Euroleague Man of the week: Melli e i “quattro” che spostano

Tre modi di interpretare il ruolo di ala grande, tre modi differenti di essere decisivi

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Sono d’accordo, bisogna guardare la partita e non quel foglio statistico. Ci sono tante situazioni di intelligenza importanti, cose che lui sa fare. Magari non viene da lui il tiro, puoi usarlo tatticamente, giocatore che apre, chiude, sta in determinati quintetti più piccoli e più grandi. Ha sottolineato la fisicità ed il livello che l’Eurolega aveva quando è tornato dalla NBA ma prima l’aveva già messa in campo. Lo stesso Troy Daniels ha sottolineato questo aspetto. Lui è un giocatore che si può dire arma tattica, nel senso della sua capacità di rendere migliori i giocatori che lo circondano“.

Euroleague Man
Credits: http://www.euroleague.net

Doveroso partire nuovamente con le parole di Maurizio Buscaglia, ospite di Area 52 su twitch, e già riportate dal direttore Alberto Marzagalia in questo articolo di Eurodevotion per introdurre il nuovo protagonista di Euroleague Man of the week.

Un giocatore nuovamente italiano e dell’Armani Exchange Milano come del resto la scorsa settimana Gigi Datome.

I due, ex di turno nella trasferta di Istanbul, hanno confezionato fin dalla palla a due una prestazione eccellente segnando i primi undici punti ed indirizzando immediatamente la contesa verso il team di Messina.

Melli, tornato a Milano dopo alcuni anni, è la perfetta personificazione della famosa frase del Piccolo Principe “l’essenziale è invisibile agli occhi”.

Giocatore concreto come pochi, perfetto complemento di Kyle Hines, è il simbolo dell’atleta che pur con cifre non appariscenti sposta gli equilibri.

Curioso come una delle più grandi prestazioni, a livello numerico di Nicolò, sia coincisa con la finale persa, quando era con la maglia del Fenerbahce, contro il Real Madrid di Luka Doncic, suo ex compagno fino a qualche mese fa ai Dallas Mavericks.

Una serata da 28 punti, probabilmente il “losing efforts” più importante della storia della Turkish Airlines Euroleague.

Messina mi ha dimostrato grande stima, nessun rimpianto per la NBA“, furono le parole che accompagnarono la prima conferenza stampa di Melli in estate.

Messina è probabilmente la giusta conclusione di un percorso tecnico iniziato con Trinchieri, proseguito con Obradovic che ha reso il lungo di Reggio Emilia uno scienziato del gioco.

La perfetta coesistenza con un altro cattedratico del parquet come Kyle Hines ha innalzato terribilmente l’efficacia difensiva dell’Olimpia Milano garantendo forse quell’ultimo salto di qualità per poter arrivare fino in fondo alla massima competizione europea.

Più delle cifre colpisce la costanza di rendimento e la concentrazione in campo in ogni singola azione.

Un momento chiave racconta questa attitudine, la stoppata al ferro su Hazer in una partita abbondantemente già chiusa.

Il capitano, in contumacia Sergio Rodriguez, di Milano incarna perfettamente l’ala grande moderna, un ruolo che è cambiato molto come la pallacanestro e che è diventato sempre più fondamentale nelle squadre di vertice.

Curioso come i giocatori che stanno spostando maggiormente gli equilibri in questa Eurolega siano, oltre a giocatore azzurro, Mirotic e Yabusele, altri interpreti di quella posizione.

Le menzioni di questa settimana vanno appunto all’ex Chicago Bulls e al francese che sta diventando sempre più determinante nello scacchiere del Real Madrid.

Le due potenze iberiche sono attualmente le uniche che stanno tenendo la marcia dell’Armani Exchange anche grazie a questi due atleti.

Nikola Mirotic condivide con Melli anche l’età ed i due sono avversari fin dai tempi delle rappresentative nazionali giovanili.

Il cestista montenegrino, naturalizzato spagnolo, fu l’Mvp della finale degli Europei Under 20 disputati a Bilbao.

Gli spagnoli si imposero sull’Italia per 82-70, una nazionale quella azzurra che vedeva in campo anche Fontecchio e Polonara, a proposito di Eurolega.

Mirotic, nel massacro contro il Baskonia di giovedì, ha chiuso con 25 punti, 8/8 al tiro (4/4 sia da due che da tre punti), 8 rimbalzi, 2 assist e 37 di valutazione in neanche 19 minuti di impiego.

Una prestazione mostruosa, anche se contro avversari che non si sono dimostrati all’altezza.

Guerschon Yabusele rappresenta il nuovo che avanza.

26 anni, arrivato alla “Casa Blanca” in estate dall’Asvel, ha avuto subito un impatto come dimostrato non soltanto dalla cifre.

Fisico, estremamente dinamico e con una mano educata dalla lunga distanza non sta facendo rimpiangere Garuba.

Lavorare con un altro big della panchina come Laso è garanzia di un ulteriore salto di qualità per il francese.

Melli, Mirotic, Yabusele, ali grandi con caratteristiche differenti ma con in comune la capacità di dominare.

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