Euroleague Weekly: Playoff nel segno di Zeljko

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Euroleague Weekly, i nostri 10 flash dopo la prima settimana di Playoff. Provando a limitarci alla pallacanestro giocata.

Una settimana di Playoff, gara 1 e gara 2 in archivio: 10 flash su tutto quanto accaduto nei giorni decisivi di Eurolega. Parlando, rigorosamente, solo di basket, senza entrare nei temi del disastro di Madrid.

  • Gara 1 dà indicazioni chiare: chi tira meglio da tre vince. Monaco 15,4% v Maccabi 30,4%, Real 31,8% v Partizan 50%, Barça 53,8% v Zalgiris 15,4% e Olympiacos 55,2% v Fenerbahçe 45%. Stesso trend in gara 2 con la sola eccezione della sfida del Palau.
  • Barcellona-Zalgiris obiettivamente sembra una serie ben indirizzata. Differenza abissale in ogni angolo del campo, non c’è un solo duello che possa far pender la bilancia dalla parte dei lituani, i quali non possono fare meglio di quanto espresso in gara 2, mentre il Barça pare in controllo completo.
  • Josh Nebo, dopo aver chiuso la stagione con 30/41 (73,2%) da due e 61 rimbalzi (8,7 rpg) e 137 di valutazione, ovvero 19,6 a serata, apre le danze Playoff con 6/6 ed 8 rimbalzi per 19 di PIR, facendo a pezzi Donta Hall. In gara 2 è stato globalmente meno efficace ma siamo sempre a 4/6 e 7 rimbalzi, anche se il plus/minus è stato molto negativo (-25).
  • A 31 anni dal primo Playoff di Eurolega, allora Coppa Campioni, allenato, Zeljko Obradovic piazza la zampata sotto forma di Smailagic in quintetto che parte con 3/3 dall’arco facendo fare km a Tavares. Diavolo serbo… Per onestà intellettuale, col capoverdiano in campo nel secondo tempo forse racconteremo un’altra storia, ma gara 2 ha confermato, se mai ce ne fosse bisogno, chi è il più grande di sempre.
  • E se parliamo di grandi, grandissimi, non si può non guardare a Rudy. Real in netta difficoltà sovrastato tecnicamente dal Partizan, ma lui è l’unico che non si arrende mai. In gara uno giocate comunque chirurgiche, in gara due esplode alla vecchia maniera con 16 punti in 18’28”, sbagliando solo tre tiri e segnandone di qualitativamente straordinari. Con lui in campo è +1 Madrid…
  • Mateo-Hezonja rischia di diventare una situazione di cui non sentivamo il bisogno. Prima il cambio a Badalona, così poco gradito dal croato tanto da necessitare di spiegazioni del Coach in sala stampa, poi la sparizione di SuperMario dal secondo tempo di gara 1. Lo sprint del giocatore verso gli spogliatoi e la sua faccia non esprimevano, come dire…, serenità. La risposta in gara 2 è stata relativa: 24′, 16 punti ma tanti, troppi momenti di “assenza”.
  • Monaco v Maccabi conferma una situazione che ci pareva evidente al via della serie. James-Okobo, con Loyd, e Brown-Baldwin possono lottare strenuamente con duelli vinti qua e là, ma la differenza arriva dai “terzi violini”: Hilliard in gara 1, Ouattara in gara 2: se questi la mettono dall’arco, l’equilibrio si spezza facilmente.
  • Dopo 8 gare sono state soltanto 2 le sfide decise negli ultimi secondi. La tripla di Punter in gara 1 ed il colpaccio Fener al Pireo. Globalmente discreto il livello di gioco, con degli “alti” tecnici particolarmente interessanti espressi dal Partizan e dal Fenerbahçe.
  • Olympiacos che si specchia eccessivamente nella propria bellezza attendendo troppo la partita, come se si sentisse sicuro di piazzare il parziale decisivo prima o poi. Nei PO è un rischio troppo alto e si paga, magari per qualche dettaglio come due liberi o due rimbalzi.
  • Obiettivamente questo Fener ha reali possibilità di eliminare l’Oly? Difficile che i turchi possano giocare meglio di gara 2, lecito attendersi parecchio di più dai greci. La bilancia pende sempre dalla parte dei “reds” ma certamente Itoudis è entrato un po’ nella testa e nei meccanismi avversari.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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