quale era mancata per quattordici lunghissimi anni: alla seconda stagione consecutiva in Eurolega, il piazzamento raggiunto dalle Vu nere (nono posto e primo turno di play in superato) e l’aver tenuto dietro di sé corazzate come il Partizan, l’Anadolu Efes e l’Olimpia Milano venivano considerati, a Settembre, risultati irraggiungibili, agguantati, invece, dalla Bologna di Luca Banchi.

A questa squadra, quindi, non possono che andare i migliori complimenti, con la speranza che la permanenza del club felsineo nella più grande manifestazione cestistica europea possa tornare ad essere scontata.

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