Mike James da impazzire, Cska e Real ci sono

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“Game of the week”? Se esiste una gara che possa esprimere al meglio questo concetto, beh, nulla di meglio di Cska vs Real.

Nella storia recente di Eurolega è stata sfida accesissima nei momenti più importanti. Per due volte, tra Belgrado 2018 e Vitoria 2019, è valsa l’accesso in finale e chi giocò quella finale, poi, la vinse. Dapprima fu il Real di Doncic a prevalere su un Cska incerottato, poi venne il grande giorno di Daniel Hackett e del Chacho Rodriguez, protagonisti assoluti con Will Clyburn alla Fernando Buesa.

Oggi molti protagonisti sono cambiati, ma la sostanza è la stessa: campioni contro campioni.

Itoudis contro Laso è anche eccellenza nel duello in panchina: 4 degli ultimi 5 trofei di Eurolega li hanno sollevati loro. Con meriti tecnici e gestionali infiniti. E 5 è un numero magico per la serata: entrambe le squadra arrivano da una striscia di 5 W, una delle due la interromperà…

La striscia che prosegue? E’ quella di Itoudis dopo il finale 74-73.

MIKE JAMES

28 con 6/9 da due, 5/10 da tre, 1/1 ai liberi 4 falli subiti e 24 di valutazione. Dopo i 52 in due gare siamo a 80 in tre: se c’è stato un problema, direi che ha fatto abbastanza benino al giocatore.

Legge la partita alla perfezione, entrando nelle pieghe delle scelte difensive del Real, che gli spaziature ma concede sul “pick and roll”.

Il canestro finale è qualcosa che fa semplicemente impazzire, qualcosa che è nelle corde soltanto di alcuni fenomeni come il nativo di Portland. Lui fa cose che gli altri nemmeno pensano. Tante, bellissime, alcune, da dimenticare. E’ la storia del talento estremo, quello che farà discutere sempre, ma che darà sempre gioia assoluta a chi lo guarda. Ok, qualche mal di testa, ma qui lasciamo il problema ad Itoudis. Col sorriso, di entrambi.

IL PRIMO REAL “D.C.”

“Despues Campazzo”. La curiosità era tantissima, legata a due fattori: l’impatto di Laprovittola ed il sistema generale della squadra, con possibili aggiustamenti che ovviamente si potranno valutare meglio col tempo.

Proprio Laprovittola, “liberato” dal peso della complicata faccenda Campazzo, inizia aggressivo: non trova il canestro, ma sono buoni tiri ed un paio di assist non vanno nel tabellino solo perchè i compagni non completano il gioco. Poi, in verità, sparisce dalla gara. Tutta la squadra cerca però di sopperire alla mancanza del Facu proprio attraverso un forte aggressività offensiva. Il comandamento è chiaro: nessuno è come Campazzo, ma insieme possiamo provare ad esserlo, quindi attaccare.

In ogni caso la squadra si muove sempre bene ed il sistema è sempre di alto livello. Palla e uomini sempre assai attivi.

SENSAZIONI, CAMPIONI E NUMERI

Inizio Cska, con la difesa che funziona. Qualche disattenzione russa nel trattare la palla, il Real non fa sconti e sulle ali di Thompkins rientra immediatamente, prendendo anche un leggerissimo vantaggio, più a livello di sensazioni che di punteggio. E quel 17-20 del primo quarto lascia un sapore “blancos”. Dopo una fuga madrilena tutto torna come prima ed il più tre ospite rimane all’intervallo lungo. Sensazioni, appunto: 14 triple Cska, 16 real, ma quelle degli uomini di Laso paiono figlie di costruzione eccelsa. Le percentuali vanno e vengono, il gioco no, quello è figlio dell’organizzazione.

Ci sono talmente tanti campioni che ogni due possessi ti accorgi che può esserci un protagonista nuovo. Si arriva ai momenti decisivi con la stranezza di un bonus raggiunto dal Cska ad 1’17” ed dal Real a 37″ dalla sirena. Il finale è la classica situazione che potrebbe andare in entrambe le direzioni. Chi ha vinto ha meritato, chi ha perso lo avrebbe fatto allo stesso modo.

4 assist e 28 canestri per i russi, 18 assist e 27 canestri per gli spagnoli. A rimbalzo è dominio casalingo: 44 a 34. 10 perse Cska e solo 6 Real.

TOKO E NIKOLA

Si può vincere nel basket di oggi con due protagonisti interni? La domanda è quella che riguarda la stagione del Cska. Se Shengelia e Milutinov sono questi, la risposta è sì. E pensando a quel post, la sfida col Barcellona diventa ancora più intrigante. I due combinano per 23 punti, 9/14 da due e 23 rimbalzi. In queste condizioni un Mike James semplicemente stellare trova situazioni che pochi altri gli possono garantire.

La squadra deve cresce ancora molto, perchè 4 assist e 10 perse sono numeri incontrovertibilmente negativi, però vanno letti. Questa squadra potrebbe ripresentarli, magari non così bassi (assist), proprio per la sua struttura. Se poi la circolazione di palla e le spaziature raggiungeranno i livelli del 2019, allora stanno dolori per tutti.

COACH TO COACH

«Coach, avete fatto solo 3 assist nel primo tempo: cosa dovete fare per migliorare?» «Fare più assist». Itoudis leggermente contrariato all’intervallo.

A fine gara un’analisi un po’ più ampia… «Abbiamo lottato di più nel secondo tempo, abbiamo vinto la battaglia a rimbalzo, Mike ha giocato una grande partita segnando un tiro difficilissimo per vincere ma tutti l’hanno supportato al massimo. Oggi è stato decisivo lui, domani toccherà ad un altro. 10 perse e nessuna rubata: questo ci deve preoccupare».

Anche Laso ha le idee chiarissime: «Non posso che parlare bene della mia squadra. La pallacanestro è questione di dettagli, a volte: oggi il finale ha detto così, ma un allenatore sa che la sua squadra deve fare un certo lavoro ed oggi ho la certezza che i miei giocatori lo abbiano fatto. Ovviamente sono contento di tutto tranne che del risultato».

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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