Final Eight Coppa Italia: una Bertram Tortona da favola annienta una Virtus troppo brutta!

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E’ favola straordinaria e tripudio per la Bertram Tortona che da neopromossa si qualifica per le Final Eight di Coppa Italia, vince ai quarti di finale ed ora si regala il successo da sogno contro la Virtus Bologna con una prestazione maiuscola, da squadra vera che ha negli occhi lo sguardo della tigre.

Derthona annienta e annichilisce i bianconeri che pagano, oltre ad una serata tecnicamente nera oltreché storta, la differenza evidente nell’atteggiamento tra le due squadre. Due anime e due spiriti completamente diversi e, in questo senso, il 94-82 finale per i piemontesi non racconta nemmeno bene tutto il dominio imposto in campo dai ragazzi di coach Marco Ramondino.

Le percentuali al tiro ed atteggiamento: cartine al tornasole della partita

Partiamo col commentare la partita da questi due trend anche se poi bisognerà andare molto oltre, ma per partire possono fungere benissimo come dati inequivocabili di quello che effettivamente ha detto il campo.

La Bertram tira dall’arco con il 39,5% (15/38), dato che sarebbe stato anche migliore se non si considera qualche conclusione forzata nell’ultimo periodo dopo aver consumato tutti i 24 secondi nella gestione del vantaggio accumulato. I bianconeri, invece, raccolgono un orrido 18,7% (5/27) di cui 2/11 di Marco Belinelli e 1/7 di Kyle Weems. Sono numeri talmente brutti da non crederci, ma che esprimono benissimo il blackout virtussino andato in scena questa sera alla Vitrifrigo Arena di Pesaro.

Sulla carta, poi, i piemontesi raccolgono solo un rimbalzo in più dei bianconeri (43-42) anche se, a sensazione, sembravano molti di più. Da dove questa sensazione? Dal fatto che la Bertram si è lanciata su ogni palla vagante e spesso ci è arrivata prima dei sornioni ragazzi di Scariolo, quest’oggi davvero altrove con la testa. Ed è qui che andiamo proprio oltre ai numeri, parlando di atteggiamento.

La squadra di Ramondino ha fin dall’inizio azzannato la gara, mettendo grande intensità e sacrificio, lottando su ogni pallone e costruendo sempre buoni tiri; d’altro canto una Virtus irriconoscibile è sembrata fiacca, sfilacciata, senza spirito e con un linguaggio del corpo poco beneaugurante.

Tutte condizioni che hanno portato Tortona fin dal primo quarto in totale controllo dell’incontro; controllo che si è protratto fino alla ventina di punti di vantaggio. Da qui due situazioni di squadra molto diverse fra loro, tra abisso e paradiso.

Tortona Virtus Bologna Belinelli Cain
Marco Belinelli contrastato da Tyler Cain

Virtus Bologna, il primo vero tonfo della stagione

Eh sì, questa fa male. Molto male. La Virtus quest’anno, soprattutto in Europa, ha perso non poche partite (6 su 12) ma questo anche alla luce dei tantissimi infortuni e delle numerose attenuanti che si riproponevano ad ogni partita. Ed in quei casi, al di là delle varie sconfitte, c’era quasi sempre un atteggiamento positivo, un lottare fino alla fine con i mezzi che si avevano nonostante tutte le avversità (che, ripetiamo, sono state presenti in profusione).

Ora, la sconfitta di oggi è un po’ diversa. E’ vero che anche oggi ci sarebbero attenuanti, visto che la squadra è sì al completo (tranne i soliti Udoh e Abass), ma molti ancora sono lontanissimi dalla condizione ottimale. Tuttavia, nonostante tutto questo, la prestazione è stata pessima e troppo sotto uno standard che per questa squadra dovrebbe essere costante ad un certo livello (chiaramente non questo).

E’ mancata totalmente lucidità (quante scelte sbagliate tra palle perse, mancati tagliafuori, errori di comunicazione e chi più ne ha più ne metta), grinta, caparbietà, senso del sacrificio e tutte quelle cose legate allo spirito di una squadra e che rendono una squadra tale. Non un bel segnale, visto che la competizione era importante, c’era un trofeo in palio ed era una delle prime occasioni di vedere il gruppo con quasi tutti i giocatori disponibili.

La stagione è ancora lunga e c’è tempo per rifarsi tranquillamente, ma questo tonfo deve essere davvero una scossa per la squadra: totale e rigenerante. La partita di stasera è un monito affinché niente di tutto ciò si riproponga di nuovo da qui al fine anno: sarebbe imperdonabile. Errare è umano, perseverare è diabolico.

Quanto sei bella Tortona!

Si potrebbero spendere infinti aggettivi per descrivere la favola stupenda di pallacanestro incarnata dalla Bertram Tortona: coraggiosa, eclettica, superba, elettrizzante e si potrebbe andare avanti per pagine e pagine.

La squadra di Ramondino è sempre quello che più si avvicina ad un ingranaggio perfetto dove le parole d’ordine sono ritmo ed intensità. Da qui inizia tutto e poi derivano i tiri liberi dall’arco, i rimbalzi aggressivi, la scelta giusta delle giocate e quant’alto. Molto passa dalla caparbietà di giocatori come Severini, Tavernelli e Cannon; dalla solidità di Cain; dalla crescita incredibile e dall’eleganza di Bruno Mascolo; dalla leadership di Ariel Filloy con Jamarr Sanders ed infine dal talento infinto di Mike Daum e soprattutto JP Macura.

Il ragazzino americano dopo un primo tempo da 2 punti si prende totalmente in mano la partita chiudendo con 18 punti e illuminando l’arena pesarese con tutto il suo sfolgorante potenziale: questo ragazzo non ha limiti.

E sembra non avere limiti nemmeno questa Tortona che non smette mai di sorprenderci e di regalarci veramente una bella pallacanestro. Ovviamente grandi applausi per coach Ramondino che ha creato una realtà cestistica che è un piacere per gli occhi.

Attenzione, perché la Bertram non vuole fermarsi; anzi, non sa fermarsi. Ed anche l’Olimpia Milano è avvisata!

Tortona Ramondino
Coach Marco Ramondino

(Credits photos: Virtus e Tortona)

About Post Author

frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura, cinema e pallacanestro sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare.
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