Euroleague #R4, il Maccabi demolisce l’Asvel tra le mura amiche

Lele
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Turno numero 4 di Euroleague con la sfida alla Menora Mivtachim Arena di Tel-Aviv tra Maccabi ed Asvel. Le due formazioni si presentano alla sfida con uno score opposto: 2-1 per i giallo-blu, 1-2 per i transalpini. In occasione dell’ultimo turno gli israeliani di coach Kattash hanno superato con una rimonta incredibile Monaco (26-11 l’ultimo periodo), i francesi di coach Parker sono stati travolti dal Fenerbahce.

Per quanto riguarda la situazione infermieristica non ci sono notizie dagli israeliani, mentre i francesi sono senza Parker Jackson-Cartwright. La sfida di Tel Aviv, della Menora Mivtachim Arena, vede i ragazzi di coach TJ Parker controllare al meglio il ritmo per buona parte del primo tempo, prima di finire risucchiati dalla difesa messa in campo dagli uomini giallo-blu di Kattash. Dal massimo vantaggio sul 21-34 è arrivato un break di 21-7 che ha totalmente rovesciato la partita fino al 42-41 di metà partita.

Di fatto, dal 42-44 per gli ospiti è finita la partita, con la sfida valida per il quarto round di Euroleague che ha visto un dominio totale – ed a tratti spettacolare – del Maccabi: al 30′ il punteggio diceva 68-52, con un 26-11 che ha annichilito l’Asvel. L’ultimo quarto serve solo ad aggiustare le statistiche per le due squadre, con gli israeliani che toccano anche il +21 prima di chiudere sul conclusivo 88-69.

IL FINALE DA TEL AVIV, ASVEL DISTRUTTO

Un importante successo di squadra per i gialloblu, che salgono 3-1 in classifica, mentre l’Asvel scende 1-3: per gli israeliani ci sono 4 giocatori in doppia cifra e 20 assistenze di squadra, per i transalpini 3 uomini in doppia cifra ed un pessimo 26/68 dal campo (38%), contro il 55,6 del team di coach Kattash (32/63). MVP del match, manco a dirlo, Lorenzo Brown: lo spagnolo ne mette 17 con 6 assistenze.

Difesa e spettacolo, è Maccabi da Euroleague

L’avvio della partita alla Menora Mivtachim Arena per il Maccabi non è proprio dei migliori e nemmeno semplice. Un Asvel attento, disciplinato e maledettamente chirurgico punisce ogni errore, disattenzione e palla persa degli israeliani, che si trovano costretti ad inseguire sotto di 13 lunghezze sul 21-34. Da lì in poi è un assolo del team giallo-blu, che con un 21-7 negli ultimi 6′ di seconda frazione si porta sul 42-41: difesa, aggressività, transizione offensiva e la sapiente guida del solito fuoriclasse che corrisponde al nome di Lorenzo Brown. Insomma, niente di diverso da ciò che i giallo-blu di Tel Aviv possono fare in questa manifestazione.

POYTHRESS E LA PROTEZIONE DEL FERRO

Palle perse, percentuali scadenti, attacco statico

Una prima parte di partita giocata alla grande, con un pizzico di incoscienza, percentuali molto buone (era 55% da 2 e 43% da 3 al 15′) ed un Maccabi costretto ad inseguire costantemente nelle rotazioni difensive, oltre che parecchio distratto nei blocchi portati dai lunghi francesi. Da quel momento in poi – però – l’Asvel è totalmente un’altra squadra: lenta, abulica, imprecisa, incapace di creare o trarre vantaggi con qualsiasi esterno. Non basta il solo buon contributo del solito De Colo, che però fattura buona parte dei suoi punti nel primo tempo nel momento di piena del team transalpino: Fall viene isolato dai corpaccioni israeliani, Nebo e Poythress chiudono ogni varco, la ragnatela israeliana soffoca la tattica offensiva di un TJ Parker incapace di trovare una qualsivoglia contromossa vincente.

MATHEWS IN PALLEGGIO: SERATA PESSIMA

Nebo, Colson, Poythress: gli uomini della fuga ispirati da Brown

Lo abbiamo scritto sopra: Nebo, Colson e Poythress hanno enormi meriti nella rimonta e fuga vincente di un Maccabi spettacolare per larghi tratti di partita. Se nei primi 15′ l’impatto difensivo non è stato per niente buono (34 punti subiti), nei restanti 25 è cambiato tutto (35 punti concessi): i corpaccioni di Kattash hanno blindato l’area, non concedendo facili penetrazioni ai vari Mathews (1/8 da 2!), Noua e Lighty, non concedendo – così – facili vantaggi ai dinamici esterni francesi, che hanno perso una marea di palloni o hanno sparacchiato a salve da lontano (da 6/14 a 7/24 in 25′), con un Obasohan che definire impreciso è riduttivo. I 3 citati del team israeliano – però – non sono stati determinanti solo in difesa, ma anche nella fase offensiva: il primo ha giocato pick&roll ottimi con Baldwin e Brawn, gli altri 2 si sono esaltati correndo il campo e tirando – seppur poco – da lontano. Ciò che colpisce in generale del nuovo team di Kattash è la capacità di essere devastante in così poco tempo quando i ritmi si alzano: ad oggi sicuramente il Maccabi sta disputando un’ottima Euroleague, con un basket piacevole.

LORENZO BROWN, TRASCINATORE DEL MACCABI

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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