Euroleague Players 2009/10: Juan Carlos Navarro, il dominatore

0 0
Read Time:8 Minute, 49 Second

LA STAGIONE 2009/10

La stagione più grande? Impossibile dirlo per chi in Eurolega ha segnato 4152 punti in 341 partite: 14 stagioni in doppia cifra con la sola eccezione dell’epilogo tra il 2015 ed il 2018, quando comunque ne ha messi rispettivamente 9, 5,7 e 6,9, roba che molti interessanti profili odierni si sognano.

Se il 2003 era stata redenzione, 19 anni dopo l’ultimo trofeo continentale, il 2010 è una sorta di consacrazione totale, culminata nel trofeo di MVP delle Final 4 dopo i 21 rifilati all’Olympiacos in una finale dominata.

Quella finale e l’impatto di Navarro vengono splendidamente raccontati da Marco Arcari, giornalista di Discovery +, in un pezzo per Basketinside del 2019:

«Davanti a mezzo Barça, versione calcistica, e a un palazzetto stracolmo, non solo di appassionati, ma anche di autorità, l’arcobaleno si palesa però ancora una volta. Non tanto in qualità di fenomeno ottico e meteorologico, quanto sotto forma di parabola arcuata dopo ogni uscita dai blocchi o dopo qualsiasi movimento a ricciolo del numero 11 in maglia blaugrana. La coppia Trigari-Peterson, in commento per Sportitalia, è la più diretta ammiratrice di uno show balistico che rimarrà nella memoria di molti: perché, per quanto Rubio impressioni per visione di gioco e qualità nella gestione di ogni singolo possesso, quelli di Navarro sono movimenti stra-conosciuti eppure sempre così abbacinanti, che siano floater dopo aver battuto il closeout avversario, o destro-sinistro nel sistemare i piedi (e il corpo) prima della tripla. E pensare che la finale del “Re” comincia con un fallo speso immediatamente e uno 0/3 al tiro che sembra far presagire un’altra serata incostante al tiro. Poi 5 punti in fila e l’assist per la tripla di Rubio, con cui il Barça comincia a spezzare un po’ la difesa biancorossa dell’Olympiacos (28-19 dopo 10′ di gioco). Nel 2° quarto le bombe permettono ai blaugrana di allungare ulteriormente e, manco a dirlo, protagonista è ancora Navarro (2 triple e 1/2 ai liberi nel periodo), autore anche del canestro che vale il provvisorio +14 a 1′ dalla fine del 1° tempo».

I Playoff contro i rivali storici del Real erano già stati straordinari. 15 di media nel 3-1 della serie con tanti segnali che spiegavano l’importanza del “re”. 0/10 dall’arco nelle prime due gare e la serie si sposta a Madrid sull’1-1. 8/14 nelle due gare seguenti vuol dire Final 4 e gli oltre 13500 del Palacio Vistalegre che devono far fatica a non alzarsi in piedi per un catalano che la spiega in quel modo.

Spiega sempre Marco Arcari:

«La storia di quel 2010 inizia proprio in un doppio confronto col Real, a Madrid. Sono Gara-3 e Gara-4 dei Playoffs, dopo che in Gara-2 il Barça aveva perso parte del fattore campo, venendo sconfitta 63-70, segnando solamente 8 punti nel 1° quarto della sfida e trovando davvero poco da “LaBomba”: 1/9 al tiro – 2 di valutazione. Una giornata così storta che, per ritrovare un ranking talmente negativo del giocatore, bisognava risalire al 4 aprile 2006, sempre in un Clasico coi madrileni (allora -7 di valutazione, ma +14 finale per il Barça). Rispetto a quel 2006, Navarro era ora un punto fermo delle rotazioni di coach Pascual, un giocatore che l’anno prima era stato incoronato MVP dell’intera campagna europea. E il tradimento, quello, se in Spagna non te lo perdonano granché, in Catalogna non te lo graziano mai. Navarro lo sa bene e al Palacio Vistalegre fa piangere circa 13.500 spettatori di fede madridista. In Gara-3 piazza 24 punti in meno di 30′ giocati, vanificando la grande prova di Tomic (allora centro del Real) e rispolverando un campionario di scelte offensive semplicemente abbacinante. In Gara-4 si ferma “solamente” a quota 21, tirando peggio (sic!) da 3 (4/8, contro il 4/6 della partita precedente), ma Rubio e Lorbek gli danno una gran mano e la squadra allenata da Ettore Messina è costretta ad alzare bandiera bianca. 3-1 Barça. Final Four. Si vola a Parigi»

La Top 16 è abbastanza silente ma anche qui non è un caso che nella sua peggior esibizione stagionale, il Partizan raccolga la W, che è una delle uniche due sconfitte del Barça durante tutta la stagione. Il 3 febbraio al Pionir finisce 67-66 e Navarro si ferma a 7 punti con 1/7 dal campo ed un PIR negativo (-1).

Nell’immacolata stagione regolare arrivano due “ventelli”, sempre contro il Cibona, mentre la media della valutazione è sempre eccellente a 13.

In sostanza ciò che impressiona di più della stagione della “bomba” è l’impatto sulle gare. Il suo Barça vola quando lui vola, ovvero quasi sempre, e tutti i sistemi difensivi avversari devono creare qualcosa per arginare la sua potenza di fuoco.

“El rey” è un poeta del gioco i cui versi sono musica per le orecchie degli appassionati. In giro per l’Eurolega è tutto chiaro ai tifosi: arriva il Barcellona? Compriamo i biglietti, c’è Navarro.

(2/3, scorri in fondo per cambiare pagina e continuare la lettura)

About Post Author

alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Rispondi

Next Post

Mercato, c'è l'accordo: Usman Garuba lascia il Real per la NBA

Mercato che riprende corpo improvvisamente nella settimana di Ferragosto. Real e Garuba protagonisti oggi. Usman Garuba ha raggiunto un accordo col Real Madrid che gli permetterà di firmare a Houston coi Rockets, dai quali è stato selezionato col la #23 al recente Draft. L’addio era abbastanza noto già da tempo, […]
Mercato

Iscriviti alla Newsletter di ED

Scopri di più da Eurodevotion

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading