L’Olimpia fiorisce nel secondo tempo, la Virtus cala alla distanza: gara 1 è di Milano

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Virtus Bologna migliore nel primo tempo; Olimpia Milano decisamente migliore nel secondo tempo: alla fine, il bilancio dice EA7 e allora gara 1 delle finali Scudetto è meneghina.

Shabazz Napier e Devon Hall i due grandi protagonisti di una vittoria che fa valere fin da subito il fattore campo e regala un primo sorriso a Milano.

La gara

La partenza difensiva di Bologna è vicinissima alla perfezione e in attacco anche le idee sono molto chiare: 0-8 di parziale iniziale. Milano si sblocca dopo poco più di tre minuti con Napier: serviva una sua scossa. Quest’ultimo però incappa già in problemi di falli, mentre le vu nere continuano ad attaccare bene l’area guadagnando tanti tiri liberi ma senza fuggire nel punteggio. Col secondo quintetto la Virtus è meno incisiva, l’impatto di Datome cambia l’inerzia con otto punti consecutivi e brucia il gap accumulato, Napier segna la tripla dal logo e chiude addirittura avanti il primo quarto 21-19.

Dopo la pausa la Virtus ritrova la solidità persa e rimette il muso avanti riabbassando i ritmi imposti da Milano. Alla sfuriata di Napier risponde quella di Teodosic che sta lentamente entrando in partita. Anzi, lo fa decisamente mettendo già la terza tripla della serata. Le vu nere rimangono avanti ma la gara ora è quasi in perfetto equilibrio. La Segafredo continua ad essere brava ad attaccare l’area e guadagnare viaggi in lunetta, ma l’Olimpia trova sempre il modo di ricucire cambiando i protagonisti. La fiammata sul finale di Belinelli da il +8 bianconero all’intervallo.

Milano corre bene in transizione, si accende Voigtmann e l’Olimpia si riporta subito a contatto. Milano chiude meglio l’area, la Virtus trova pochi tiri dall’arco e allora l’inerzia sembra spostarsi nuovamente verso i padroni di casa. Sulla tripla di Baron, infatti, l’EA7 è avanti e ora la difesa ospite mostra qualche falla di troppo. L’equilibrio a questo punto è totale e le difese sembrano avere la meglio sugli attacchi. Belinelli subisce fallo su una tripla per la terza volta: 63-64 dopo tre quarti.

L’Olimpia parte nuovamente meglio sia come lucidità offensiva che come letture difensive e allora il controllo dell’incontro è biancorosso. La Virtus non riesce più ad attaccare come nel primo tempo, allo stesso modo le energie sembrano calate: a 5′ dalla fine è +6 e inerzia Milano. Scariolo prova la zona 3-2 ma l’Olimpia l’attacca perfettamente e segna due triple consecutive; sul tiro in step-back di Hall e +10 EA7 a 3′ dalla fine il match sembra tutto nelle mani dei padroni di casa.

Così è: la squadra di Messina non commette errori nel finale e può gioire per la vittoria di gara 1.

Napier Olimpi

Una Virtus a due facce: troppo poco nel secondo tempo

Il primo tempo virtussino era stato praticamente perfetto: dominato con la difesa e per l’energia che le vu nere erano riusciti a mettere in campo. Poi la seconda metà di partita ha visto scendere in campo una squadra molto diversa che non è più riuscita ad attaccare con efficacia né a difendere con lo stesso zelo dei primi venti minuti.

36 punti subiti nel primo tempo; 56 subiti nel secondo. Gran parte della prova virtussina sta qua: ovvero nel su e giù della prova difensiva. Perché se Bologna è quella dei primi venti minuti allora la squadra di Scariolo è sembrata poter avere le mani sulla partita; se è quella del secondo le ondate biancorosse possono essere troppo straripanti da contenere.

La Virtus, poi, ha anche tirato 12 volte in meno dall’arco rispetto agli avversari. E’ vero che la Segafredo non è squadra che fa del tiro dall’arco la sua forza, ma qualcosa in più da tre punti deve arrivare per impensierire Milano. Solo 4 triple in totale da giocatori che non siano Milos Teodosic: troppo poco. Le vu nere in diverse circostanze sono state molto brave ad attaccare l’area e lì infatti bisogna insistere, senza però dimenticarsi che è necessario anche allargare il campo.

Due uomini sono mancati soprattutto: Abass, che non è riuscito a incidere in attacco quando invece i suoi punti sono e saranno molto importanti per la sua squadra, e Pajola, nuovamente in difficoltà non riuscendo a incidere così profondamente nemmeno in fase difensiva.

E’ arrivato poco in attacco anche da Daniel Hackett, colui che era stato l’uomo più caldo dei playoffs virtussini, e Jordan Mickey, sempre molto efficace ma a volte impalpabile quando c’era da mettere la palla nel canestro. Anche loro dovranno salire di colpi nella metacampo offensiva.

In ogni caso nessun dramma in casa bianconera. Perdere gara 1 era preventivabile; serviranno degli aggiustamenti. Fra 48 ore bisognerà ripartire dalla durezza e dalla lucidità in fase difensiva correggendo qualcosa in attacco.

L’Olimpia come un diesel: la coppia Napier-Hall guida la riscossa

Primo tempo sottotono con l’impressione di stare subendo la fisicità e i ritmi lenti imposti da Bologna. Poi un secondo tempo di tutt’altra intensità e qualità.

E’ salita decisamente la difesa, soprattutto nella difesa nell’area ma anche nel non concedere ricezioni facili in uscita dai blocchi ai tiratori bolognesi. Ma è salito anche tantissimo l’attacco che, in principio, era solo isolamenti e non riusciva quasi mai a creare vantaggi, per poi trovare le più disparate soluzioni grazie soprattutto allo short roll di Melli. L’immagine di quanto sia cresciuta la manovra offensiva meneghina è l’efficacia con cui è stata attaccata la zona negli ultimi minuti.

Poi – è stato detto più volte ma lo ribadiamo – questa Olimpia vive e muore col tiro da tre punti: stasera 13 bombe a referto sono chiaro segno di vittoria. Prima sono arrivate col talento dei singoli, poi con una coralità decisamente maggiore. L’EA7 non può prescindere da questo fondamentale per vincere e stasera tutti o quasi hanno risposto presente.

Messina, poi, azzecca la coppia Napier-Hall, di fatto la migliore della partita. La Virtus era stata brava a caricare di falli il play ex Zenit, ma Hall, dopo un primo tempo balbettante, ha saputo sostituire il compagno perfettamente e quando da lui, specialista difensivo, arrivano 15 punti con tre triple significa che le cose sono andate nel modo giusto.

Zitto zitto Voigtmann ha messo a referto ancora 10 punti con 5 assist, Datome ha dato la scossa nel primo quarto e Shields ha segnato canestri importanti: tutti hanno dato il loro contributo. Poi, ovviamente, Shabazz Napier rimane motore immobile di questo gruppo e trascinatore imprescindibile.

L’Olimpia ha giocato quindi una gara 1 di grande maturità: non venendo meno nei momenti di difficoltà, e giocando con lucidità ed efficacia quando contava. Oltre alla vittoria anche i segnali sono ottimi. E intanto è 1-0.

shields olimpia virtus

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frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura, cinema e pallacanestro sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare.
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