Bogdan Bogdanovic è uno dei talenti più cristallini che abbiano mai calcato i parquet di Eurolega. Il 2026/17 ne è dimostrazione totale.
“Ho sempre amato stare qui, seduto sulla fortezza della mia città a rilassarmi e guardare la bellezza di Belgrado. Qui è dove sono cresciuto e diventato quello che sono oggi”.
Nato e cresciuto a Belgrado (classe 1992), Bogdanovic Bogdanovic in questa frase racconta la sua personalità che traspare sul campo e che emerge nei momenti di vita privata: un bravo ragazzo che di quelle mura ne ha assorbito la funzione principale, ovvero la capacità di rimanere in piedi di fronte agli attacchi per difendere ciò che gli appartiene.
Inizia a giocare nel campetto a Mirijevo III, Belgrado, dove passa intere giornate a tirare, giocare e confrontarsi con chiunque entrasse per giocare. La sfida è nel suo DNA e la necessità di migliorare è la sua proteina principale. Tuttavia, il suo primo sport e il calcio e si rende conto che, però, non è il suo vero amore. Così inizia a giocare a pallacanestro e cresce tra le fila della Zvezdara Belgrado e del Žitko Belgrado, mettendosi in luce per attitudine e imponenza sul campo da gioco e ricerca della perfezione nei fondamentali. Con lo Žitko Basket – sotto la guida di Dragan Jakovljević – Bogdanović faceva parte della squadra che nell’aprile 2010 ha conquistato il terzo posto nella Junior Serbian League 2009-10 alla fase finale del torneo 8 a Vršac, dopo aver battuto la compagine del Partizan nel quarti di finale e perdendo 89-86 contro Hemofarm juniors in semifinale, ma superando la squadra junior FMP 82-76 nella partita per il terzo posto.
Poche settimane dopo, nel maggio 2010, insieme a un altro giocatore dello Žitko, Luka Pajković, Bogdanović va nelle giovanili del FMP per il Nike International Junior Tournament (NIJT) a Parigi, dove c’è da difendere il doppio titolo del loro club dei due anni precedenti. Dopo aver battuto Treviso e Spalato, c’era bisogno di una vittoria sugli juniores di Málaga per vincere il girone ed arrivare in finale; è proprio Bogdan che decide il match con un “buzzer beater” per il 79-78. In finale arriverà la sconfitta contro l’INSEP senza Bogdanović assente per infortunio.
Può sembrare banale, ma allenarsi per migliorare i fondamentali quando hai già acquisito tecnica e memorizzato i movimenti diventa sempre più difficile e riuscire a perfezionarsi è virtù di pochi, dei pochi che poi diventeranno professionisti.

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