Baskonia-Virtus, che partita aspettarsi? Qualche numero e riflessione

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Terzo episodio stagionale tra Baskonia e Virtus, dopo precisamente una settimana dall’ultimo incontro. Cosa aspettarsi? Che tipo di partita sarà questa volta? E quale gara conviene provare a giocare a entrambe?

Diamo un’occhiata a qualche numero. 115.3 v 111.6 gli offensive rating a confronto; 117.4 v 115.0 il defensive rating per un net rating di -2.1 a -3.4, rispettivamente per Baskonia e Virtus.

51% dei canestri arrivati su assist per i baschi contro il 52% bianconero. L’85% dei canestri dall’arco della Virtus arrivano su assist (il dato più alto dell’Eurolega!), il che conferma la mancanza di creatori di punti dal palleggio, fatta eccezione per Lundberg, ormai unanimemente “clutch player of the year”. Nella stessa categoria la squadra di Vitoria registra il 76%. 18.9 assist di media a partita per i baschi contro i 18.5 virtussini per due dei dati più alti della competizione, con anche la media delle perse (intorno alle 12 a partita) vicinissima.

Tanti dati simili per due squadre che, per lunghi tratti di stagione, hanno dimostrato di giocare bene ad alto ritmo; il Baskonia a uno dei più alti, per la verità. La Virtus, però, ha sicuramente meno talento offensivo dei baschi e una partita a chi fa un canestro in più, come nella gara del 12 aprile, soprattutto nel secondo tempo, sembra non essere quella ideale per le vu nere.

Il 14 dicembre nel round 14 la Virtus, nel momento migliore della sua stagione, aveva vinto a Vitoria 81-91. Era, appunto, la Segafredo al suo meglio, fresca nelle gambe, che voleva correre e poteva farlo al meglio. 52.8% da due, 48.1% dall’arco, 26 assist, solo 7 palle perse, 110 di valutazione … insomma, prestazione perfetta. I baschi faticarono da due, ma giocarono comunque un’ottima partita con 19 assist e solo 9 perse, guidati da un Moneke da 16+8.

Nella gara del 12 aprile, invece, abbiamo assistito a una partita a due facce. Nel primo tempo la Segafredo ha controllato ritmo e gara, sembrando migliore, ma i baschi sono rimasti aggrappati alla partita per poi mettere la partita sui binari a loro preferiti nella seconda frazione dove hanno dominato in transizione. 68,4% e 60,8% da due, 31% e 30.4% da tre: molto simili le due percentuali, sbilanciate verso il tiro da dentro l’arco (lì il Baskonia ha scavato il solco: con le penetrazioni di Moneke e le scorribande di McIntyre dopo che Howard era stato ciambella di salvataggio dall’arco nel primo tempo).

La Virtus aveva registrato un ottimo rapporto assist /palle perse (24/10) a confronto con quello avversario buono ma peggiore (17/10). A fare la differenza sono stati il numero dei liberi tentati e i rimbalzi.

Proprio i rimbalzi, contro una squadra come il Baskonia che spesso va sotto, saranno fondamentali. Le vu nere, in questo senso, hanno dato un segnale interessante a Istanbul dove le palle vaganti e quelle che volavano sopra il ferro sono state puntualmente contese o conquistate dai bianconeri, scatenati in quelle situazioni, col fuoco negli occhi.

L’impressione è che anche i baschi siano fisicamente in riserva e, anche in questo senso, l’assenza di Moneke, uno che porta tanta intensità, si farà sentire. Bologna ha la chiave per vincere guardando quello che è successo sette giorni fa: giocare lo stesso primo tempo con un pizzico di cattiveria agonistica in più (quella vista con l’Efes) per evitare quei 2+1 degli avversari, e fuggire come la peste quel tipo di partita vista nel secondo tempo della Segafredo Arena in cui i baschi vanno a nozze. Più la partita diventa frenetica e caotica più si entra in un territorio ostico.

Al momento le gambe delle vu nere non sono più quelle del mese di dicembre e non è più possibile, o comunque è molto rischioso, giocare a chi fa un canestro in più. La base di partenza deve essere sempre la difesa e quella lotta famelica su ogni singolo possesso e pallone vagante. Se ci sono queste pietre angolari allora il lavoro è ben impostato.

Sarà interessante capire chi andrà in marcatura su Howard (Abass?) e chi invece su Miller-McIntyre (Pajola e Hackett). Tolto Moneke in un reparto lunghi già corto, la Virtus deve provare a scavare il solco sotto canestro soprattutto con un Shengelia che deve portare tanti vantaggi in uno scenario di questo tipo. Fuori Moneke, tra l’altro, tanti minuti ricadranno anche su Kotsar e quindi sarà importante rivedere lo Zizic osservato al Sinan Erdem.

Questi possono essere gli ingredienti di una vittoria che è tangibile. Tutto parte dalla difesa, dalla tenacia e da quel fuoco negli occhi.

baskonia-virtus-beli

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frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura, cinema e pallacanestro sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare.
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