Eurocup #8: una grande Reyer è beffata, Badalona vince allo scadere

Lele
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Il primo big-match ha messo in scena una delle migliori Reyer della stagione dell’intera Eurocup, ora però è il momento di provare a ingranare la sesta in casa della vera favorita del torneo, ossia Badalona. Al Palau Olimpic i nero-verdi devono riscattare gli ultimi 2 ko del torneo: vincendo aggancerebbero gli oro-granata in classifica, un ko li manderebbe a -4. Una partita pesante, che vale molto a livello emotivo per entrambe.

La sfida giocata in Spagna è il secondo big match in fila per gli oro-granata, che hanno battuto Bursaspor all’ultima e vogliono mettere ko anche i nero-verdi di Duran. L’ex della sfida è Willis, lagunari che arrivano – però – senza il loro capitano Bramos per un infortunio (è in recupero) ed hanno segnali non proprio positivi dalla coppia Granger-Freeman, che hanno deragliato in campionato contro Brescia senza canestri dal campo.

Un big-match – quello del turno numero 8 di Eurocup giocato in maniera sontuosa da entrambe le squadre, con Badalona che gioca un grande basket fatto di fisicità e letture offensive perfette grazie alle mani da pianista di un Ante Tomic che non può che essere faro della squadra. Buona parte delle idee partono dal numero #88, che disegna passaggi ed esegue con grande pulizia, per le mani calde di Parra.

IL FINALE DEL PALAU OLIMPIC

La squadra di De Raffaele non resta a guardare, lotta con tutte le sue forze, porta fuori il lungo croato e trova grandi esecuzioni da lontano con uno Spissu in formato Eurobasket: è il play azzurro a guidare la prima minifuga e l’intera fase d’attacco veneziana con una prova da 27 e 4 assistenze in 31′. La tripla di De Nicolao firma la parità, ma è Ellensson allo scadere a giustiziare e punire una Reyer oggettivamente pulita e bella da vedere. 90-87 il finale.

Un Marco Spissu da MVP d’Eurocup

La Reyer ha perso la partita allo scadere al Palau Olimpic di Badalona contro una delle più importanti corazzate del torneo, composta da giocatori espertissimi come Parra, Vives, Tomic e Ribas, ma si tiene stretta, strettissima la prova da MVP del torneo di un Marco Spissu oggettivamente in totale trance-agonistica dal primo all’ultimo possesso del match.

L’ex Sassari gioca la sua miglior prova stagionale contro gli spagnoli, segna 27 punti con 4/5 da 2, 4/5 da 3, 7/7 in lunetta, 3 rimbalzi, 4 assist, 1 recupero, 1 persa e 5 falli subiti per 27 di valutazione: l’avvio è incendiario, i difensori nero-verdi passano sotto ai blocchi di Watt per due volte e vengono puniti con la stessa moneta dal numero #0, ossia 6 punti complessivi.

Il resto della serata il play passato per Kazan lo “sfrutta” per ricordare a tutti per quale motivo De Raffaele lo ha voluto fortemente in laguna: leadership, precisione, aiuti difensivi, intelligenza tattica ed un grande senso di carica agonistica che lo hanno sempre caratterizzato in queste serate da deluxe europeo.

In una serata in cui Freeman fa ancora tanta fatica a trovare il canestro con continuità e non offre letture offensive limpide come nei primi minuti, nel terzo ed ultimo quarto sale in cattedra un Granger da Eurolega: l’uruguagio è infuocato con canestri al ferro in ripetizione e con un paio di triple che staccano la spina dei nero-verdi di Duran. Per il numero #11 sono 16 con 4 assist e 7/11 dal campo, una delle migliori prove della stagione.

Insomma, la squadra oro-granata ci prova e sfiora un capolavoro tattico-tecnico al Palau guidata dai due fari negli esterni, ma deve arrendersi ad Ellensson. Un ko che – però – non cancella quello che di buono ha fatto Venezia in terra spagnola.

SPISSU IN AZIONE, 27 PER IL PLAY AZZURRO

Il senso del dramma e della precisione di Badalona

13. Come i punti che Badalona ha raccolto allo scadere di ogni singolo quarto tra azioni chirurgicamente perfette e disattenzioni difensive pagata a carissimo prezzo dalla Reyer. Gli spagnoli hanno trovato 3 punti al 10′ con la tripla di Guy, 4 al 20′ con il gioco da 3+1 di un incendiario Parra, 3 con il 2+1 da rimbalzo offensivo (molto dubbia la decisione arbitrale di convalidare il cesto) di Ribas e – dulcis in fundo – il missile da 7 metri in buzzer beater di un sin lì sonnecchioso Ellensson.

La squadra nero-verde è stata chirurgica con i suoi uomini più importanti, è partita malissimo (7-16) affossata dall’ex Willis (13+5 per il #35, che era a 11 già nel primo tempo, ha ritrovato il suo gioco, è rientrata con tre bombe di un super-tiratore in uscita dai blocchi come Guy ed ha fatto affidamento sulla qualità di Tomic. Il centro ex Barcellona ha guidato l’attacco dei suoi illuminando i tagli al ferro di Feliz ed Allen (15 per il primo), prima di provare a mettersi in proprio.

La squadra di Duran concede nel primo tempo un singolo tiro dal campo a Watt, escludendolo – di fatto – dalle azioni offensive oro-granata: una mossa oggettivamente anche corretta e logica, non fosse per la precisione chirurgica e l’ispirazione di Spissu. L’unica sofferenza per i nero-verdi arriva sugli attacchi al vetro di Moraschini, che fisicamente è tosto e regge l’urto.

Come detto – però – la differenza è data tutta dalla precisione spagnola nei finali di quarto: 13 punti una partita punto a punto sono tantissimi: questa è la dimostrazione che per Venezia c’è da lavorare, ma che si è sulla strada giusta.

KYLE GUY AL TIRO CONTRO GRANGER

Punto a punto, qualità, credibilità: che spettacolo Badalona-Reyer

In questa serata valida per il turno 8 di Eurocup la sfida tra Badalona e Reyer offre quello che di meglio ci si può – logicamente – attendere da due contender: spettacolo ed alta qualità. Alla fine il campo premia – forse con un po’ più di merito – i nero-verdi, ma gli oro-granata non hanno di certo demeritato nell’arco dei 40′.

La differenza la fanno i dettagli, quelle 3 palle perse in più, quei rimbalzi offensivi concessi alla squadra di Duran, quei 13 punti arrivati allo scadere di ogni quarto, quel momento di break che ha portato Venezia dal +5 al -8 (15-2) ed ha rovesciato l’inerzia portandola verso i locali. Per il resto – però – non sono quei 3 punti pesanti messi da Ellensson a definire la prestazione della squadra di De Raffaele.

Una prova collettiva (con alcune difficoltà singole da trovare in Parks, Sima, Tessitori e Freeman) con le punte di Spissu e Granger non basta per espugnare il Palau Olimpic, ma – come detto – non è il finale di 90-87 a dire se Venezia ha giocato bene o male. La truppa lagunare ha punito gli spagnoli spesso e volentieri con azioni offensive anche piacevoli e di grande flusso trovando percentuali importanti (64% da 2 e 46% da 3) dal campo, ma è caduta sull’ultimo possesso.

In queste situazioni – però – si può solo che applaudire le due formazioni per quanto hanno offerto, uno spettacolo da vera Eurocup, letture offensive diverse, la difesa rocciosa di Badalona a strozzare le linee di passaggio verso i lunghi (Watt su tutti), la zona di una Reyer concentrata seppur meno fisica degli spagnoli; due culture diverse, due idee diverse, entrambe piacevoli in questa serata.

La sfida del round 8 definisce Venezia e Joventut come le due candidate del gruppo A a giocarsi il torneo fino in fondo per qualità, durezza, profondità, pulizia di gioco, mentalità e letture, ricordando che mancava un giocatore clutch come Bramos ai viaggianti. I due punti vanno ai nero-verdi, ma gli oro-granata devono rientrare in Italia con grande fiducia ed un senso di positività per il futuro: il lavoro sta iniziando a dare i suoi frutti.

GRANGER CONTRO GUY, DUE DEI MIGLIORI DELLA SERATA

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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