La Stella Rossa si conferma bestia nera dell’Olimpia

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Il ritorno in Eurolega è amaro per l’AX Milano che al Forum incappa nella prima sconfitta interna stagionale per 87-79, merito di una Stella Rossa che coglie la sesta vittoria consecutiva contro i meneghini e interrompe la striscia aperta di tre sconfitte. Un bel segnale per gli uomini di Obradovic, che hanno dimostrato di non dipendere necessariamente in attacco da Jordan Loyd e hanno trovato in Walden ed O’Bryant la chiave del successo.

Rallentare Milano

Le intenzioni dei belgradesi sono chiare sin dalla palla a due: l’obiettivo è non far giocare gli avversari in transizione. Obradovic presenta un quintetto praticamente speculare a quello di Messina in cui Terry sostituisce Kuzmic per accoppiarsi con Hines. La partenza da ragione al coach ospite, che sfrutta il cambio sistematico iniziale di Milano per mandare a rimbalzo proprio Terry: risultato, 5 rimbalzi nei primi 5 minuti. In difesa ovviamente la Stella piazza il solito mastino Hall su Rodriguez sin dalla rimessa dal fondo, con il risultato che spesso Messina è costretto a cambiare portatore di palla affidando a Punter il compito di playmaking, anche per far faticare Loyd inizialmente su di lui. Nel solo primo quarto i balcanici alternano una difesa a uomo con show forte e recupero, una difesa con cambio sistematico e una zona 2-3 matchup, il tutto per non far ragionare la coppia di esterni

Il buon impatto iniziale di Tarczewski

La partita cambia quando fa il suo ingresso in campo Kaleb Tarczewski anche perchè contestualmente esordisce Kuzmic: il centro serbo si dimostra sin da subito fuori partita subendo due stoppate sanguinose da Brooks ed è realmente inconsistente all’interno del sistema. Obradovic è obbligato ad abbassare il quintetto inserendo O’Bryant con cui il centro può banchettare a rimbalzo d’attacco. Tarczewski però cadrà di li a breve nel solito problema dei falli: un peccato, in un partita in cui si era dimostrato una pedina tattica fondamentale.

Sfruttare quello che offre la difesa

Milano si porta in vantaggio a metà secondo quarto per 33-31 e quando Loyd è in panchina sceglie di fare show forte e recupero sul playmaker lasciando flottato praticamente in mezzo all’area il marcatore dell’angolo sul lato debole con l’obiettivo di sfidare gli ospiti al tiro da fuori. Rochestie e Walden sono straordinari prima ad attaccare il proprio difensore (Roll e Chacho spesso distratti) e poi a mettere in ritmo l’uomo che la difesa ha lasciato volutamente libero in angolo: Jagodic-Kuridza e Simonovic si fanno trovare pronti all’appuntamento e riportano avanti la Stella Rossa che chiude in vantaggio il primo tempo per 48-44 tirando 6/10 da tre.

All about Johnny

Nel terzo periodo è Johnny O’Bryant a salire in cattedra, sfruttando il cambio sistematico inziale di Milano per non coinvolgere Loyd in attacco: gli isolamenti in post basso erano ciò che era mancato ai serbi prima del suo arrivo, fondamentali per dare un po’ di respiro agli esterni e far collassare la difesa nel pitturato. Dall’altra parte è Micov a tenere a galla la squadra, giocando spesso il pick ‘n’ roll dal palleggio o per fare palleggio arresto e tiro dalla media, o per trovare un tiratore, molto spesso Roll.

Più gioco in post

La sensazione più evidente è quella che all’Olimpia manchi o venga poco sfruttato, a differenza di O’Bryant per la Stella, un giocatore di post basso statico che possa attirare raddoppi in quella zona del campo. Nelle poche volte in cui è successo su LeDay, la palla è uscita velocemente dalle mani dell’americano e spesso Milano ha trovato un buon tiro contro una difesa che ha mischiato più volte le carte in tavola. Nell’ultimo quarto probabilmente la differenza di brillantezza delle due squadre si è fatta più evidente e Walden ha attaccato con continuità Rodriguez sul gioco a due trovando il canestro o i liberi. Punter e Delaney sono in evidente ritardo di condizione ma forse, in qualche occasione avrebbero potuto giocare insieme al Chacho, magari con Shields da 4 ( e qui si vede la grande assenza di Datome) per allargare il campo, costringere la difesa a non aiutare e lasciare LeDay più vicino a canestro con un’area completamente a sua disposizione. Venerdi al Forum arriva lo Zalgiris di Schiller: per l’AX siamo già di fronte ad un mini-bivio per il prosieguo della sua stagione europea.

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